Milano – “SCHEGGE DI PERIFERIE” – Il neorealismo a Milano

| 30 marzo 2018
Nino De Pietro 1

Fotografie di Nino De Pietro

Ultimi giorni di Marzo per visitare, presso la Fondazione Luciana Matalon in collaborazione con Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia di Firenze, una interessantissima mostra del fotografo Nino De Pietro, curata da Maria Possenti, Emanuela Sesti e Italo Zannier, con 70 immagini da pellicola negativa Kodak in bianco e nero che l’, , ha scattate a Milano tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta con la sua inseparabile Leica. L’ispirazione “linguistica” delle sue fotografie è il cinema neorealista italiano di Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e Luchino Visconti di cui condivide la rappresentazione della vita nella sua immediata realtà, senza idealizzazioni o abbellimenti. Un realismo poetico che lo porta a osservare Milano e il suo divenire mettendo in luce scorci non convenzionali, luoghi spesso dismessi resi vivi dai sentimenti dei suoi abitanti, senza regole formali o imposizioni ideologiche, ma semplicemente raccontando il tempo presente. Egli percorre “disordinatamente” le strade di Milano eseguendo straordinarie sequenze fotografiche dove si accavallano i luoghi della vecchia periferia: i navigli e i cortili delle case di ringhiera dove sono ancora presenti le tracce delle incursioni aeree della seconda guerra mondiale, la neve a Sesto San Giovanni, le scritte sui muri, le tende da sole dei grandi condomini periferici,   la ferrovia nel quartiere di San Cristoforo, la Trattoria del Risveglio, frequentata da Giorgio Gaber, le discariche e le loro sedimentazioni di “testimonianze ambientali”, le baracche di viale Plebisciti, il Vicolo dei Lavandai la Fiera di Sinigaglia, gli oggetti di lavoro, le biciclette e i panni stesi ad asciugare, i tram e infine i manifesti del cinema e quelli strappati dai muri. Conduce un’indagine insieme distaccata e appassionata, oggi ancora più preziosa poiché capace di restituirci ambienti e persone ormai di perduta memoria. Alcune note biografiche. Nino De Pietro, milanese doc (classe 1921), dopo gli studi di Economia alla Bocconi, lavora al Banco di Roma tra il 1945 e il 1954, anno in cui inizia a lavorare per la Kodak di Cinisello Balsamo dove resterà fino al 1982, con le mansioni di Photographic Promotion Specialist. Si dedica alla fotografia dal 1955, anno in cui entra a far parte del “Circolo fotografico milanese”. Dal 1956 è membro della F.I.A.P. (“Fédération Internationale de l’Art Photographique”) che lo nomina nel 1962 Artista con il riconoscimento AFIAP e nel 1979 ESFIAP (Excellence pour services rendus à la cause de la photographie). Pubblica le sue immagini sulle principali riviste specializzate (Popular Photography, Fotografia, Ferrania, Progresso fotografico, Enciclopedia della fotografia, La Gazzetta della fotografia, Nuova Fotografia), partecipa a concorsi ed eventi espositivi in Italia e all’estero (Circolo fotografico milanese, Biblioteca Comunale di Corsico, Circolo Antoniano di Milano, spazio Kodak di Milano, grattacielo Pirelli, Museo di Milano, Biblioteca Comunale di Paderno Dugnano, Club Italiano fotoamatori, Spazio Cortina, Galleria d’Arte Cadorna).Riceve numerosi riconoscimenti ai Saloni Internazionali di Fotografia della Kodak a Rochester, a Londra, a Melbourne e a Stoccarda (tra cui J.J.Rouse Memorial Grand Award, I.N.Hultman Award), al Salone Internazionale di fotografia di Katowice (Polonia), alle mostre FIAF (Torino 1961). L’archivio è stato donato dall’Autore alla Fratelli Alinari nel 2017 ed è costituito da oltre 5.000 negativi in bn e a colori nei formati 6×9 e 24×36 e da oltre 900 vintage prints. Fedelissimo alla Kodak ha usato per il bianco e nero la Tri xPan e per il colore Kodachrome, Ektachrome, Kodacolor; le sue macchine fotografiche sono state la Leica, la prima, poi la Rolleiflex e la Mamya. Negli anni Ottanta apre lo studio nella zona dei Navigli di Porta Ticinese, nel Vicolo dei Lavandai, a lui tanto caro. In occasione della mostra è stato realizzato un bel catalogo a cura della Fondazione Alinari, contenente i testi dei curatori, e le riproduzioni delle immagini esposte. Per finire un cenno alla sede espositiva. La Fondazione Luciana Matalon, nasce nel 2000 dalla volontà di dare vita a uno spazio pensato appositamente per la promozione, lo studio e la valorizzazione dell’arte contemporanea. L’istituzione della Fondazione non è stata concepita come un’esperienza meramente personale, piuttosto come un crocevia internazionale di nuove idee, occasioni di arricchimento visivo, emotivo e mentale. Il vasto spazio di 700 mq è suddiviso in due aree principali: l’ingresso, le prime sale e il soppalco sono dedicate alle attività della Fondazione, che ospita mostre, convegni e iniziative culturali a livello locale e internazionale per promuovere ricerche nell’ambito delle espressioni artistiche contemporanee. Le aree retrostanti accolgono invece la zona museale, a documentare oltre quaranta anni di attività di Luciana Matalon in America, Europa e Giappone. In questa parte, sono infatti esposte le opere della poliedrica artista (1934-2015) che si dedicava a pittura, scultura e creazione di gioielli, i cui allestimenti variano regolarmente in modo da permettere al visitatore di conoscere i diversi aspetti della vasta produzione. Anche lo stesso Museo è un’opera d’arte: ideato e personalizzato in ogni sua parte dall’artista stessa, è caratterizzato da una pavimentazione costituita da un intervento pittorico che si avvale di resine e fibre ottiche e accoglie riflessioni e appunti dell’autrice stessa e di altri scrittori suoi compagni di viaggio (quali, ad esempio, Roberto Sanesi, Miklos Varga, Armando Ginesi, Arturo Schwarz e molti altri) fino a condurre ad una “città astrale” che si staglia tra presenze stellari e vuoti abissali dell’universo infinito. Oltre al costante impegno nella costruzione di rassegne e mostre di pregnanza culturale, nel 2006 è stata promossa la prima edizione del Premio Beniamino Matalon per le Arti Visive, di durata biennale, con l’obbiettivo di stimolare gli artisti under 35 alla realizzazione di opere pregnanti e meritevoli, nonché di sostenerli nel loro percorso di crescita artistica.

Fondazione Luciana Matalon – Foro Buonaparte 67 – 20121 Milano (vicino al Teatro dal Verme); Fino al 31 Marzo 2018;  orari: da martedì a domenica 10-19 (la biglietteria chiude 30 minuti prima);  Biglietti: Intero € 4 + € 2 tessera associativa Amici della Fondazione Luciana Matalon; Ridotto € 3 + € 2 tessera associativa  (Over 65, bambini 7 – 12 anni, scolaresche, disabili, gruppi min. 15 persone); Gratuito bambini fino a 6 anni. Per i minori di 18 anni non è necessaria la tessera associativa; Per informazioni: Tel. 02 878781; www.fondazionematalon.org

Fabio Giuliani

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