Milano – ROBERT PAN – “COSMIC LATTE”
“Geografie” stellari
“La pittura deve cogliere quel rapporto che comprende il bisogno di immedesimazione con le cose e il bisogno di astrazione” (Carlo Carrà)
““Cosmic Latte” è il nome assegnato da un Team di scienziati della Johns Hopkins University al colore medio dell’universo, ricavato dallo studio dello spettro della luce di oltre centomila galassie. Questo bianco tendente al beige, quasi una sorta di cappuccino cosmico, è però destinato a cambiare tinta via via che le galassie andranno a raffreddarsi.” Da qui la scelta di Robert Pan, artista altoatesino con svariate esperienze internazionali, di intitolare allo stesso modo la sua mostra personale in corso da Lorenzelli Arte, galleria che fonda la sua linea espositiva su interessanti figure contemporanee, italiane e stranieri, viventi e no. Questa iniziativa, a cura di Ivan Quaroni, presenta circa trenta opere di medio e grande formato, la maggior parte delle quali è stata realizzata appositamente per l’occasione, oltre ad alcuni lavori, anch’essi di grandi dimensioni, che fanno parte della produzione più recente di Pan, artista che da anni compie un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione utilizzando la resina come materia prima delle sue opere. Questo materiale, lavorato con varie tecniche, gli consente di porre al centro delle sue indagini artistiche il valore del colore e della luce, creando opere più simili a oggetti dalla forza vibrante che a dipinti su tela, per cui impongono la loro presenza nello spazio, da osservare frontalmente quanto lateralmente. Egli plasma in un primo momento i suoi lavori attraverso la sovrapposizione di strati, l’accumulazione di resine e pigmenti. Il procedimento di addizione è poi seguito da uno di sottrazione, che rende il suo operato più simile a quello di uno scultore che a quello di un pittore: seguendo il metodo michelangiolesco di lavorazione dei blocchi di marmo, l’artista “vede” l’immagine imprigionata nelle materia e la libera “per via di togliere”. Gli scalpelli che incidono il marmo sono qui sostituiti da acidi che scavano e bruciano la resina, svelando infine forme e colori sommersi. “Si tratta, per l’artista, di un percorso di scoperte e rivelazioni – afferma Quaroni – che riguarda non solo il linguaggio formale, la tecnica o la comprensione dei materiali, dei pigmenti, degli strumenti dell’opera, ma anche, e forse soprattutto, la natura stessa dell’individuo e i suoi rapporti con l’universo circostante”. L’universo, evocato dal titolo della mostra, è un elemento centrale nella ricerca artistica di Robert Pan, che in esso trova il mezzo preferenziale per sondare e indagare l’uomo, la sua natura e il suo animo, pur parlando un linguaggio formale astratto. Le sue opere sono mappe cosmiche che si caricano di una valenza umana, emanano un calore percepibile e riconoscibile, ben distante dal freddo siderale delle galassie. I titoli delle opere sono sempre state importanti per l’artista che ricorre a termini “sanscriti”: “Legge universale”, “Gioco cosmico”, oppure a definizione astronomiche come “Zenit” (il punto di interstezione della sfera celeste con la perpendicolare passante per il punto di osservazione sulla superficie terrestre). Tutto sommato con luce, colore, immaginazione e sentimento Pan ci dà delle affascinanti opere che non sono né pittura né scultura, adottando la bidimensionalità dell’una e la valenza volumetrica ed oggettuale dell’altra attraverso l’utilizzo di un materiale contemporaneo quale è la resina sintetica mescolata con il colore. Le sue cosmogonie sono comunque il risultato non solo dell’osservazione astronomica dei misteri dello spazio profondo ma anche lo scendere perpendicolo nella sua interiorità che dona spiritualità alle sue opere. La mostra è corredata da un importante catalogo di Silvana Editoriale. Alcune note biografiche. Robert Pan nasce a Bolzano nel 1969, dal 1987 al 1991 studia all’Accademia di Belle Arti di Urbino per poi trasferirsi a Parigi per un soggiorno-studio della durata di un anno, a cui segue un anno (1992-1993) di permanenza a Londra. Dal 1993 al 1995 vive e lavora a New York e in seguito si stabilisce nuovamente a Bolzano, dove attualmente vive e lavora. Partecipa a numerose esposizioni, personali e collettive di livello internazionale; le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
Lorenzelli Arte – Corso Buenos Aires 2 (ingresso in Via Spallanzani); fino al 21 Luglio 2018; Orari: da lunedì a venerdì 10-13 e 15-19; Tel. 02 201914; www.lorenzelliarte.com
Fabio Giuliani
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