Milano – ELIA FESTA – “NATO SOPRATTUTTO A MILANO”
Un racconto visivo della vita dell’artista, complice la città
Il “PHOTOFESTIVAL”, multi-rassegna dedicata all’arte fotografica, sotto la direzione di Roberto Mutti, è terminato da poco; l’edizione attuale, come quelle degli anni scorsi, ha presentato una diversificata varietà di situazioni legate a questo mondo, con una ingente serie di mostre in ambienti pubblici e spazi privati. In questo ambito, tra le esposizioni particolari ancora in corso occorre segnalare quella dal titolo “Nato soprattutto a Milano”, con Elia Festa quale protagonista, prodotta e organizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in partnership con Studio Fantoni e con il patrocinio del Comune di Milano Municipio 1; presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese di Milano-Refettorio delle Stelline, vediamo la prima grande mostra personale di questo autore con la curatela di Fortunato D’Amico e il progetto espositivo di Matteo Fantoni. Nato nel 1956 a Milano, Festa collabora fin da giovane con il pittore Ibrahim Kodra, frequentandone il suo studio, lavora come free lance per l’agenzia Young&Rubicam a fianco di nomi come Scheichenbauer, Noble e molti altri. La sua ricerca fotografica, fin dagli esordi, sviluppa temi che diventano spesso pensiero, a volte riflessioni fino a diventare ritratti di design. Conosciuto ed apprezzato come fotografo già alla fine degli anni Settanta oggi è un artista visivo che cattura con il suo obiettivo dettagli di oggetti comuni, di architetture, di fenomeni, di luci che spesso sfuggono allo sguardo. Li rimaneggia, ne coglie l’essenzialità, ne scruta l’animo svelandone la parte più profonda e nascosta. E così le sue opere, che inizialmente possono sembrare macchie astratte ed informi, ad un occhio attento rimandano a paesaggi suggestivi lontani che accendono emozioni e curiosità. Le fotografie di Festa si muovono dalla realtà scrutando i particolari, scoprendo riverberi che definiti dall’occhio del fotografo assumono una nuova vita indipendente. Nella mostra attuale, in un ampio percorso temporale e cronologico, possiamo vedere le opere più rappresentative di un intenso lavoro in continua evoluzione che parte dagli anni Settanta con le prime ricerche fotografiche, prosegue nel decennio seguente con la realizzazione delle più importanti campagne pubblicitarie con le più note aziende italiane (Breil, San Pellegrino, Moschino, Kodak, Enel, ecc.). Segue l’intensa e proficua collaborazione con la Galleria Photology di Milano e Londra che indirizza il lavoro di Festa nella decade degli anni Novanta. Agli inizi degli anni Duemila avviene il passaggio dalla fotografia analogica all’immagine digitale e, quindi, all’arte visiva. Un’ampia area della mostra è dedicata alle grandi opere e sculture nelle quali l’utilizzo del bianco e nero esalta la precisione quasi chirurgica dei tagli, delle inquadrature dove ogni senso è ragionato e voluto. E, infine, la sezione più moderna con opere di grandi dimensioni dove si alterna il colore dal forte impatto emotivo al bianco e nero. Il percorso espositivo si apre e si chiude con due “camere oscure” che regalano al visitatore un’esperienza emozionale ed immersiva molto coinvolgente. La mostra si racconta all’interno di un’onda naturale, creata da Matteo Fantoni, ritmata da un susseguirsi di volumi variabili, compressioni ed esplosioni spaziali, luci ed ombre che il visitatore attraversa per conoscere e vivere l’artistico di Elia Festa. Giovanni Gastel, amico ed estimatore di Festa, scrive di lui: “è capacità degli artisti vedere oltre la realtà delle cose, cogliere le alternative di significato, scoprire una percezione nuova e trasmetterla con un contenuto alto di poesia. Elia Festa è un artista e un poeta: con il suo occhio fotografico ci invita a osservare le cose e a leggere la realtà con una nuova profondità”. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da NFC Edizioni, ricco di interventi, innanzitutto dell’artista, di vari amici e critici importanti e del curatore che scrive: “La fotografia è per Elia Festa, nato soprattutto a Milano, il linguaggio scelto sin da bambino per comunicare con gli altri, esprimere le proprie conoscenze, raccontare di luoghi e persone. (…) Il viaggio nella sua arte è un percorso a ritroso nel tempo, in cui le immagini attraversano l’arco temporale dell’esistenza in un preciso momento storico della nostra contemporaneità, costellato di azioni, pensieri, mode, consumi, materiali culturali, che hanno caratterizzato la vita del secolo scorso sino al decennio attuale.” In questo, sta a mio avviso, la sua importanza come testimone, per di più espressa in linguaggio poetico. E’ un artista!
Galleria Gruppo Credito Valtellinese – Corso Magenta 59, Milano; Fino al 22 Luglio 2017; Orari: da lunedì al venerdì 13.30-19; sabato 9-12; http://www.creval.it/eventiCreval/mostre/mostra-elia-festa/282
Fabio Giuliani.
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