Milano – GIULIO PAOLINI – “EXPOSITIO”

| 25 luglio 2016
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Felice ‘dialogo’ tra antico ed interpretazioni contemporanee

“L’opera non concederà mai a nessuno, in nessun caso, il pieno possesso delle sue generalità” (Giulio Paolini)

“L’abbiamo molto corteggiato” – sottolineava Annalisa Zanni, Direttrice del Poldi Pezzoli, il 5 Maggio scorso, riferendosi a Giulio Paolini, artista concettuale di fama internazionale, durante l’inaugurazione della sua mostra dal titolo “Expositio”, distribuita in tre sale della storica Casa-Museo, nell’ambito della sua linea espositiva volta ad incoraggiare il dialogo tra antico e contemporaneo, così proseguendo: “Abbiamo voluto proprio lui nonostante, paradossalmente, la sua idea di museo sia agli antipodi rispetto a quella di un direttore: per Paolini è un luogo sacro, di dialogo sommesso con le opere; il mio compito, invece, è di spalancare le porte al pubblico.” Ambiente indovinato, quindi, questo, per il particolare rapporto che lega i lavori del maestro con la tradizione e la storia dell’arte classica: copie dall’antico, reperti archeologici, tracce architettoniche, le immagini più diverse rappresentano il patrimonio iconografico con cui l’artista si confronta quotidianamente nella sua attività lavorativa. Il percorso espositivo comprende installazioni e ventitré opere su carta inedite, alcune delle quali traggono spunto da capolavori presenti nella collezione del Museo Poldi Pezzoli, con la “Dama” del Pollaiolo e la “Pietà” di Giovanni Bellini, come ad esempio nella serie delle 23 carte inedite della serie “Italia Antiqua”, che riportano dettagli delle sale e dei dipinti del museo, insieme ad iconografie tipiche della produzione dell’artista, dagli astri ai frammenti di sculture classiche. La passione per l’antico torna nelle installazioni con calchi in gesso della “Venere” di Fidia o tratti da disegni di Chardin che creano, nell’insieme dell’esposizione, un’opera nell’opera, “un’immagine: una cornice di tempo e di luogo, che delimita l’area che ci troviamo a osservare”, dichiara l’artista. Una breve nota biografica. Giulio Paolini è nato nel 1940 a Genova e risiede a Torino. Il suo fare arte investe la concezione, il manifestarsi e la visione dell’opera d’arte. Dalle prime indagini intorno agli elementi costitutivi del quadro l’attenzione si è orientata in seguito sull’atto espositivo, sulla considerazione dell’opera come catalogo delle sue stesse possibilità, così come sulla figura dell’autore e il suo mancato contatto con l’opera, che gli preesiste e lo trascende. Dai primi anni Sessanta ha tenuto innumerevoli mostre in gallerie e musei di tutto il mondo. Ha partecipato a diverse esposizioni di Arte Povera. Dal 1969 ha realizzato anche scene e costumi per rappresentazioni teatrali. Grafico di formazione, ha nutrito un particolare interesse per il campo editoriale e la pagina scritta. Fin dall’inizio ha accompagnato la sua ricerca artistica con riflessioni raccolte in libri curati in prima persona (“Idem”- Einaudi, con introduzione di Italo Calvino; “Quattropassi. Nel museo senza muse” – Einaudi 2006; “Dall’atlante al vuoto in ordine alfabetico”- Electa 2010; “L’autore che credeva di esistere”- Johan & Levi, Milano 2012). Numerose sono le pubblicazioni dedicate alla sua attività artistica (“Monografia” di Germano Celant, “Volume” di Francesco Poli, “Catalogo ragionato delle opere dal 1960 al 1999”, curato da Maddalena Disch). Un video-documentario realizzato da Alessandra Populin nel 2005 presenta il percorso artistico di Paolini attraverso le voci di critici ed amici oltre alla presenza dell’artista stesso. La Fondazione Cologni, che sostiene già da diverso tempo l’attività didattica del Poldi Pezzoli, in occasione della mostra di Paolini ha ideato otto laboratori artigianali, a cadenza periodica, sul tema del collage dal titolo “Collage: poesia visiva” a cura di Lucia Forneris, con durata di circa un’ora e mezza e rivolti a bambini della fascia d’età tra i 5 e 11 anni, gratuito per loro, mentre 7 Euro (ridotto) per l’adulto accompagnatore che può seguire il laboratorio o visitare il museo e l’esposizione. La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è un’istituzione privata non profit, nata a Milano nel 1995 per volontà di Franco Cologni, che ne è il Presidente. Le sue iniziative, finalizzate a un “nuovo Rinascimento” dei mestieri d’arte, si rivolgono soprattutto ai giovani: formare nuove generazioni di Maestri d’Arte, salvando le attività artigianali di eccellenza dal rischio di scomparsa che le minaccia, è infatti uno degli obiettivi che la Fondazione persegue. A questo scopo promuove, sostiene e realizza una serie di iniziative culturali, scientifiche e divulgative, e ha ideato collane editoriali per adulti, ragazzi e bambini. Con i tirocini formativi del progetto “Una Scuola, un Lavoro. Percorsi di eccellenza” sostiene fattivamente la formazione dei giovani nell’alto artigianato e il loro inserimento nel mondo del lavoro. Nell’ambito delle sue attività di formazione e orientamento, la Fondazione collabora attivamente con Scuole e Istituti di alto profilo, fra cui Università Bocconi, Università Cattolica, Politecnico di Milano, Creative Academy, Domus Academy, EDC (Parigi). Nel quadro dei suoi rapporti con enti e organismi stranieri collabora con INMA, Institut National des Métiers d’Art ed è partner del network internazionale delle “Giornate Europee dei Mestieri d’Arte”. Per prenotazioni: da lunedì a venerdì 02 45473805; sabato e domenica 02 794889 / 02 796334. Il catalogo, di Silvana Editoriale, contiene testi dell’artista, di Annalisa Zanni, Ester Coen e Flavio Fergonzi.

Museo Poldi Pezzoli – Via Manzoni 12, Milano: fino al 22 Agosto 2016; orari: tutti i giorni, tranne martedì, dalle 10 alle 18; biglietti: intero 10 Euro, ridotto 7 Euro; Per informazioni: Tel. 02 794889; www.museopoldipezzoli.it

Fabio Giuliani

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