Milano – IMPRESSIONISMO E AVANGUARDIE – Capolavori dal Philadelphia Museum of Art

| 14 agosto 2018
Filadelfia Museum 1

Parigi “Caput Mundi” dell’arte a fine Ottocento

“Un’opera d’arte che non comincia con un’emozione non è arte” (Paul Cézanne)

L’arte non va in vacanza…e molti cittadini neppure, ai quali si aggiungono i tanti turisti stranieri; per tutti è occasione da non perdere la visita a Palazzo Reale ad una mostra con capolavori provenienti dal Philadelphia Museum of Art, ormai quasi agli sgoccioli nelle ultime settimane dopo sei mesi di programmazione. E’ bene affrettarsi, dunque, emuli del famoso poeta-scrittore Rainer Maria Rilke, innamorato della pittura “impressionista”, come egli stesso scrive in una lettera indirizzata alla moglie il 4 Novembre 1907 sul treno Praga-Breslavia: “Mi crederai se ti dico che arrivai fino a Praga per vedere i Cézanne?(…) Nel Padiglione Manes c’era (come per fortuna appresi in tempo) un’esposizione di quadri moderni. I migliori e più singolari: Monticelli e Monet, Pizarro, Gauguin e quattro Cézanne. (….).” Il Philadelphia Museum of Art possiede addirittura 90 opere di Cézanne, di cui quattro sono presenti nell’attuale esposizione milanese, particolarmente significativi di questo genio innovatore: in particolare un paesaggio non finito che ci rivela il suo modo di comporre. Ora vediamo qui, tra gli “impressionisti”, vari Renoir, il “doganiere” Rousseau, i “post-impressionisti” Matisse e Bernard per giungere alle “avanguardie” con Kandinsky, Klee, Dalì, Rouault, Chagall, Braque e Picasso, gli “ideatori” del “Cubismo”, mentre indimenticabile, nella sua essenzialità, una scultura in pietra, “Il bacio” di Brancusi. Ma parliamo di questa straordinaria raccolta. Filadelfia è stata la “Capitale” del collezionismo artistico statunitense dalla metà dell’Ottocento, periodo in cui si considera l’inizio dell’arte moderna, fino agli albori del nuovo secolo, dato che la città era la “Capitale” del commercio e delle relazioni industriali verso il mondo, e cioè l’Europa. I maggiori rappresentanti di queste categorie acquistavano capolavori dei Maestri europei componendo collezioni di inestimabile valore, poi radunate per donazione al Philadelphia Museum of Art. Ora, 50 opere dei cosiddetti “generi” (paesaggi, ritratti, nature morte) ci dimostrano la lungimiranza di questi collezionisti che seppero riconoscere il valore di questi artisti già nella loro epoca; è qui documentato anche anche l’apporto pittorico-poetico di alcune donne come Berthe Morisot, Marie Laurencin e soprattutto Mary Cassat, americana vissuta a Parigi in contatto con i colleghi “impressionisti” e “tramite” della loro diffusione oltreoceano. I curatori, Jennifer Thompson e Affren Matthew, conservatori del museo, ci parlano di questa straordinaria collezione di oltre 240 mila opere rappresentative di oltre duemila anni di produzione artistica, di cui qui ci danno un saggio di un particolare periodo, mentre a tutti i visitatori viene data un’audioguida (italiano e inglese) che prevede quindici commenti di uno di loro sui lavori esposti; lo storico dell’arte Stefano Zuffi approfondisce la storia dei collezionisti che hanno donato i capolavori che possiamo ammirare. L’esaustivo catalogo è pubblicato da Skira, promotrice e produttrice dell’evento con Mondo Mostre insieme a Comune di Milano-Cultura e Palazzo Reale.

Palazzo Reale – Piazza Duomo 12, Milano; fino al 2 Settembre 2018;Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-18.30; giovedì e sabato 9.30-22.30; (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura); mercoledì 15 Agosto (festivo) 9.30-19.30; Infoline e prevendite, prenotazioni, visite guidate, gruppi: Tel. 02 92800375; www.impressionistieavanguardie.it

Fabio GiulianiFiladelfia Museum 3

Filadelfia Museum 5

 

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