Milano – TRA SOGNO E REALTA’

| 1 ottobre 2015
Tra sogno e realtà 3

Ottocento e Novecento dalle collezioni del Museo Civico della Città di Bellinzona

La Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente ha da tempo iniziato un felice e prolifico rapporto di collaborazione con la Civica Galleria d’Arte di Bellinzona per condividere progetti autori con un periodico scambio di opere facenti parte delle reciproche collezioni, con l’intento di indagare sulla comune matrice linguistica, artistica e culturale tra Lombardia e Canton Ticino.                                       Dopo l’antologica su Alberto Ghinzani (per diversi anni Direttore artistico dell’Istituzione milanese nonché interessante artista egli stesso, da poco scomparso) ideata da Elena Pontiggia ed inaugurata a marzo a Bellinzona, torniamo alla Permanente e all’attuale rassegna curata da Carole Haensler Huguet che ripercorre la storia del Museo Civico Villa dei Cedri attraverso le tematiche rappresentative della sua collezione tra i fondi monografici e il nucleo di opere tra Ottocento e Novecento. Natura e figura sono i temi approfonditi in questa esposizione: il primo si snoda tra Naturalismo e Simbolismo fino al paesaggio astratto del dopoguerra mentre il secondo ripercorre una certa storia del ritratto dalla fine dell’Ottocento, con opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Cesare Tallone e Gaetano Previati, fino alle figurazioni esistenziali di Renzo Ferrari o Cesare Lucchini. Per molti pittori svizzeri, che hanno studiato all’Accademia di Brera e partecipato con regolarità alle esposizioni annuali dell’Ateneo e della Permanente, questa esposizione rappresenta il ritorno a una sede espositiva che è stata vetrina del loro lavoro e del panorama artistico attraverso mostre collettive e personali dei più importanti artisti dell’epoca, dai Divisionisti ai Futuristi e al gruppo Novecento; tra gli italiani si devono menzionare Giovanni Segantini e Cesare Tallone, che hanno preso parte alle rassegne della Permanente fin dall’esposizione inaugurale del 1886, ma anche Adolfo Feragutti Visconti, Edoardo Berta e Luigi Rossi, presenti nelle edizioni successive. Vediamo in mostra anche alcune opere di esponenti della Scuola del paesaggio svizzero: Friedrich Zimmermann, Johann Gottfried Steffan e Gustave Eugène Castan. Viene quindi approfondito il discorso sulla raffigurazione del paesaggio a nord delle Alpi aprendo così un excursus cronologico che dal Romanticismo passa attraverso il Simbolismo e si spinge oltre attraverso un dialogo con le opere legate alla scuola e alla cultura italiana Il nucleo di 73 opere comprende dipinti di Ferdinand Hodler, Giovanni Segantini, Luigi Rossi, Gaetano Previati, Mario Sironi ed altri importanti pittori del periodo. Nella parte riguardante la figura emerge, strepitoso, il ritratto maschile di Pellizza da Volpedo nonché la “Testa di vecchio” di Cesare Tallone, qui presente con varie opere perché ritrattista tanto amato nella sua epoca dalla borghesia sia italiana che d’oltralpe. A mio parere bellissima è la “Signora delle ortensie” di Ferragutti Visconti, quasi “scapigliata”…L’edificio che ospita il Museo Villa dei Cedri a Bellinzona è una villa di origine almeno ottocentesca, frutto di diversi interventi di trasformazione susseguitisi nel tempo. Se inizialmente la casa di campagna presentava sobrie forme tardo neoclassiche, l’aspetto attuale è dovuto principalmente all’ampliamento progettato dall’architetto milanese Nelusco Mario Antoniazzi su commissione del banchiere Arrigo Stoffel, il quale acquistò la proprietà nel 1931. La villa sorge a Ravecchia, villaggio situato sul declivio dei torrenti Dragonato e Guasta, a sud di Bellinzona, città alla quale fu aggregato nel 1907. Sul finire dell’Ottocento, Ravecchia era considerato “il più bel sobborgo di Bellinzona, ricco di vegetazione, di ville e con vista imprendibile sulla bassa valle del Ticino fino al Lago Maggiore” (Dizionario geografico svizzero, 1906). All’interno, la villa presenta notevoli pavimenti a parquet, soffitti ornati di motivi ornamentali a stucco, camini (in parte rimossi) e pannelli con vedute fluviali e lacustri nell’atrio e sopra le porte, come una sorta di “Trompe l’Oeil”. Dal 1978 la villa e il suo parco di alberi secolari sono di proprietà del Comune di Bellinzona e, dal 1985, sede della Civica galleria d’arte, oggi Museo Villa dei Cedri. Il progetto di dotare la città di un museo d’arte sembra essere maturato nel 1970. In quell’anno Emilio Sacchi, medico, e Adolfo Rossi, banchiere originario di Bellinzona attivo nella vicina Italia, donarono alla collettività le loro rispettive collezioni d’arte, costituite prevalentemente di dipinti databili tra il Seicento e il Novecento. Dopo l’acquisto di Villa dei Cedri e l’istituzione della Civica galleria d’arte, si decise di dare un chiaro orientamento culturale alla giovane istituzione. La politica di acquisizione è incentrata sull’arte di area svizzera e italiana dalla seconda metà dell’Ottocento ad oggi, concentrandosi in particolare sugli artisti attivi nella regione, e privilegiando il recupero critico di figure originali e le creazioni su carta. Dal 1991 l’Associazione Amici di Villa dei Cedri sostiene attivamente le attività del Museo, contribuendo in particolare al finanziamento dei progetti di ricerca legati all’attività espositiva e all’arricchimento delle collezioni. Nel 2009 l’Associazione si è trasformata in Fondazione Amici di Villa dei Cedri.

Museo della Permanente, Via Filippo Turati 34 Milano; fino all’11 Ottobre 2015; Orari: da lunedì a sabato 10-13 e 14.30-18.30; ingresso libero; catalogo Skira Editore

 

 

 

Tra sogno e realtà 1Villa dei Cedri - BellinzonaTra sogno e realtà 2

 

 

 

 

Fabio Giuliani

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