Milano – FRANCO CERRI – “NOVANT’ANNI SUONATI”

| 2 febbraio 2016
Cerri - Concerto 90 anni 1b

Un concerto per festeggiare il grande chitarrista milanese

Il Teatro Dal Verme appartiene al Comune e alla Provincia di Milano ed è gestito dall’Aprile 2001 dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali. E’ palcoscenico di riferimento per le maggiori produzioni nazionali ed europee; è la sede prediletta per la realizzazione di Convegni e Congressi internazionali, Festival di Letteratura, Arte, Cinema e Filosofia; è spazio aperto per gli incontri con i più alti esponenti della società, della politica e della scienza mondiali. Il Dal Verme è la sede dell’attività sinfonica della storica Orchestra I Pomeriggi Musicali, ed è il luogo di una programmazione molto articolata ed eterogenea che apre Milano su un vastissimo panorama musicale che va dal repertorio classico e sinfonico alla scena del rock indipendente, dal jazz alla musica elettronica, dal pop alle maggiori espressioni della musica folk contemporanea internazionale (Notizie tratte dal sito Internet ufficiale www.dalverme.org ). Il punto focale dell’intera struttura è certamente la Sala Grande, che può vantare una capienza di ben 1436 sedute. Posti che sono stati letteralmente presi d’assalto ed occupati in breve tempo dalle ore 20 di venerdì 29 Gennaio da una autentica “fiumana” di persone di età diverse, tanto da indurre gli organizzatori, loro malgrado, a lasciare fuori molta gente che, brontolando un po’, non ha potuto fare altro che rinunciare. Ma come mai così tanto entusiasmo? Dalle locandine all’ingresso si è subito capito il motivo, del resto già noto da giorni tramite i vari mezzi stampa come sulla rete Internet e, crediamo, dai classici “passa-parola”: Franco Cerri, nato a Milano il 29 Gennaio 1926, era così arrivato esattamente al suo novantesimo compleanno, per cui il Comune di Milano, Area M e la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” hanno unitamente pensato di festeggiarlo con uno speciale concerto nella sua città. Franco Cerri è uno dei maestri della chitarra jazz mondiale: dagli inizi come autodidatta, all’ingresso nell’orchestra di Gorni Kramer e fino ad oggi, è stato ed è un testimone di quasi un secolo di jazz in Italia e non solo. Eleganza, ironia sono i tratti che caratterizzano la personalità di questo straordinario musicista che negli anni ha suonato e collaborato con alcuni dei più grandi nomi del jazz mondiale, da Billie Holiday a Django Reinhardt, a Jim Hall, Chet Baker, Gerry Mulligan, Barney Kessell e Stephane Grappelli solo per citarne alcuni. Anche se in Italia, è noto, nell’immaginario collettivo, per avere prestato “sé stesso”, tra gli anni Sessanta e Settanta, all’interno del celebre “Carosello” di pre-prima serata, per la pubblicità di un’azienda di detersivi. Quella vissuta è stata anche la serata delle “sorprese”: la prima ha riguardato un video “d’epoca” tratto dalle Teche Rai, dove si vede Cerri alla chitarra che accompagna la bellissima voce di Mina in un pezzo di musica brasiliana. Dopo le presentazioni di rito ed il saluto, a nome dell’Amministrazione comunale, portato dall’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, la serata è entrata nel vivo. Il concerto era strutturato in due momenti: nel primo Cerri è stato accompagnato da Alberto Gurrisi, Luca Garlaschelli e Tony Arco con ospite Alex Usai, mentre verso la fine è stato chiamato, dalla prima fila in cui era seduto, il suo grande amico Enrico Intra, con il quale da anni condivide un sodalizio artistico nonché la gestione dei Corsi Civici di Jazz a Milano, Istituto che ha formato e continua tutt’ora a formare musicalmente giovani studenti appassionati a questo genere. Il M.ro gli ha quindi dedicato un brano in piano solo, preceduto, in ordine di tempo, proprio da uno di loro, Alessandro Musai, definito pubblicamente dallo stesso Cerri il migliore chitarrista uscito dalla Scuola, che ha avuto così l’onore di suonare un pezzo insieme agli altri componenti del gruppo. Ma anche l’intervallo, per chi è rimasto al suo posto, non è stato un momento vuoto: con sottofondo di chitarra sono state proiettate diverse immagini di repertorio del grande musicista, fin dall’infanzia, quindi in pose di scena, studiate e spontanee e insieme ad altri musicisti. La seconda parte è stata anticipata da un’altra sorpresa: in collegamento Skype si è visto Paolo Fresu, uno dei più noti trombettisti jazz a livello internazionale, porgere all’amico Franco un saluto “personalizzato”, prima con il refrain del classico motivetto “Happy Birthay” (“Felice Compleanno”), poi con un disegno su un foglietto su cui era disegnata una tromba. Quindi altri omaggi video, recenti e meno, di persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato, tra i quali Dario Fo, Ottavio Missoni e il cantante-chitarrista americano George Benson. Subito dopo ecco un’altra “chicca”: l’intervento di Piero Angela, il popolare conduttore televisivo specie di programmi a tema naturalistico-scientifico (due nomi su tutti: “Il mondo di Quark” e “Superquark”), da sempre appassionato di musica nonché pianista “amatore” (come da sue stesse parole), che si è esibito appunto al pianoforte in un brano accompagnato dalla chitarra di Cerri.        