Milano – “LUGANA ARMONIE SENZA TEMPO”

| 11 giugno 2018
Lugana - Milano 8 Giugno 2018 - 1

Varietà ed unicità vitivinicola di un territorio

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Tra la fine di Gennaio e metà Marzo del 2018, presso la Torre Civica di Medole, piccola ma interessante località dell’Alto Mantovano, aveva avuto luogo la mostra “Oreste Marini. L’uomo, l’artista, il professore”, dedicata a questa figura importante in quanto “mentore” del “Chiarismo Lombardo” (“progetto” mentale oltre che pittorico, condiviso attivamente con altri validi compagni d’avventura, due su tutti, Angelo Del Bon ed Umberto Lilloni), vissuto tanti anni a Castiglione delle Stiviere e titolare della Cattedra di Storia dell’Arte al locale Liceo. Quell’esposizione era curata da una “triade” qualificata composta da Manlio Paganella, (autore di validi libri sulla cultura locale, ex allievo di Marini e poi a sua volta docente nello stesso Istituto ed attuale Assessore alla Cultura del Comune castiglionese), Elena Pontiggia, storica dell’arte, esperta di arte nel Novecento (e curatrice negli anni di diverse mostre proprio sul “Chiarismo”) e Nicola Boletti, nipote di Marini e sempre suo grande estimatore. Proprio quest’ultimo, all’interno del suo contributo nel catalogo che corredava l’esposizione, ricordava le sue dirette partecipazioni ai “Cenacoli” che l’artista-professore intratteneva con altri artisti, critici, letterati nella sua abitazione posta all’interno dell’antico Castello dei Gonzaga (sul cui punto più alto è visibile anche a distanza un bianco obelisco in ricordo del preciso luogo di nascita di San Luigi, Patrono della cittadina); sia d’inverno, in casa, che nelle afose estati attorno ad un tavolo in giardino, queste riunioni si svolgevano – come da stesse parole di Boletti – “davanti ad una bottiglia di Lugana”, adeguatamente tenuto in fresco ed offerto agli ospiti – un vero e proprio “rito irrinunciabile” – che sempre apprezzavano questo vino bianco locale, prodotto in una fascia territoriale ben definita, che guardando da ovest ad est, va dalla provincia bresciana in prossimità del Lago di Garda al basso veronese, toccando alcuni lembi di Alto Mantovano. Da tempo ormai questa realtà vitivinicola è segnalata su tutte le Guide del settore tra le eccellenze italiane, anche con riconoscimenti internazionali grazie alle sempre più frequenti esportazioni conquistando anche i mercati più lontani. Ma per inoltrarci meglio nelle particolarità di questo prodotto e nelle sue caratteristiche riportiamo quanto descritto sul sito Internet ufficiale www.consorziolugana.it

“La denominazione d’origine controllata “Lugana”, nata nel 1967, è stata la prima ad essere riconosciuta in quanto tale in Lombardia, e una delle primissime in Italia: per promuoverla e difenderla, nel 1990 si costituì il Consorzio per la Tutela del Lugana, un istituto di vigilanza, difesa e promozione che si occupa soprattutto di proteggere e valorizzare la denominazione e il suo vino. La sua azione si sviluppa con pari energia in due direzioni; verso il pubblico esterno e, all’interno della DOC, verso gli stessi produttori. Nel primo caso,   il Consorzio è costantemente impegnato nella comunicazione e valorizzazione del marchio Lugana attraverso la partecipazione alle più importanti fiere nazionali e internazionali e l’organizzazione di eventi volti a far conoscere meglio al pubblico e ai professionisti del mondo del vino l’immagine e la qualità del Lugana. Nel secondo caso, l’ente si preoccupa di salvaguardare il Lugana sia dalla concorrenza sleale, sia dalle oscillazioni di mercato: per questo da tempo ha intrapreso un’opera di vigilanza e di contrasto contro la tentazione della politica di prezzi al ribasso, che facilmente può verificarsi in un periodo di crisi come quello che sta attanagliando il mondo contemporaneo, ma che finisce per svilire l’immagine della denominazione e mina la qualità del prodotto.”

A Milano, nei suggestivi chiostri del Museo Diocesano, attigui alla Basilica di Sant’Eustorgio, il Consorzio ha organizzato nella giornata di venerdì 8 Giugno un evento celebrativo dal titolo “Lugana Armonie senza Tempo” , iniziato alle 15.30 con una “Masterclass” per giornalisti ed operatori del settore per la durata di un paio d’ore nella Sala dell’Arciconfraternita, seguita, dalle ore 18, con una pubblica degustazione alla presenza di oltre cinquanta cantine ed altrettanti rappresentanti; ai banchi d’assaggio sono stati presentati le abituali tipologie: “Spumantizzato brut”, “Classico”, “Riserva” ed alcuni affinamenti in legno, procedimento raro per i vini bianchi, ma in molti casi di grande qualità e struttura ed una discreta longevità temporale per il consumo. Su un paio di tavoli predisposti per accompagnare i vini sono stati portati alcuni prodotti tipici del territorio, come un formaggio della Val Sabbia (la parte bresciana che, lasciato il Garda si immette verso Vestone in direzione Lago d’Idro), un saporito salame e un’altrettanto gustosa coppa. Ai partecipanti poi è stato lasciato, quale ricordo della piacevole serata, il calice ricevuto all’ingresso, comprensivo dell’apposita taschetta dov’era trascritto il marchio del Consorzio Lugana D.O.C.

Fabio Giuliani

 

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