Milano – GIAN PAOLO BARBIERI – “SKIN”

| 17 novembre 2015
Gian Paolo Barbieri 2

Foto e parole a contorno

“Ho appena terminato il libro SKIN, edito Silvana Editori, che uscirà a settembre, poi ne inizierò un altro”. Con queste parole, all’inizio di un’intervista di Lucio Mingelli, tenutasi qualche mese fa nell’ambito di “Taste of Italy”, il Padiglione del Vino all’interno di Palazzo Italia a Expo 2015, Gian Paolo Barbieri,  uno dei più grandi fotografi italiani di moda, preannunciava l’uscita di una nuova pubblicazione. Ora questo elegante volume (in edizione bilingue, italiano-inglese) viene presentato in una mostra dallo stesso titolo, in corso presso il nuovo Spazio Montebellotrenta, ambiente parte di un elegante palazzo del primo ‘900 situato nell’omonima Via, vicino al distretto di Brera, riaperto dopo progetto di ristrutturazione, fondato da Anna Barile e Antonio Ottoboni. Vediamo qui i più recenti lavori di Barbieri, oltre agli storici scatti dedicati alla moda e ai suoi protagonisti che abbracciano oltre quarant’anni di fotografia nei quali la teatralità dei suoi set lo ha reso uno degli interpreti prediletti del Made in Italy: un inno all’eleganza, alla maestosità del corpo umano e alla sensualità. “Il suo nuovo lavoro, “Skin” (in italiano “Pelle”) è più introspettivo, visioni quasi metafisiche di ricordi, di visitazioni, di dediche, di esperienze culturali di cui Barbieri, per tutta la vita, è stato allievo e interprete. E’ come se adesso egli volesse regalare al suo strumento amato – la fotocamera  – la possibilità di reinventare immagini già acquisite durante la sua vita, immagini che hanno segnato il lungo sentiero che da anni sta seguendo. Non più dunque istantanee di sensualità, ma descrizione di situazioni, momenti, eventi fermati nella mente, ricordi di impressioni avute nei musei e di esperienze varie. “Skin” è poesia pura, celata per tanto tempo nella sua mente. Immagini, che per quanto costruite al minimo particolare, non perdono mai l’essenza dell’istante, respirano la loro attualità e sentono la pulsazione della vita sotto la loro “pelle”. Questo è il tocco del maestro. Far rievocare allo spettatore sensazioni, come “déjà vu”, attirarlo nel mondo del suo immaginario, farlo perdere in un labirinto di doppie esperienze, dove quella del creatore e quella dello spettatore si mescolano, e originano emozioni, come in un teatro silenzioso, quando l’immagine basta e riesce ad esprimere molto di più che di un testo declamato. Il tocco di Barbieri è quello che l’antichità ellenica ha per anni fatto legge: la bellezza. Così diventa testimone importante la foto del Narciso, anche Barbieri si guarda nello specchio d’acqua, preferendo suicidarsi dentro la sua stessa amata bellezza che tradire i suoi ideali.” Come riportato sul sito www.silvanaeditoriale.it nella presentazione del catalogo “Le fotografie che compongono “Skin” – l’ultimo lavoro di Gian Paolo Barbieri, – sono visioni di bellezza, che comunicano al pubblico la dimensione sana, coraggiosa e provocatoria dell’erotismo. Proseguendo un’indagine già trattata in precedenti lavori – come il fortunato “Dark Memories” – Barbieri offre una cosmogonia del sensuale, attraverso uomini e donne, nudi e sfrontati, all’insegna dell’eleganza. L’uso sapiente del bianco e nero, della luce, delle ombre e delle posture – dietro le quali si riconoscono gli omaggi a grandi artisti del passato – testimoniano una bellezza che è speranza di essere riconosciuti nelle proprie “differenze” al di là di ogni falso moralismo, e che restituiscono il senso del reale spogliato di ogni falsità.” All’interno della monografia