Quindi sono entrati in scena Dado Moroni, Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli, con i quali Cerri ha inciso il disco “Barber Shop Vol. II”, di imminente uscita e presentato in anteprima sul palco del Dal Verme con alcuni brani. Ad un certo punto è stato chiamato Nanni Zedda, nel ruolo di cantante, che ha eseguito il famoso brano “Route Sixty Six”, dedicato ad una delle prime “highway” (strada a carattere nazionale) federali degli Stati Uniti d’America. Aperta l’11 novembre 1926, in origine collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica attraverso gli stati Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California, coprendo una distanza complessiva di 3.755 km (2.448 miglia). Fu percorso utilizzato per la migrazione verso ovest e supportò l’economia delle comunità attraverso le quali passava. Le popolazioni prosperarono per la crescente popolarità della strada, ed alcune di queste combatterono per tenerla in vita dopo la nascita del nuovo “Interstate Highway System”. Attualmente è considerato Monumento a carattere nazionale ed è indicata sulle mappe con la denominazione di “Historic Route 66”. In un concerto di Jazz che si rispetti, fatto di tecnica, brani predefiniti, armonie definite, ma anche e soprattutto improvvisazioni, non poteva certo mancare l’ultima sorpresa: l’ha messa in atto un gruppo di allievi, “discepoli” artisticamente di Franco Cerri ai Civici Corsi di Jazz, i quali, suddivisi tra trombe, chitarre, sezione ritmica, gli hanno dedicato un bellissimo e trascinante brano. Una vera e propria serata-evento, questa, dedicata ad un grande artista, ad un grande uomo, al quale auguriamo ancora un futuro sereno, innanzitutto di buona salute e, fino a che le forze fisiche e mentali lo sosterranno, una continua attività musicale per sé e come “talent scout” di nuovi interpreti del jazz italiano, magari futuri protagonisti anche a livello internazionale. Alcuni cenni sul principale gruppo organizzatore. Area Musica intende istituire un Quartiere della Musica Jazz e del 900 nella Zona 3 e, più in particolare, nel Quadrilatero inerente Città Studi e delimitato cioè da Via Grossich, Viale Romagna, Via Pacini e Viale Argonne. Saranno organizzati 130 appuntamenti all’anno, di cui 70 saranno di Teatro musicale mentre i rimanenti 60 saranno di musica Jazz. Il progetto si dedicherà alla produzione e alla rappresentazione di concerti di musica jazz e di spettacoli di teatro musicale, mediante una Rete Culturale formata da alcune fra le più importanti realtà cittadine di produzione, promozione e formazione nei settori sopra indicati. Spazi adibiti alle varie esibizioni il Teatro Menotti di Via Ciro Menotti, il Teatro Leonardo, l’Aula De Donato del Politecnico di Piazza Leonardo Da Vinci, l’Auditorium Casa dello Studente, lo Spazio Patio di Via Ampère, la Basilica dei S.S. Achilleo e Nereo di Viale Argonne, l’Orto Botanico, la Sala Attilio Levi e l’Auditorium di Via Valvassori Peroni. Non a caso chi scrive ha lasciato per ultimo questa sede: il 21 Ottobre 2015, in un incontro istituzionale ma soprattutto con una particolarmente “sentita”e “partecipata” serata musicale, questo ambiente è stato intitolato a Stefano Cerri (Milano, 1952-Santhià, 2000), figlio di Franco, scomparso a causa di una malattia a soli 48 anni. Musicista di Jazz ma legato anche al Rock e al Progressive Rock, suonò con importanti colleghi italiani e stranieri, anche all’estero. Fu inoltre tra gli elementi che accompagnarono Fabrizio De André il 13 e 14 Febbraio 1998 nelle ultime due esibizioni del cantautore genovese, scomparso poi l’11 Gennaio 1999; Una di queste, registrata dalla RAI, fu poi l’omaggio che la Televisione pubblica italiana dedicò a “Faber” la serata successiva. Durante l’incontro al Dal Verme, prima dell’ultima “jam-session”, chi presentava ha annunciato che i proventi sulla vendita dell’“Area M Card”, che permette di usufruire di agevolazioni, riduzioni sui biglietti degli spettacoli, saranno utilizzati appunto per migliorare le caratteristiche della sala, la fruizione pubblica, l’impatto acustico. E’ uno spazio pensato in particolare per i giovani musicisti che, magari ancora allievi di una scuola o alle cosiddette “prime armi”, possono in tal modo far conoscere meglio le loro qualità; tra le varie iniziative sarà inoltre indetto un concorso dedicato in particolare ai fruitori del basso elettrico, lo strumento usato da Stefano, bravo e versatile interprete, che ci ha lasciato troppo presto. Per maggiori informazioni su “Area M” sulle attività e concerti: Tel. 02 95409402; E-Mail: www.area-m.it

Fabio Giuliani

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