Milano – I SANTI D’ITALIA – La pittura devota tra Tiziano, Guercino e Carlo Maratta

| 25 marzo 2017
Santi d'Italia 1

“Ponte” Roma-Milano, complice Papa Francesco

Recentemente il Santo Padre ha affermato che “i Santi sono persone che appartengono pienamente a Dio. Non hanno paura di essere derisi, incompresi o emarginati.” Ed è proprio da questa sua affermazione che nasce la mostra “I Santi d’Italia”, ospitata a Palazzo Reale in occasione della sua visita a Milano il 25 Marzo culminante con la grande messa popolare al Parco di Monza. Un percorso di 44 opere provenienti da vari musei, Pinacoteca Vaticana e Fabbrica di San Pietro, ci parla della pittura devota dal Medioevo all’Ottocento attraverso le figure fondamentali di quattro protagonisti: Francesco d’Assisi (in omaggio al quale il Cardinale argentino Bergoglio ha scelto il nome appena eletto al soglio Pontificio) e Caterina da Siena, proclamati Patroni d’Italia da Pio XII nel 1939; Pietro e Paolo, che fin dal primo secolo furono designati Patroni di Roma; Ambrogio e Carlo Borromeo, Protettori di Milano.

Con sensibilità e competenza artistica e religiosa, Daniela Porro (curatrice con Antonio D’Amico) ci spiega il significato della santità e delle opere scelte: “ ‘Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo’. Nell’antico Testamento, con queste parole Dio parla a Mosè e invita il popolo d’Israele a una vita di adesione alla sua volontà, messaggio che si rinnova nel Nuovo Testamento con Cristo.(…)

Così la Chiesa ha elevato agli onori degli Altari quelle figure che si sono distinte per l’esercizio delle virtù cristiane talvolta compiute in forma eroica, fino alla perdita della loro stessa vita per proclamare l’appartenenza alla fede cristiana, particolarmente con l’obbedienza e l’amore verso il prossimo mettendosi in ascolto e a disposizione di Dio. Alcuni santi sono particolarmente cari alla tradizione e al sentire popolare tanto da essere designati a protezione di una nazione o città.” Da qui la scelta delle figure per l’attuale esposizione quali testimoni di Dio sulla Terra, le cui vicende hanno attirato l’attenzione degli artisti di ogni tempo, che hanno loro dedicato capolavori assoluti, sia per altari che per la devozione di piazza. San Francesco è decisamente il primo nella graduatoria delle rappresentazioni, in particolare nel suo ricevere le stimmate. Qui lo vediamo nella pala di Tiziano proveniente dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, nella pala del Guercino, dalla Cattedrale di Novara, nell’ “Estasi di San Francesco assistito dagli angeli”, miracolosamente recuperata dalle macerie della Chiesa di Accumuli, presso Rieti, distrutta dal recente terremoto insieme al convento, prova dell’impegno nella tutela del Patrimonio; “San Francesco in preghiera davanti al Crocefisso” , attribuita a Trophine Bigot, studiata da Giorgio Leone, critico recentemente scomparso, di cui è pubblicato interamente il saggio nel catalogo a lui dedicato. I dipinti che ritraggono Santa Caterina provengono principalmente dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, fra cui quelli del Sodoma e del Brescianino. L’esposizione prosegue attraverso le opere che raffigurano Pietro e Paolo; vediamo qui innanzitutto la preziosa chiave in argento, smalti, pietre preziose e vetri colorati, destinata ad adornare la statua di San Pietro durante le celebrazioni dell’anno liturgico. A mio avviso il dipinto più interessante è “Veronica mostra il Volto Santo tra gli apostoli Pietro e Paolo” (1525 circa) di Ugo da Carpi, dallo stesso firmato e dichiarato, eseguito senza pennello nella scritta ai piedi di San Paolo, unica opera conosciuta di questo artista noto esclusivamente come incisore; precorritori di questa iconografia sono da considerare Durer e Parmigianino, dal cui disegno letteralmente è desunta questa grande tavola proveniente dall’Archivio della Fabbrica di San Pietro in Vaticano. Mi pare però di notare che, mentre nell’incisione di Durer la Veronica è la donna che raccoglie l’immagine durante il Calvario, sia in Parmigianino che nella tavola esposta la Santa è rappresentata secondo i Vangeli Apocrifi, per cui l’immagine fu precedentemente lasciata dallo stesso Cristo su un lino offertogli da Veronica ammalata, appoggiandoselo sul volto; non si vedono infatti segni né della corona di spine, né delle ferite sanguinanti relative. Artisticamente strepitoso è il “San Pietro che legge” del Serodine (dalla Pinacoteca Zust di Rancate in Canton Ticino), cui seguono tele del Ribera e del Cariani. Giungiamo infine ai Santi Patroni di Milano con opere che rappresentano Ambrogio e Carlo, nei tempi a capo della Chiesa cittadina. Insieme li vediamo inginocchiati davanti alla Vergine nella grande pala dipinta dal Salmeggia nel 1603.

Di Carlo Borromeo è esposto l’originale calco in gesso dal quale molti artisti hanno tratto ispirazione, come ad esempio il Cerano e il Ceresa. La mostra si chiude con la presentazione di due opere d’arte trafugate e recuperate nel 2016 dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: in primis una serie di cinque statue lignee raffiguranti i santi Paolo, Matteo, Tommaso e Andrea, di Domenico da Tolmezzo, fine Quattrocento, che si trovava nella Chiesa di San Pietro Carnico, spogliata nel 1981 di questo “monumento” della sua secolare devozione valligiana per la Vergine e il Santo Patrono. L’altro ritrovamento è un dittico su tavola dipinta fronte-retro di manifattura nordica, portelle d’altare, 1450 circa, rubato da una chiesa in Austria nel 1987, capolavoro attualmente allo studio.

Una mostra imperdibile per la sua duplice valenza e per il messaggio che questi Santi trasmettono oggi come ieri e per la qualità degli artisti che ne hanno interpretato mirabilmente lo spirito. Il catalogo di Silvana Editoriale contiene, oltre ai saggi dei curatori, documentatissime schede storico-critiche.

Palazzo Reale – Piazza Duomo 12, Milano; fino al 4 Giugno 2017; Orari: lunedì 14.30-19.30; mart, mercol, ven, dome 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (la biglietteria chiude un’ora prima); i Servizi Educativi, a cura di Opera d’Arte prevedono visite guidate per le scuole di primo e secondo grado, gruppi, lezioni di iconografia sui relativi Santi: Tel. 02 45487400;

Fabio Giuliani

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