Milano – “DON’T SHOOT THE PAINTER!” Dipinti dalla UBS Art Collection

| 8 agosto 2015
UBS Art Collection 1

Divertente confronto tra pittura e nuovi linguaggi

“ “Don’t shoot the painter!” (“Non sparate sul pittore!”) Un avvertimento e una supplica, per due semplicissime ragioni. La prima è che se spari a un pittore ne spunta fuori subito un altro e poi un altro e un altro ancora. La seconda è che se spari al pittore uccidi in un colpo solo un simbolo, un’immagine, una storia e un’idea. Praticamente spari a tutto ciò che l’arte è, e su ciò che siamo tutti noi come esseri umani.” Con queste parole, Francesco Bonami, introduce la particolare mostra da lui curata, attualmente in corso alla Galleria d’Arte Moderna, anche questa tra i diversi eventi di “Expo in Città”, con oltre cento tra i maggiori capolavori della UBS Art Collection, nell’ambito della partnership triennale fra l’Istituto bancario svizzero e la GAM, esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. In mostra, visibili per la prima volta in Italia, opere realizzate dagli anni ‘60 ad oggi di 91 artisti internazionali fra cui John Armleder, John Baldessari, Jean-Michel Basquiat, Max Bill, Michaël Borremans, Alice Channer, Sandro Chia, Francesco Clemente,  Enzo Cucchi, Günther Förg, Gilbert & George, Katharina Grosse, Andreas Gursky, Damien Hirst, Alex Katz, Bharti Kher, Gerhard Richter, Thomas Struth, Hiroshi Sugimoto, per citare alcuni nomi. Una vera e propria esplorazione sulla pittura nella contemporaneità che passa attraverso temi centrali come il paesaggio, il ritratto, la figura umana, l’astrazione, per indagare e sancire il ruolo di quest’ultima quale punto di riferimento nella storia per artisti e pubblico. La pittura diventa così fonte più ampia di ispirazione per l’arte e per l’approccio stesso dell’artista. Proprio a partire da questa considerazione, la mostra si apre con un omaggio alla pittura attraverso una celebre fotografia di Thomas Struth, dove l’artista cattura la relazione che si instaura fra lo spettatore e l’opera d’arte, creando un’opera dentro l’opera, un museo dentro il museo, mentre noi stessi guardiamo altri spettatori. Al piano terra della GAM le splendide sale di questo museo nato e cresciuto proprio grazie a una serie di lasciti e donazioni da parte di attenti e munifici collezionisti milanesi, accolgono così una delle più ampie mostre mai organizzate con i capolavori della UBS Art Collection, tra le maggiori collezioni corporate a livello internazionale. L’allestimento riflette l’eredità storica del museo, luogo nel quale i dipinti acquistano un significato particolare nel momento in cui vengono posti in dialogo con altri in esposizione permanente, tra passato e presente. Immaginando i quadri come fossero sospesi nello spazio museale, le pareti delle sale espositive sono coperte da fotografie che riproducono le sale della GAM: una vera e propria “Wunderkammer” A questo proposito il titolo “Don’t Shoot the Painter” è un riferimento ironico alla frase “Don’t shoot the pianist” (“Non sparate sul pianista!”) che spesso compare nei saloon dei film western: ogni volta che le idee e i linguaggi dell’arte si confondono e rendendo difficile decifrare il significato degli elementi in gioco, la pittura torna sulla scena per riportare l’attenzione su ciò che è facilmente riconoscibile e interpretabile da tutti, esattamente come la musica del pianista nei film western riporta l’ordine nel caos del locale. In fondo, un dipinto è sempre un dipinto e di fronte a una tela, non importa chi ne sia l’autore, sappiamo di trovarci davanti allo “spazio-archetipo” dell’opera d’arte. E allora, non spariamo al pittore! Ascoltiamo la sua musica…Il paragone più divertente è quello fra le statue del Canova che fanno da sfondo ad un dipinto di Basquiat. La mostra nasce dalla partnership triennale avviata nel 2013 fra UBS e la GAM di Milano attraverso la quale la Galleria d’Arte Moderna ha potuto concentrare i propri sforzi sulla valorizzazione, manutenzione e divulgazione di alcuni nuclei fondamentali di forte