Milano: RODOLFO ARICO’ – Pittura inquieta. Gli anni Novanta

| 21 dicembre 2014
Aricò 1

“Non oltre il limite del visibile ma oltre il limite del pensabile” (Rodolfo Aricò)

Quattro diversi spazi espositivi celebrano in simultanea questo artista simbolo degli anni Novanta del secolo breve appena trascorso, protagonista indiscusso nel contesto internazionale delle ricerche aniconiche già dagli anni Sessanta. Iniziamo dall’esposizione dedicatagli dalle Gallerie d’Italia (Intesa S.Paolo), nelle cui collezioni si trova il dipinto: “Pittura inquieta” titolo dato dall’artista ad una sua opera del 1998, che si è scelta per riassumere il senso del suo lavoro nell’ultima stagione creativa della sua vita che va dalla fine degli anni Ottanta alla sua scomparsa nel 2002. Secondo la curatrice Francesca Poli, Aricò “ha sempre concepito la pittura come questione autenticamente e profondamente esistenziale, mai come ricerca di soluzioni puramente formali….ha dipinto per assimilare nella sua pittura frammenti di verità, traducibili sempre e solo per approssimazione, come soglie intermittenti su un assoluto, per definizione irraggiungibile. Questa tensione inevitabilmente inappagata ha trovato nella sua ultima stagione un momento di intesa e profonda drammaticità, che coincide con una congiuntura esistenziale e insieme storica, in cui si acuisce in lui la coscienza di quella che potremmo definire una soglia estrema: l’avvicinarsi della fine della sua vita e quella di un secolo, di un millennio, come emblematiche di un passaggio inevitabile, nell’era globale ed immateriale, per quella “cultura visiva occidentale” che egli ha tentato di distillare e restituire, nella sua pittura, come complessità di pensiero, in una provvisoria eternità”. Parallele e intrecciate alle opere in questo decennio si dipanano anche le drammatiche riflessioni sul fare in immagine che l’autore ha voluto consegnare,oltre che a una serie di propri frammenti teorici,anche ai suoi straordinari racconti, scritti nella seconda metà del decennio che si pubblicano in questa occasione per la prima volta integralmente: incontri e dialoghi immaginati con autori del passato: Rembrandt, Vermeer, Velasquez, Reynolds, Rothko, in cui questi vengono raccontati nei momenti della fase conclusiva dell’esistenza, atti ad illuminare la sua vicenda personale storico-artistica. Certamente alle origini di questi “incontri” sta la suggestione di qualche opera specifica. Gli ultimi scritti hanno il carattere di “confessioni”, sono una vera rivelazione della sensibilità di questo artista, delle sue folgoranti intuizioni, delle sue riflessioni sul fare pittura. Il catalogo (Skira/Intesa San Paolo) è pubblicato nell’ambito del progetto “Cantiere del Novecento” dedicato alla valorizzazione delle collezioni di questo secolo della banca che ha lavorato in collaborazione con l’Archivio Rodolfo Aricò. Un breve cenno biografico. Rodolfo Aricò nasce a Milano nel 1930. Frequesta il Liceo Artistico di Brera e poi la Facoltà di Architettura al Politecnico. Del 1959 è la sua prima mostra personale al Salone Annunciata di Milano, così come nel 2001 presenta la sua ultima; spazio che ora, come vedremo, gli dedica una personale. Nel 1964 partecipa alla XXXII Biennale di Venezia e alla XIX Quadriennale di Roma. Nel frattempo studia la pittura del Quattrocento e, nel 1974, tiene un’antologica a Palazzo Grassi a Venezia e nel 1980 alla Casa del Mantegna a Mantova con la mostra “Rodolfo Aricò. Mito e architettura. Varie sono le sue personali anche all’estero. A Milano espone alla Galleria Lorenzelli Arte e alla Galleria Arte Studio Invernizzi, che ora gli dedicano una mostra che ripercorre attraverso le opere fondamentali la sua attività dalla metà degli anni Sessanta fino agli inizi degli anni Novanta. Per l’occasione verrà pubblicata una monografia bilingue a cura di Luca Massimo Barbero. Si unisce alle celebrazioni l’Accademia di Brera. Aricò muore nel 2002.

Gallerie d’Italia – Piazza Scala 6, Milano; fino al 18 Gennaio 2014; Orari: da martedì a domenica 9.30-19.30 (ultimo ingresso 18.30); giovedì fino 22.30             (ultimo ingresso 21.30); Numero Verde gratuito: 800. 167619; www.gallerieditalia.com

Fabio Giuliani

 

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