Milano – IL PRIMATO DEL DISEGNO

| 29 giugno 2015
Primato del disegno - 2

I disegni dei grandi maestri a confronto con i dipinti della Pinacoteca di Brera. Dai primitivi a Modigliani.

“E’ l’intelligenza del disegno che dirige tutte le arti” (A.R. Mengs, 1770)

Realizzata in occasione di Expo, questa importante mostra, voluta e curata da Sandrina Bandera (già Direttrice della Pinacoteca di Brera e ora passata alla Direzione della Sovrintendenza), consente ad un pubblico internazionale di avvicinarsi ad alcuni capolavori del museo, non solo pittorici. Tra le collezioni meno note della Pinacoteca a Milano esiste una raccolta di disegni costituitasi a partire da un fondo ritirato nel 1901 dall’Accademia di Belle Arti da Corrado Ricci, allora Direttore della Pinacoteca, che dava ordine al trasferimento di opere dall’una all’altra iniziato nel 1882 con la separazione definitiva tra  i due Enti. Si trattava di un fondo accumulatosi in circa cinquant’anni dal 1802 al 1857, costituito nel momento iniziale dell’Accademia, con ogni probabilità come supporto all’insegnamento che, secondo la tradizione delle accademie risalente alla scuola del Carracci, fondava proprio nel disegno la base per la formazione degli artisti per la sua caratteristica di procedimento manuale e sintesi mentale insieme. Accanto ad un importante selezione di opere su carta presenti a Brera vengono ora esposti prestigiosi disegni provenienti dalle più importanti collezioni pubbliche italiane e straniere, tra cui il Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Galleria e il Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, il Museo del Louvre di Parigi, l’Albertina di Vienna, il Metropolitan Museum of Art e la Morgan Library di New York. La sequenza dei disegni segue il percorso della Pinacoteca, cioè un ordinamento per scuole pittoriche: pittura veneta, leonardeschi, Raffaello e raffaelleschi, “’600, ‘700, ‘800 e ‘900”. Naturalmente nel campo del disegno il primato va a Firenze; stando al racconto di Giorgio Vasari nelle “Vitae”, l’esposizione al pubblico fiorentino tra il 1500 e il 1504 di tre monumentali cartoni cambiò il corso della storia dell’arte e stabilì un inedito parametro con il quale gli artisti delle generazioni successive si confrontarono a lungo, fra cui la “Battaglia di Anghiari” di Leonardo e la “Battaglia di Cascina” di Michelangelo, realizzati in parallelo tra il 1503 e il 1504 per i dipinti murali previsti nel Palazzo della Signoria. Si tratta del primo caso storico in cui i cartoni, disegni concepiti con un ruolo pratico, salgono alla ribalta dell’espressione artistica del Rinascimento. Il pezzo forte della mostra è un disegno di Raffaello, uno conosciuto, preparatorio per la grande pala “Sposalizio della Vergine”, conservata in Pinacoteca; così come legati a dipinti della Pinacoteca sono un disegno del Correggio per la sua “Adorazione dei Magi” e uno del Parmigianino per il “San Tommaso”. In tema Expo vediamo il disegno di Vincenzo Campi, preparatorio per la grande tela della “Fruttivendola”. Un capitolo speciale è dedicato a Federico Barocci che, per la sua osservazione del vero e la cura per il disegno preparatorio segna il passaggio verso l’epoca moderna. Il Seicento vede, con la fondazione dell’Accademia degli Incamminati a Bologna il primo esempio in Italia settentrionale di insegnamento basato sul disegno. In mostra vediamo gli importanti e rarissimi cartoni di Ludovico Carracci e Guido Reni di proprietà della Pinacoteca. Il Settecento vede l’ingresso del disegno di genere e del vedutismo con Londonio, Piazzetta, Canaletto e Guardi. L’epoca neoclassica è rappresentata da Giuseppe Bossi e Andrea Appiani mentre alcuni esemplari su carta di Hayez e Fattori ci portano nell’Ottocento con il disegno preparatorio del famoso “Bacio” del primo e con il realismo poetico del secondo. Con l’autoritratto di Segantini entriamo nel Novecento dove possiamo ammirare i disegni sui quali costruiscono le relative opere pittoriche Boccioni, Modigliani, Carrà, Morandi, Sironi, Giacometti, Licini. Interessante è lo studio di Andrea Carini e Letizia Lodi “Dal disego al dipinto: riflettografie di alcune opere della Pinacoteca di Brera”, perchè, tramite questi moderni sistemi di indagine al di sotto del dipinto si riesce ad intravvedere il disegno preparatorio. La mostra è corredata da un catalogo edito da Skira a cura di Sandrina Bandera con le sue collaboratrici, con diversi interventi storico-critici, fra cui Marzia Faietti e Claudio Spadoni.

 

Pinacoteca di Brera – Via Brera 28, Milano; fino al 19 Luglio 2015; Orari: 8.30-19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude alle 18.40); Prenotazioni per gruppi, scuole e singoli: Tel. 02 92800361; www.pinacotecabrera.net.

Servizi educativi della Pinacoteca di Brera: Tel. 0272263.219/262; Informazioni: Ufficio Mostre ed Eventi: Tel. 02 72263.259-266

Primato del disegno - 5  Fabio Giuliani

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