Milano: TRAME – La forma del rame tra arte contemporanea, design, tecnologia e architettura

| 12 ottobre 2014
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Il rame è l’elemento chimico di numero atomico 29. Il suo simbolo è Cu. Con ogni probabilità il rame è il metallo che l’umanità usa da più tempo: sono stati ritrovati oggetti in rame datati 8700 a.C. I pelasgi lo chiamavano pacur (o bacur). Il suo nome italiano invece deriva dal latino parlato aramen (parola già attestata nel 950) per il tardo aeramen, un derivato della voce latina aes che significa “rame” o “bronzo”, nomi conservati in altre lingue di origine indoeuropea. Solo più tardi viene sostituito (Plinio) dalla parola cuprum, da cui deriva il simbolo chimico dell’elemento. In epoca romana la maggior parte del rame era estratta dall’isola di Cipro. Allora non si faceva differenza tra il rame puro e il bronzo, la sua lega più importante ottenuta con l’aggiunta di stagno, mentre, unito allo zinco, forma il piombo.  Istituto Italiano del Rame, Triennale di Milano, Triennale Design Museum presentano una iniziativa tanto particolare quanto suggestiva, ideata e promossa da Elena Tettamanti, curatrice con Antonella Soldaini, e coprodotta da Eight Art Project, nuova società che realizza progetti culturali per l’arte contemporanea e per il design. Si tratta del primo evento espositivo che mostra il rame in una luce completamente nuova. Il titolo dell’esposizione, “TRAME”, richiama infatti un percorso attraverso opere d’arte, oggetti di design, architettura e tecnologia il cui filo conduttore è proprio il metallo rosso che accomuna autori, provenienti da esperienze diverse, che di questo materiale hanno sfruttato le qualità formali, strutturali e plastiche in modo innovativo.                                                                                                    Il percorso relativo all’arte contemporanea è costituito da una trentina di opere che vanno dagli Anni Sessanta ai giorni nostri: questa selezione testimonia come si sia evoluto l’utilizzo del rame dall’Arte Povera alla Minimal Art, fino ad arrivare alle tendenze degli ultimi anni. Tra inediti e lavori già conosciuti al pubblico – provenienti dai maggiori musei, collezioni private internazionali e dagli archivi degli stessi artisti con prestiti davvero eccezionali – vediamo quelli di maestri storici del calibro di Lucio Fontana, Fausto Melotti, Carl Andre, Marco Bagnoli, Joseph Beuys, Luciano Fabro, Anselm Kiefer, Eliseo Mattiacci, Marisa Merz, Hidetoshi Nagasawa, Remo Salvadori, Gilberto Zorio, Meg Webster e di artisti contemporanei come Roni Horn, Cristina Iglesias, Damián Ortega, fino alle ultime generazioni come Andrea Sala, Alicja Kwade e Danh Vo, per citare solamente alcuni dei nomi presenti. Ognuna di queste opere testimonia come il rame sia stato impiegato con lastre lucide, ossidate o acidate, assemblaggi di fili intrecciati, forme delicate, associazioni inattese con altri materiali o parabole riflettenti. Anche gli oltre cento oggetti  della sezione design sono frutto di progetti dei più autorevoli nomi del settore: nel design il rame ha visto accrescere l’interesse su questo materiale che ha portato ad esiti sorprendenti quanto inconsueti. Creativi come Luigi Caccia Dominioni, Antonio Citterio, Dimorestudio, Tom Dixon, Odoardo Fioravanti, Martí Guixé, Gunjan Gupta, Poul Henningsen, Shiro Kuramata, Ross Lovegrove, Nucleo, Gio Ponti/Paolo De Poli, Afra e Tobia Scarpa, Ettore Sottsass, Oskar Zieta e Giorgio Vigna, hanno progettato oggetti d’uso comune attratti dalla lucentezza, dai processi ossidativi e dall’evoluzione tecnologica che venivano offerti dal rame. Accanto a queste creazioni si trovano anche alcuni capi disegnati da Romeo Gigli e Prada, sperimentatori, in modo avanguardistico, delle proprietà del rame nell’ambito della moda. Nella sezione architettura vediamo circa 10 modellini di progetti realizzati da alcuni tra gli architetti più noti quali Mecanoo, Renzo Piano, Aldo Rossi, Steven Holl Architects e James Stirling, che testimoniano lo straordinario impiego del rame in questo settore e le straordinarie capacità di adattamento ai progetti più disparati. Nella sezione dedicata alla tecnologia, in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, si rileva l’importanza fondamentale di questo materiale in settori cruciali come l’informatica, la medicina, l’energia, i trasporti, l’agro-alimentare e le telecomunicazioni. A conclusione della mostra, una parte dell’allestimento previsto per questa sezione, confluirà proprio all’interno del percorso permanente delle collezioni del Museo stesso. Nell’ambito della mostra nel mese di Novembre si terrà l’iniziativa “charity”, il cui ricavato andrà in favore di Dynamo Camp, associazione impegnata nell’offerta di terapia ricreativa per bambini affetti da gravi patologie. Questo progetto, ha avuto il patrocinio di European Copper Institute, che pubblicato un bel vademecum in cui, attraverso immagini e testi, ci narra come il rame sia: ideale per fare leghe, facile da lavorare, colorato, conduttivo, duraturo, facile da giuntare, essenziale, malleabile, duttile, sicuro, riciclabile, disponibile, sostenibile, forte. Il rame è il metallo della civiltà, in quanto la sua storia si è intrecciata con quella del progresso dell’umanità. La casa editrice Skira, ha pubblicato un esaustivo catalogo, in italiano e inglese, con testi delle curatrici e di esperti nei rispettivi settori considerati.

Triennale Design Museum – Viale Alemagna 6, Milano; Fino al 9 Novembre 2014; orari: da martedì a domenica 10.30-20.30; giovedì 10.30-23;                                  (la biglietteria chiude un’ora prima); Ingresso €8.00; €6.50; €5.50; Tel. +39 02 724341; www.triennale.it

Fabio Giuliani

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