Milano – SERGIO SARRI – Opere 1967-2017
Uomo e macchina tra scienza e fantascienza
“La realtà è un collage di immagini contaminanti. Un accostamento di ritagli rimasti bloccati nella memoria, che a sua volta risulta incapace di restituire l’immagine della realtà oggettiva, poiché essa è in perenne mutazione. Pertanto si può anche affermare che ogni immagine è un messaggio. Ma ponendo in relazione diverse immagini, anche il semplice accostamento di due segni visivi, non avremo più due messaggi distinti, bensì un altro messaggio.” Così Sergio Sarri esprime la sua storia di pittore, iniziata alla metà degli anni Sessanta del Novecento prendendo spunto inizialmente dal film “Metropolis” di Fritz Lang, concentrando la propria profetica riflessione sul difficile rapporto tra l’uomo e la macchina, dall’era della prima tecnologia ad oggi, epoca in cui la robotica si è fatta infinitesimamente piccola ma tanto presente nelle nostre vite. Ora la Galleria Robilant + Voena di Milano (che, ricordiamo, ha sedi anche a Londra e a St. Moritz) famosa soprattutto per le sua proposte di arte antica, ma anche talvolta al contemporaneo, dedica una personale nel suo spazio milanese a questo artista con 30 tele di medio e grande formato che si pone come una vera e propria antologica rendendo omaggio a cinquant’anni di carriera dell’artista, proponendolo come uno dei protagonisti di una Pop Art specifica del Nord-Italia, che si discosta da quella romana più nota, guardando soprattutto alle esperienze inglesi e francesi. Scrive il curatore Walter Guadagnini nel suo testo in catalogo: “A ben vedere, i corpi dipinti da Sarri sono scomposti, agglomerati di carni che danno vita ad arti o teste indecifrabili, in parte coperti da strani elementi da immaginario fetish, in parte vestiti con banali abiti borghesi.” L’artista si fa precursore di una figura umana con inserti di anatomie meccaniche, fatti a pezzi in un collage di “Uomo-Macchina”.
Alcune note biografiche. Sergio Sarri nasce a Torino nel 1938. Inizia la sua attività nei primi anni Sessanta dopo un lungo viaggio in Europa seguendo dei corsi di pittura tra Berna e Parigi. Nel 1972 è presente nella mostra a Palazzo Reale di Milano “La metamorfosi dell’oggetto” dove sono presenti i maggiori artisti italiani e stranieri (Balla, Carrà, De Chirico, Savinio, Scanavino, Rotella, Arp, Man Ray, Magritte, Dalì, Warhol) in rappresentanza dei vari movimenti artistici dalla Pop Art al Nouveau Realisme, al Neo-Dada, alla Figurazione, al Cubismo, al Surrealismo. Sempre nel ’72 partecipa alla 36° Biennale di Venezia. Si susseguono mostre importanti, personali e collettive, in Italia e all’estero. Appassionato di fumetti, alla fine degli anni Ottanta inizia a pubblicare storie sulla rivista “Corto Maltese” e su magazine internazionali firmandosi come Sesar. Negli anni Novanta la sua opera si caratterizza per la tematica dei “Panorami”, in particolare con una mostra al Museo d’Arte Moderna dell’Alto Mantovano di Gazoldo degli Ippoliti. Principali premi e riconoscimenti: Premio Suzzara 1976, Premio Bollate 1967, Premio Ramazzotti 1967, Premio San Marino 1978, Premio Sulmona 1991, Premio Busto Arsizio 2001. Sue opere sono presenti in musei e in importanti collezioni pubbliche in Italia e all’estero. Dal 1994 al 1997 è stato Docente di Anatomia Artistica all’Accademia di Brera di Milano. Attualmente vive e lavora tra Milano e la Liguria.
Alla fine devo dire che Sarri mi pare un testimone allarmato del suo tempo, talvolta un critico feroce dell’esaltazione attuale dell’immagine come nell’opera “Strumenti ginnici” che paiono strumenti di tortura.
Il catalogo bilingue (italiano-inglese) è prodotto dalla galleria in tiratura limitata a 1000 copie.
Robilant + Voena – Via Fontana 18, Milano (vicinanze Palazzo di Giustizia); Fino al 2 Aprile 2016; orari: da lunedì a venerdì 10-19; ingresso libero; Tel. 02 8056179; www.robilantvoena.com
Fabio Giuliani
Tags: milano, mostra, Robilant + Voena, Sarri
Commenti