Milano: HOMO LUDENS – QUANDO L’ARTE INCONTRA IL GIOCO

| 15 febbraio 2014
Homo Ludens

Le Gallerie d’Italia, struttura gestita dalla Fondazione Intesa-San Paolo, tra Piazza della Scala e Via Manzoni, presentano, in un paio di stanze apposite all’ interno del percorso dedicato all’ arte del Novecento, un’eposizione particolare che si propone come esperienza visiva sul fattore ludico nell’arte contemporanea. Il suo titolo deriva da quello di un saggio dello storico olandese Johan Huizinga pubblicato nel 1938, nel quale si analizza il ruolo del gioco come chiave interpretativa delle relazioni sociali e come fattore innato.           Il gioco inteso come forma espressiva legata all’infanzia, come creatività impulsiva ed automatica; un metodo che dalle avanguardie storiche – Futurismo, Dada e Surrealismo in primo luogo – viene utilizzato dagli artisti per mettere in discussione i canoni del linguaggio convenzionale. Le opere proposte, selezionate fra quelle conservate nelle collezioni Intesa Sanpaolo, spaziano, infatti, da Fortunato Depero e Max Ernst ad autori del secondo Novecento come Grazia Varisco, Ugo Nespolo, Aldo Spoldi, fino ai più recenti Grazia Toderi, Paola Pezzi, Liliana Moro, Maurizio Arcangeli. La mostra è suddivisa in quattro sezioni: la memoria dell’infanzia, la manipolazione dei materiali, le regole del gioco, il “piccolo” e il “grande”, il mondo alla rovescia. Un modello creativo che si rivela quindi nei contrasti dei colori rosso fluo del coccodrillo di plastica sovradimensionato della “Cracking Art” che scende a sorpresa lo scalone d’onore dello storico palazzo e nella scacchiera su scala umana di Enrico Baj costituita da materiali di riuso assemblati a formare delle pedine dalle valenza estetiche delle maschere tribali; quest”ultima opera, prestata da un collezionista privato, è considerata una vera e propria chicca di questa mostra. Molti artisti della seconda metà del Novecento, hanno indagato come Baj i giochi enigmistici per la loro struttura di regole che si combinano con norme linguistiche, codici, specifiche forme di comportamento, modelli scelti per la loro efficacia costruttiva e la possibilità di infrangerne i meccanismi stessi una volta compresi. Il gioco, secondo alcune teorie antropologiche, è fondamentale per il bene comune, esso infatti all’interno di in un gruppo umano sospende  le condizioni razionali della vita adulta e consente la visione del mondo da una nuova prospettiva. L’atteggiamento ludico spinge a ribaltare le forme della realtà a sconvolgere le leggi e le convenzioni sociali, da interrogarne le strutture, a mostrarne la labilità e la fragilità, ne abbiamo un esempio anche in alcune feste popolari della tradizione italiana, come il Carnevale.

Gallerie d’Italia – Piazza della Scala 6, Milano; fino al 30 Marzo 2014

Orari: da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30; lunedì chiuso; ingresso gratuito; www.gallerieditalia.com

Fabio Giuliani

 

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