Milano – ENNESIMA – Una mostra di sette mostre sull’arte italiana

| 10 febbraio 2016
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La contemporaneità e l’importanza degli archivi storici

“Non una mostra dedicata all’arte italiana nella sua totalità, piuttosto un percorso indagatore di format espositivi attraverso l’immagine, le immagini che l’arte italiana ha trasmesso di sé.” (Vincenzo de Bellis). Una “mostra di mostre” che raccoglie più di 120 opere di oltre 70 artisti – con un allestimento variegato proponendo una possibile lettura degli ultimi cinquant’anni di arte contemporanea in Italia, dall’inizio degli anni Sessanta ai giorni nostri. Il titolo è ispirato da un’opera di Giulio Paolini, “Ennesima (appunti per la descrizione di sette tele datate 1973)”, la cui prima versione, appunto, in quell’anno, è suddivisa in sette tele. Da qui il numero di progetti espositivi in cui si articola questa iniziativa a cura di Vincenzo de Bellis (da tre anni anche Direttore del MiArt) con la Direzione artistica di Edoardo Bonaspetti, Curatore Triennale Arte. Gli spazi al primo piano della Triennale sono quindi suddivisi in sette stanze attraverso le quali, secondo un percorso preciso, il visitatore è guidato alla scoperta delle sette mostre, che possono così essere percepite come autonome e autosufficienti ma anche come parte di una visione più ampia che le comprende tutte, per leggere, rileggere e raccontare l’arte italiana contemporanea. Un itinerario a tappe che ripercorre periodi, climi e movimenti, accostando maestri riconosciuti e personalità storiche ad artisti che hanno fatto il loro esordio tra gli anni Novanta e i primi Duemila, passando per altri che si sono invece affermati successivamente e ad una cospicua presenza di rappresentanti delle generazioni più recenti. La sequenza è data dalla data di nascita o da quella del movimento al quale un gruppo di artisti ha dato vita. In tal senso è significativa la sezione dedicata alla “Poesia Visiva”, dove vediamo l’ottavo volume della “Treccani” “cancellato” da Emilio Isgrò e gli interventi sugli spartiti del musicista ed artista visivo Giuseppe Chiari, esponente di “Fluxus”. Una interessante “personale”, inserita qui vede le opere di Alessandro Pessoli (prima assoluta da singolo per lui in Italia), in particolare “Note della spesa”, installazione costituita da 1500 disegni realizzati durante il servizio militare. Questo artista, nato a Cervia (Ravenna) nel 1963, vive e lavora a Los Angeles (USA), il suo lavoro è ricco di riferimenti storici all’arte, cinema e teatro, ma anche di dettagli tratti dalla vita di tutti i giorni, la cultura popolare; fa ampio uso di medium, passando dal video   (in fermo immagine) e sempre in mostra vediamo una sua rielaborazione del personaggio di Fortunello, “inventato” da Petrolini. Il progetto “Ennesima” comprende anche un programma pubblico di video screening, performance, conferenze e talk legati ai temi della mostra che coinvolge, tra le altre, anche le esperienze editoriali – case editrici e magazine – che rappresentano uno degli aspetti più interessanti del sistema dell’arte italiana dell’ultimo decennio. Questa esposizione è corredata da una pubblicazione in sette libri edita da Mousse Publishing che rispecchia la divisione in sette parti della mostra, in cui troviamo più di venti contributi di curatori e critici italiani delle ultime generazioni – tra i 35 e i 45 anni – che si sono distinti sia a livello nazionale che internazionale. Dato il numero, citiamo, in ordine alfabetico, solo alcuni tra gli artisti più significativi. Vincenzo Accame, Vincenzo Agnetti, Mario Airò, Yuri Ancarani, Stefano Arienti, Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti, Maurizio Cattelan, Giuseppe Chiari, Francesco Clemente, Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Alberto Garutti, Paolo Gioli, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Gruppo di Via Lazzaro Palazzi (Mario Airò, Vincenzo Buonaguro, Matteo Donati, Stefano Dugnani, Giuseppina Mele, Chiyoko Miura, Liliana Moro, Andrea Rabbiosi, Bernhard Rüdiger, Antonello Ruggieri, Adriano Trovato, Massimo Uberti, Francesco Voltolina), Fabio Mauri, Mario Merz, Marisa Merz, Maurizio Nannucci, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Carol Rama, Rudolf Stingel, Franco Vaccari, Francesco Vezzoli, Luca Vitone. Una riflessione importante è quella sugli archivi che in America vengono considerati parte fondante nello studio della storia dell’arte. La Triennale con questa mostra intende tornare alle sue origini, come verrà sviluppato nel 2016, nell’evento XXI Triennale (2 Aprile-12 Settembre 2016) per celebrare la riapertura, dopo vent’anni, della Manifestazione nata a Monza nel 1923 e trasferita a Milano nel 1933, per indagare i temi urgenti della società, in modo particolare attraverso le Arti, portando come sempre a conoscenza del pubblico il nuovo nei vari settori. Per una prima ricognizione in sintesi dell’evento che verrà riferirsi al sito internet ufficiale http://www.21triennale.org.

Palazzo della Triennale – Viale Alemagna 6, 20121 Milano; Fino al 6 Marzo 2016; orari: martedì-domenica 10.30-20.30; Ingresso: 8-6,50-5,50 Euro; Biglietto unico per le mostre 10 Euro; Tel. 02 724341; www.triennale.org

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Fabio Giuliani

 

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