identità delle proprie collezioni all’interno del percorso museale. Questo ha portato lo scorso anno al restauro e alla riapertura, con un rinnovato percorso espositivo, delle Collezioni Grassi e Vismara e della sala dedicata a Medardo Rosso. Inoltre, grazie a una collaborazione che consta anche di contenuti e di idee, è stata realizzata, tra Marzo e Giugno 2014, la mostra “YEAR AFTER YEAR. Opere su carta dalla UBS Art Collection”, con ampio successo di pubblico. Attraverso la partnership con la GAM, UBS ha inteso infatti partecipare in modo attivo alla crescita e allo sviluppo culturale di Milano, da qui le due mostre tratte dalla propria collezione. L’obiettivo di UBS è stato non soltanto valorizzare la propria collezione ma anche concentrare l’attenzione sul tema delle raccolte d’arte. “I lavori esposti sottolineano la profondità e la qualità della collezione, vero e proprio pilastro del nostro rapporto con l’arte contemporanea. Si è così consolidata la nostra convinzione che l’arte di oggi ispiri e stimoli, incoraggiando il pensiero innovativo”, ha dichiarato Fabio Innocenzi, Amministratore Delegato di UBS (Italia). La UBS Art Collection, riconosciuta tra le più importanti al mondo, consta di oltre 30.000 opere di arte contemporanea dagli anni ’60 ai giorni nostri che spaziano tra pittura, fotografia, disegno, stampa, videoarte e scultura. Gli artisti rappresentati nella collezione vanno dai talenti emergenti fino ad alcune delle più importanti figure artistiche degli ultimi cinquant’anni nel panorama internazionale. Le opere della collezione sono collocate in circa 700 uffici in oltre 50 paesi nel mondo. UBS presta regolarmente singoli lavori a musei internazionali, rendendo la collezione fruibile ad un più ampio pubblico. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito internet www.ubs.com/art. La mia personale conclusione è che non esiste di valore espressivo fra arte astratta e figurativa, ma semplicemente un valore di mercato secondo le mode; e questa mostra ne è la prova.         L’ esposizione è accompagnata da un catalogo in italiano e in inglese edito da Skira, arricchito dalle immagini delle installation views delle sale allestite e da altri contenuti di approfondimento. Sono inoltre previsti una serie di appuntamenti ed eventi collaterali. Fra gli esempi più alti di architettura neoclassica milanese, la Villa Reale sede da anni della Galleria d’Arte Moderna – comprendente anche un magnifico parco romantico all’inglese, fu costruita tra il 1790 e il 1796 da Leopoldo Pollack (allievo di Giuseppe Piermarini) per il Conte Ludovico Barbiano di Belgiojoso e all’inizio dell’Ottocento, in seguito ai cambiamenti politici che interessarono Milano, divenne residenza del Vicerè Eugenio di Beauharnais, figlio di Napoleone Bonaparte. Al suo interno è custodita una raccolta di opere di grande pregio internazionale. Francesco Hayez, Andrea Appiani, Tranquillo Cremona, Giovanni Segantini, Giovanni Fattori, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Antonio Canova, Medardo Rosso, Gaetano Previati sono solo alcuni tra i nomi dei grandi artisti presenti, protagonisti indiscussi della Storia dell’Arte milanese e italiana. Capolavori che, grazie anche al collezionismo del Novecento e alle donazioni di alcune importanti famiglie (in primis Grassi e Vismara) negli anni hanno arricchito ulteriormente il patrimonio artistico della Galleria, includendo fra gli altri lavori di artisti noti in tutto il mondo come Van Gogh, Cézanne, Picasso, Modigliani.

GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano – Via Palestro 16, Milano; Fino al 4 Ottobre 2015;                   orari: martedì-domenica 9-19.30; fino alle 22.30; lunedì chiuso; Ultimo accesso 30 minuti prima della chiusura; Tel. 02 884 459 47; www.gam-milano.com; Ingresso alla mostra gratuito; tariffe museo: biglietto intero € 5, ridotto € 3; ingresso gratuito ogni giorno dalle ore 16.30 e tutti i martedì dalle ore 14.

UBS Art Collection 2  Fabio Giuliani

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