Milano – GIANNI SASSI – Uno di noi. Tre percorsi fotografici e altri incidenti

| 26 aprile 2016
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Un altra iniziativa davvero interessante è in corso presso la Fondazione Mudima, spazio espositivo da anni impegnato alla divulgazione dei fenomeni dell’arte contemporanea italiana ed internazionale: la mostra Gianni Sassi, uno di noi, curata da Gino Di Maggio (Direttore della Fondazione stessa), con Sergio Albergoni e Fabio Simion, un percorso visivo che si articola tra manifesti e locandine originali, 120 fotografie, riviste, filmati e vinili che ci riportano agli anni impegnati di “Milano Festival Poesia” (1984-1992). Un tributo all’amico Gianni Sassi, già discografico dei Cramps Record e scrittore di testi per gli Area, la band fondata da Demetrio Stratos e composta, tra gli altri, da Eugenio Finardi e Alberto Camerini. La sua attività di grafico all’avanguardia è ben visibile nelle locandine originali insieme ai manifesti dei tanti Festival da lui curati (dalla poesia alla danza), e alle copertine della rivista letteraria “Alfabeta” (1979-1988), fondata da Nanni Balestrini. Le copertine de “La Gola”, rivista dedicata al cibo, ce lo ricordano come l’antesignano della cultura culinaria come moda, esposte di fianco alle fotografie in bianco e nero di Fabrizio Garghetti, che riprendono la performance degli artisti “Fluxus” nello spazio Ansaldo (1989). Tra i video è presente “Studio Azzurro” (Milano Poesia-Fluxus, 1989), quindi i 33 giri in cellulosa di Giancarlo Cardini (che suona Erik Satie), di Demetrio Stratos (Metrodora, Fluvine, Improvisation), Juan Hidalgo e Paolo Castaldi appoggiati al muro, di fianco a quelli della Nova Musica di John Cage. E sullo stesso ripiano, disposti in sequenza, i vinili di “Futura, Poesia Sonora”, sovrastano l’Antologia storico critica della poesia sonora curata da Arrigo Lora Totino. Pare quasi di sentire dal vivo le band, i discorsi politici di Enrico Berlinguer, la musica sperimentale di John Cage e di vederle, le performance Fluxus. A questo materiale si aggiungono le fotografie di Fabio Emilio Simion (Pollution, Bologna, 1972) e quelle dello studio Lelli e Masotti (John Cage, Empty Words, Teatro Lirico, 1977). All’inaugurazione erano presenti in tanti, protagonisti e nostalgici, tra altri anche Balestrini, con un bicchiere di whisky in mano, seduto proprio sotto le immagini che lo ritraggono nelle sedute di redazione della rivista “Alfabeta”; durante la stessa serata è stato presentato l’elegante volume “Gianni Sassi. Uno di noi”, (Edizioni Fondazione Mudima, 2016), insieme ad un altro, prettamente fotografico, “Stratos e Area”, di Lelli e Masotti.

Fondazione Mudima – Via Tadino 26, Milano; fino al 6 Maggio 2016; Orari: da lunedì al sabato 11-13 e 15-19; Ingresso libero

Fabio Giuliani

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