leggiamo il testo critico introduttivo di Pino Bertelli “Sulla fotografia della bellezza” accostato ad una citazione di Albert Camus: “La nostra epoca ha nutrito la propria disperazione nella bruttezza e nelle convulsioni…noi abbiamo esiliato la bellezza, i Greci per essa hanno preso le armi.” Sparse qua e là tra le immagini, troviamo citazioni dall’antico e dal moderno, da Giovenale ad Oscar Wilde, Pasolini, scrittori e drammaturghi italiani e stranieri, tutte anticipate, all’inizio  da quella dello stesso Barbieri, all’inizio: “Per dirla con Jean-Paul Sartre, ‘la verità è del color della notte’, quando i colori svaniscono, lasciando ce le mille gradazioni del nero sfumino verso il puro bianco, e la fotografia diventa poesia. Conservatemi il vostro buon genio e vivete felici.”. Per meglio comprendere il suo lavoro trascriviamo un frammento del saggio di Maurizio Rebuzzini all’interno del servizio dedicato all’artista sul magazine “FOTOgraphia”, Ottobre 2015: “Le fotografie di Gian Paolo Barbieri smettono di essere tali, fotografie, e si muovono, prendono vita. (…) E’ questa la magia delle fotografie d’autore, che presto fa dimenticare la propria forma necessaria per lasciare libero il pensiero individuale.” Gian Paolo Barbieri nasce in Via Mazzini, nel centro di Milano nel 1938, in una famiglia di grossisti di tessuti. Proprio nel grande magazzino di suo padre acquisisce delle competenze che gli saranno utili nel suo fare fotografia di moda. Come per altri grandi, Armani per esempio, è il teatro ad esercitare un potente fascino, tanto da farlo iscrivere alla scuola di recitazione del Teatro Filodrammatici, tra il 1956 e il 1957. Insieme a due amici forma “Il Trio” e nella casa dei genitori rappresentano dei drammi sentimentali: “Letto matrimoniale”, “La Traviata”, “Un tram chiamato desiderio”. In seguito gli viene affidata una piccola parte non parlata in ”Medea” di Luchino Visconti con Sara Ferrati e Memo Benassi. Il cinema americano degli anni ’50 costituisce una base importante per lui, i drammi di Tennesee Williams o attori come James Dean, Marlon Brando o ancora Lana Turner e Ava Gardner, donne bellissime illuminate da una luce tutta particolare che le rendeva ancora più affascinanti. Il cinema gli diede il senso del movimento e l’occasione di portare la moda italiana, nata su fondo bianco in pedana, in esterno, dandole un’anima diversa (Testo tratto dal sito Internet ufficiale dell’artista: www.gianpaolobarbieri.com ). Questa mostra è organizzata da  “29 ART IN PROGRESS” Ltd, società privata registrata presso la Companies House di Inghilterra e Galles, attiva nella produzione, organizzazione e realizzazione di mostre permanenti e temporanee internazionali di valore artistico e culturale onde promuovere artisti contemporanei di talento riunendo critici d’arte, curatori e consulenti esterni in luoghi originali e prestigiosi di tutto il mondo. Vende opere d’arte in collaborazione con artisti, gallerie ed intermediari, nonché alle aziende interessate a esplorare e investire nel mondo dell’arte. Seleziona le sedi internazionali più esclusive, dove l’interesse per l’arte contemporanea si fonde con i collezionisti di alto calibro e potenziali investitori, portando la diversità culturale e il valore artistico ai mercati emergenti e affermati. Per informazioni più complete: sito Internet www.29artsinprogress.com

Spazio Montebellotrenta – Via Montebello 30, Milano; Fino al 21 Novembre 2015; orari: lunedì-venerdì 11-20; sabato 10-19 (altri orari su appuntamento); Tel. (+39) 338 2869220; (+39) 392 1002348

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