Milano – “MUYBRIDGE RECALL”

| 4 settembre 2016
Muybridge - Locandina mostra Milano

Muybridge 1Un “pioniere” della Fotografia che guardava “oltre” il suo tempo

Eadweard Muybridge (Kingston upon Thames, 9 aprile 1830 – Kingston upon Thames, 8 maggio 1904), fotografo inglese, è stato un pioniere della fotografia del movimento. Battezzato Edward James Muggeridge, cambiò il cognome prima in Muygridge, infine in Muybridge. Iniziò la carriera come libraio ed editore, poi si interessò alla fotografia realizzando delle notevoli immagini del Parco Nazionale di Yosemite e di San Francisco. Le immagini vennero pubblicate con lo pseudonimo di “Helios”. Nel 1872 l’uomo d’affari e governatore della California Leland Stanford chiese a Muybridge di confermare una sua ipotesi, ovvero che durante il galoppo di un cavallo esiste un istante in cui tutte le zampe sono sollevate da terra. Nel 1878, questi fotografò con successo un cavallo in corsa utilizzando 24 fotocamere, sistemate parallelamente lungo il tracciato. Ogni singola macchina veniva azionata da un filo colpito dai suoi zoccoli. cavallo. La sequenza di fotografie chiamate “The Horse in motion” (Cavallo in movimento) mostrò come gli zoccoli si sollevassero dal terreno contemporaneamente, ma non nella posizione di completa estensione, come era comunemente raffigurato. Era infatti convinzione comune che il cavallo si staccasse completamente da terra in tale modo, e questa situazione fu spesso raffigurata nei dipinti e disegni degli inizi del 1800, come nell’esempio di Théodore Géricault. I risultati di Muybridge sconvolsero questa visione e influenzarono pesantemente l’attività dei pittori che si affidarono sempre più al mezzo fotografico per meglio riprodurre quello che l’occhio umano confonde. Molti di loro utilizzarono fotografie di figure umane per copiarle nei loro quadri e si arrivò anche alla pittura diretta su lastra fotografica. L’analisi forse più attenta del movimento catturato dal fotografo venne portata a termine da Edgar Degas, che studiò a fondo tutte le posizioni assunte dal cavallo. L’impegno dell’artista gli fu riconosciuto anche da Paul Valéry, che aggiunse:  “Le fotografie di Muybridge rivelano chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo.” (“Degas Danse Dessin”, Paul Valéry, 1938). La vita di Muybridge fu segnata da un drammatico evento che lo fece allontanare dall’attività fotografica. Nel 1874, mentre viveva nella Baia di San Francisco, egli scoprì che la moglie aveva un amante, il maggiore Harry Larkyns. Il 17 ottobre dello stesso anno gli sparò uccidendolo e per questo venne processato, ma fu assolto perché ritenuto un “omicidio giustificato”. Questo episodio fu rappresentato nell’opera del compositore Philip Glass,     “The Photographer”. In seguito, condusse delle ricerche per migliorare la cattura del movimento nella fotografia. Progettò lo Zoopraxiscopio, uno strumento simile allo Zoetropio, che permise la proiezione delle immagini permettendone la visione a più persone contemporaneamente. Il sistema era in definitiva un precursore del cinema, qualche tempo dopo “inventato” dai francesi fratelli Lumière. Muybridge utilizzò la tecnica della cronofotografia per studiare il movimento degli animali e delle persone. Il suo lavoro fu precursore della biomeccanica e della meccanica degli atleti. Egli tornò nella nativa Inghilterra nel 1894 e morì nel 1904 a Kingston sul Tamigi. Nel 1993 il gruppo musicale rock “U2” tributarono al lavoro di Muybridge il video del loro brano “Lemon”. Un’accurata selezione della sua opera viene ora proposta presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese grazie a Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, direttori di questo spazio. Oltre alle originali immagini d’epoca viene qui ricomposto, in chiave contemporanea, il set che egli usava per gli scatti in piano sequenza. Questo set, durante la serata inaugurale, si è animato con 3 performance prodotte in collaborazione con gli studenti del Dipartimento di Arti Visive di NABA (Nuova Accademia di Belle Arti Milano) e realizzate grazie alla strumentazione tecnica fornita da Canon, nella quale 5 personaggi (2 ragazze, 2 ragazzi e il cane Noce) hanno attraversato il ricostruito piano sequenza, generando degli scatti per un’attuale interpretazione “alla Muybridge”. In mostra possiamo anche vedere, proiettati a ciclo continuo,“”L’ assassino nudo” ed un film stenopeico, docu-film originali realizzati da Paolo Gioli. Il catalogo propone un saggio a carattere storico del prof. Italo Zannier, un testo di analisi della mostra dei curatori e una piccola sezione cinematografica firmata da Gioli.

Galleria Gruppo Credito Valtellinese – Corso Magenta 59, Milano; fino al 1° Ottobre 2016; Orari: da martedì a sabato 13.30-19.15; ingresso libero; Tel. +39 02 48008015; www.creval.it

Fabio Giuliani

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