Milano – TOSI E SIRONI – DUE MAESTRI, DUE AMICI

| 14 gennaio 2018
Tosi e il Novecento - libro

La galleria “VS” Arte apre nel 2017 grazie alla passione dei due fondatori, Vincenzo Panza e Samantha Ceccardi, per l’arte e il collezionismo. Il primo vanta una trentennale esperienza nel management di aziende multinazionali mentre la seconda è attiva da oltre vent’anni nell’organizzazione di eventi e grandi manifestazioni. “VS Arte” è una nuova realtà che unisce cultura e dinamiche dell’economia in uno spazio unico, quello di “Appiani Arte per Immagini”, il cui prestigio è legato al nome del noto gallerista e mecenate Alfredo Paglione, la cui galleria è stata il punto di riferimento per tutti i più grandi artisti del panorama nazionale e internazionale del Novecento. Ha ospitato maestri affermati tra cui Guttuso, Sassu, Manzù, Fontana, De Chirico e grandi figure dell’arte internazionale come Picasso, Rauschenberg, Grosz, Gropper e Levin. I suoi spazi sono stati un cenacolo dinamico e fertile per letterati, musicisti e intellettuali di grande spessore, tra cui Raffaele Carrieri, Carlo Levi, Dino Buzzati, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sciascia, Mario Luzi e Giuseppe Ungaretti. Un’osmosi, quella creatasi in questo luogo, tra arte e poesia che ha dato vita a una atmosfera rara, fruttuosa e creativa che VS Arte intende proseguire, coadiuvata da Alfredo Paglione, attraverso esposizioni ed eventi di grande richiamo sia per far emergere nuovi artisti che per dare lustro alle opere dei grandi maestri. Al centro delle attività di questo spazio emergono la tutela, la gestione e la valorizzazione di opere d’arte, la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea e il suo sviluppo in Italia e all’estero. Proprio qui è attualmente in corso una bella mostra su due protagonisti dell’arte italiana del XX secolo: Arturo Tosi e Mario Sironi, dove possiamo vedere una selezione qualificata della loro vasta produzione, tra pitture, acquerelli, carte, inchiostri ed illustrazioni. L’esposizione, la prima dopo vari anni che Milano dedica ad Arturo Tosi, comprende alcune opere fondamentali del percorso dell’artista, provenienti dalla Associazione Arturo Tosi di Rovetta e da collezioni private. Il percorso espositivo muove dalla sua pittura giovanile e, attraverso gli sbalorditivi nudi “alcoolici” del 1895 (vero esempio di “informale” ante litteram), giunge alle opere degli anni Venti e Trenta, come i famosi “Paesaggi” e le altrettanto celebri “Nature morte”. Sono inoltre esposti alcuni preziosi acquerelli, tra i pochi superstiti dall’incendio vandalico dello studio dell’artista, avvenuto nel 1944.  In parallelo approfondiamo la storia artistica di Sironi, amico e compagno di strada del pittore varesino, con cui condivise l’esperienza del Novecento Italiano. Di Sironi sono esposte tra l’altro una serie di carte e inchiostri, che vanno dalle famose tavole per la rivista di trincea “Il Montello”, dipinte al fronte nel 1918, alle illustrazioni per “Il Popolo d’Italia” del 1920-21, fino alle maestose figure degli anni Venti. Ma vediamo in sintesi della vicenda biografica di entrambi.

Arturo Tosi (Busto Arsizio, 1871-Milano, 1956) dopo aver attraversato, durante la giovinezza, una stagione caratterizzata da una originale componente segnica e materica che lui stesso definiva “periodo alcoolico”, aderisce al “Novecento Italiano”, fondato nel 1922 da Sironi, Funi e altri artisti, riuniti intorno alla “mentore” Margherita Sarfatti. La sua pennellata fluida e pastosa si riallaccia ad una scuola pittorica che dal Fontanesi e dal Piccio giunge alla “Scapigliatura” e a Gola, mentre con il gruppo sarfattiano condivide il senso della sintesi e di una salda struttura architettonica, nel suo caso mutuata da Cézanne. Nel 1931 vince il Premio di Pittura alla Quadriennale di Roma. Di lui si interessano i maggiori critici, da Waldemar George (che nel 1933 pubblica a Parigi una sua importante monografia)  ad Argan, da Carrieri a Savinio.

Mario Sironi nasce a Sassari nel 1885 e nel 1886 si trasferisce con la famiglia a Roma. Nel 1898 gli muore il padre. Intorno al 1903-4 frequenta Balla, diventando amico di Boccioni, Severini e altri. Nel 1913 aderisce in seguito al futurismo. Allo scoppio della guerra combatte al fronte. Nel 1919 si trasferisce a Milano e dipinge i primi paesaggi urbani: forme potenti e sintetiche, di ispirazione classica, segnate però da una drammaticità moderna. Si avvicina intanto al fascismo. Negli anni Trenta si concentra soprattutto sulla grande pittura murale, eseguendo numerose opere monumentali. Nel 1943 aderisce alla Repubblica di Salò e il 25 aprile si salva dall’essere fucilato grazie all’intervento dello scrittore-poeta Gianni Rodari. Nel 1948 perde la figlia Rossana, che si uccide diciottenne. Muore a Milano nel 1961. Giovedì 11 gennaio alle ore 18 in galleria ha avuto luogo presentazione del volume “Arturo Tosi e il Novecento. Lettere dall’Archivio dell’artista” pubblicato dalla casa editrice Sillabe e curato da Elena Pontiggia, così come la mostra stessa.

VS ARTE – Via Appiani 1, Milano: fino al 20 Gennaio 2018; orari: da martedì a sabato 15.30-19.30; ingresso libero: Tel. 335 8004220; http://www.irmabianchi.it/mostra/tosi-e-sironi-due-maestri-due-amici

Segnalata da Fabio Giuliani

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