Milano – JAMES NACHTWEY

| 7 febbraio 2018
Nachtwey 1

Un testimone della storia delle degli ultimi 40 anni

“Ho voluto diventare un fotografo per essere un fotografo di guerra. Ma ero guidato dalla convinzione che una fotografia che riveli il volto vero della guerra sia quasi per definizione una fotografia contro la guerra.”  Così si esprime James Nachtwey (Syracuse-Stato di New York, 1948), uno dei più importanti fotoreporter di guerra contemporanei (da molti considerato l’erede di Robert Capa) che inizia nel 1981 a documentare guerre ed importanti questioni sociali. Ora a Palazzo Reale è in corso la più grande retrospettiva mai realizzata finora del reporter statunitense, prodotta da Milano-Cultura, Civita, Contrasto e GAmm Giunti, destinata ad un tour internazionale, perchè tutti vedano con i loro occhi , tutti i mali del mondo provocati degli uomini. Un documentario agghiacciante, una denuncia spietata delle violenze, povertà, fame, malattie, ingiustizie, morte di tanta umanità innocente. La mostra con circa 200 immagini di grandi dimensioni, suddivise per aree geografiche o tematiche, selezionate da Roberto Koch (Presidente di Contrasto) e dallo stesso Nachtwey, si svolge in 17 sezioni che ci mostrano dove l’autore è stato in prima linea come fotoreporter: Bosnia, Cecenia, Gaza, Ruanda, Afghanistan, Iraq, El Salvador, Giappone, Somalia, Suda, Filippine, a New York il giorno dell’attentato alle “Torri Gemelle” l’11 Settembre 2001, fino alla crisi dei migranti in Europa. Davanti a tanti orrori, per la maggior parte provocati dalle guerre, una riflessione mi pervade: nulla di nuovo sotto il sole, ricordandomi un testo di Erasmo da Rotterdam: “Lamento della pace scacciata e respinta da tutte le nazioni” che qui di seguito cito: “Parla la pace”:   “Se i mortali mi osteggiassero, scacciassero e respingessero, benché innocente, ma almeno con loro vantaggio, dovrei deplorare soltanto l’ingiustizia fatta a me e la loro iniquità, ma poiché nello sbandirmi cacciano lontano da se la fonte di tutte le umane felicità e si attirano un oceano di sciagure di ogni sorta, mi tocca compiangere piuttosto la sventura loro che l’oltraggio arrecato a me: mentre avrei preferito sdegnarmi soltanto, mi vedo costretta della loro sorte e ad averne pietà. (….) Ma è vergognoso e inaudito il fatto che. Pur avendo la natura generato un solo animale dotato di ragione e capace di intelletto divino, uno solo destinato al reciproco amore e alla concordia, mi sia più facile trovare asilo tra le più beluine delle belve, fra gli animali più brutti, piuttosto che fra gli uomini. La natura ci persuade alla concordia! A tal punto essa ha distribuito le doti sia del corpo che del animo, da far si che nessuno sia di tutte tanto ben fornito da non aver mi bisogno del aiuto anche dei più umili…Sorte infelice di chi combatte! Chi vince è un fratricida e chi perde perisce, ma reca con se la stessa colpa perchè il fratricidio lo aveva tentato…Si azzuffano nazioni contro nazioni, città contro città, partiti contro partiti e per la stupidità o l’ambizione di due omiciattoli destinati a chiudere da un momento all’altro la loro effimera esistenza l’umano consorzio va in sconquasso.” Devo concludere con Henry Dunant, primo Premio Nobel per la Pace nel 1901 (ideatore, ricordiamo, dell’istituzione della Croce Rossa Internazionale alla vista di tanti morti e feriti a seguito della Battaglia di Solferino-San Martino del 1859) che come questo fotografo mosso da pietà, d’avanti alla disumana tragedia di tanti uomini scrisse: “La guerra non è gloria ma maledizione”. Queste testimonianze scritte con la luce – e l’obiettivo come sua unica arma – sono da premio Nobel per la Pace. In proposito trovo adatto riportare un commento del grande regista Wim Wenders: “[…] dovremmo smettere di definirlo un “fotografo di guerra”. Bisogna vedere in lui un uomo di pace, uno che per desiderio di pace va in guerra e si espone…per creare la pace, partendo da un odio sconfinato per la guerra e da un amore sconfinato per gli esseri umani.” (“Laudatio per J. Nachtwey” , Dresda, 2012) L’importante catalogo è una co-produzione Contrasto-GAmm Giunti.

Palazzo Reale – Piazza Duomo, Milano; fino al 3 Marzo 2018; orari: lun: 14.30-19.30; mart, mercol, ven e dom: 9.30-19.30;   giovedì e sabato: 9.30-22.30 (La biglietteria chiude un’ora prima); www.palazzorealemilano.it

Fabio Giuliani

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