Milano – “EXPO Belle Arti Lombardia”
“La vita silenziosa delle cose” ed altre storie
Il progetto artistico e scientifico “EXPO Belle Arti Lombardia”, ideato ed elaborato dal Prof. Vittorio Sgarbi, ambasciatore delle Belle Arti per Expo2015, propone un fitto programma di attività e di eventi culturali di alto profilo, itinerari di visita in siti diversi e unici. Realizzato in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Comune di Milano, le principali istituzioni culturali lombarde e con la sponsorship di GiGroup, il progetto consente di apprezzare luoghi e opere d’arte tra i più suggestivi in Lombardia: capolavori imprescindibili come la “Canestra di frutta” di Caravaggio, ma anche opere meno conosciute spesso fuori dai percorsi turistici più frequentati o perché solitamente non aperti al pubblico, o giunte in Lombardia per questo e per EXPO 2015. Molte iniziative proseguono oltre il 31 Ottobre, data ultima di apertura della grande Manifestazione milanese. Tra le sedi principali è compreso Palazzo Isimbardi, sede della ex Provincia di Milano, ora Città Metropolitana. Qui il percorso espositivo è pensato in Padiglioni. Padiglione del Libro: Per la prima volta viene qui esposta insieme la più ampia raccolta di fonti della letteratura artistica universale. Oltre cento libri che raccontano la ricerca teorica sulle cose belle. Dal “De scultura” del Guarico (1504) alle “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architetti” del Vasari nella duplice edizione del 1550 e del 1568, dal “Dialogo della pittura” di Lodovico Dolce (1557) alle “Vite de’ pittori, scultori et architetti moderni” del Bellori (1772), dalla “Letteratura veneziana del secolo XVIII fino a’ nostri giorni” del Moschini (1806) al “Libro dell’arte” di Cennino Cennini” (1859); un percorso che il visitatore dovrebbe fare se intende interrogarsi sull’arte o volerla praticare o, semplicemente, per curiosità della materia. La mostra non racconta solo di libri sull’arte ma di un’arte dei libri, un viaggio nella produzione editoriale italiana dal Cinquecento all’Ottocento, attraverso tutte le più importanti stamperie italiane. L’intento è quello di preservare la conoscenza per le generazioni future. La mostra “I 100 libri italiani più belli ed emozionanti” crea una simbiosi tra il mondo dell’arte e il mondo dei libri. Sono esposti i volumi italiani che hanno attinto alla tradizione artistica nazionale (avvalendosi dell’opera di artisti quali Mantegna e Tiziano, Canaletto e Guardi, per arrivare a Piero Manzoni o Lucio Fontana) e quelli che hanno fatto la storia letteraria del mondo occidentale, come “Il Principe”, la “Gerusalemme liberata” o “Dei delitti e delle pene”, esposti in tirature di testa o in edizioni comunque rare. Questo settore è arricchito dalla presenza delle seguenti iniziative: L’esposizione di diversi volumi, tutti realizzati con tecniche artigianali d’arte della Scuola del Libro e dell’Università di Urbino; La ricostruzione a grandezza naturale della polverosa libreria di Umberto Saba in via San Nicolò a Trieste; La realizzazione del tipico caffè letterario triestino che ricrea l’atmosfera di locali come il Tommaseo o il San Marco, accostando l’ambito turistico a quello culturale. La riproduzione della Biblioteca di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con il contributo della Fondazione Lucio Piccolo di Capo d’Orlando. Saliamo lo scalone e, al piano superiore, fin dai primi passi, inizia il Padiglione “La vita silenziosa delle cose”, titolo assegnato ad una bella mostra di nature morte della collezione di Guido Crippa, a cura di Gabriele Allevi e Simone Facchinetti. Vediamo oltre 50 opere che, partendo dalla fine del Cinquecento (da Fede Galizia a Vincenzo Campi, Evaristo Baschenis, Carlo Magini, Giacomo Ceruti) arrivano intorno alla metà del XX secolo con, tra altri, Fortunato Depero, Gino Severini, Achille Funi, Anton Zoran Music, Ennio Morlotti, Atanasio Soldati, Giovanni Testori, Gianriccardo Piccoli (di cui è attualmente in corso una vasta personale a cura dell’Associazione Casa Testori presso il Palazzo della Ragione di Bergamo), tutte rapportate al tema alimentare di Expo2015: “Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita”. “La vita delle cose è dunque ‘silenziosa’ ma non ‘muta’, e mettendo insieme il mondo degli oggetti non rinuncia a rappresentare la storia dell’uomo. Perché nelle nature morte si specchia ‘non soltanto ciò che lo circonda ma il suo stesso volto, la sua stessa anima, e con ciò l’eterno ciclo della vita e della morte.’” (Vittorio Sgarbi) Già che ci si trova qui riteniamo praticamente obbligatorio entrare, quando è libera da altri impegni, nella Sala Giunta e rivolgere gli occhi all’insù per ammirare una bellissima opera di Giambattista Tiepolo, “Apoteosi di Angelo della Vecchia nel segno delle virtù”, dipinto in olio su tela, datato al 1760 circa (non affresco, come si potrebbe pensare ricordando pregevoli esempi della sua grande arte visibili a Milano: il sontuoso soffitto in Palazzo Clerici o le meno note, ma altrettanto suggestive figurazioni a Palazzo Dugnani). Questa rappresenta, attraverso figure allegoriche apparentemente di grandezza naturale (in realtà di poche decine di centimetri), l’ascesa di Angelo della Vecchia nel Cielo degli Eroi. Sono molte le contrapposizioni rappresentate, tutte ricollocabili alle diverse forme della virtù e del vizio quali, ad esempio: sapienza/ignoranza, mansuetudine/bestialità, luce/tenebre, verità/menzogna. Il grande artista lo realizzò per il palazzo vicentino dell’avvocato Angelo della Vecchia, e si trova qui dal 1954 dopo acquisto della Provincia. Nello stesso spazio troviamo altri dipinti di pregevole fattura, oggetti vari, la scrivania appartenuta al Maresciallo austriaco Radetzky (che la popolazione lombarda e, in particolare, milanese, ricorda bene per le vicende del 1848 in pieno Risorgimento) ed uno dei tavoli di Lampridio Giovanardi, dedicato alla prima Esposizione Universale del 1851 a Londra. Palazzo Isimbardi – Corso Monforte 35, Milano; fino al 30 Novembre 2015; orari: da martedì a domenica 11-19; Ingresso gratuito; Per informazioni: Tel. 02 77401
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