Milano – DIALOGO D’ARTISTA

| 17 maggio 2017
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Gli artisti contemporanei della Permanente e le opere storiche della collezione

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Il 25 Aprile 1886 (domenica di Pasqua) viene inaugurata ufficialmente la prima grande mostra d’arte contemporanea in Via Principe Umberto (oggi Via Filippo Turati) nel Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente alla presenza dell’architetto progettista Luca Beltrami (Milano, 1884- Roma, 1933), all’epoca titolare della Cattedra di Architettura all’Accademia di Brera.

Ha inizio così la vita di questa Ente che nasce dalla fusione di due Istituzioni culturali preesistenti: la Società per le Belle Arti

(1844-1883) e la Società dell’Esposizione Permanente di Belle Arti (1870-1883), riconosciuta da Re Umberto I Ente morale con Decreto 22 Settembre 1884. Si finanzia con le quote sociali e i contributi dei suoi azionisti; per oltre un secolo la Società acquisisce opere d’arte alle sue mostre milanesi e, a partire dal 1886, la gran parte degli artisti italiani (tra i quali oggi molti sono i più famosi del Novecento) sono passati da qui. Nel suo percorso va segnalata, nel 1910, una tappa importante nella storia dell’arte e del costume “La prima esposizione artistica di Affiche-reclames e Disegni per Marchidi Fabbrica Nazionale” e, nel 1915, la “Mostra dell’Incisione italiana”; negli anni Trenta famose le “Sindacali” lombarde e nel corso degli anni mostre con l’interesse specifico per Milano e la sua immagine artistica. Nell’Agosto del 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale, un bombardamento colpisce l’edificio, rimane integra soltanto la facciata ottocentesca di via Turati, tuttora tutelata come monumento nazionale, mentre il resto del palazzo subisce danni irreparabili. I lavori di ricostruzione prendono avvio nel 1950, ad opera degli architetti Pier Giacomo e Achille Castiglioni e Luigi Fratino che ristrutturano gli spazi con razionali criteri di funzionalità. L’edificio viene riaperto al pubblico nel 1953 completamente rinnovato nei suoi spazi interni caratterizzati da sale di ampie superfici che si prestano a molteplici allestimenti.

Le peculiarità fondamentali dell’attività sono la rilettura storica di linguaggi, di personalità e l’attenzione costante alla contemporaneità nonché rassegne dedicate a protagonisti e tendenze dell’arte internazionale. La Permanente possiede una raccolta d’arte costituita da oltre trecento opere tra dipinti e sculture e circa cento disegni e incisioni. La raccolta si è venuta formando nel corso di più di un secolo di storia dell’Ente, a partire dall’inaugurazione della sede attuale nel 1886 sino ai giorni nostri, attraverso l’acquisizione dei dipinti e delle sculture premiate alle rassegne organizzate dalla Permanente e la donazione di opere sia da parte degli artisti, sia da parte di collezionisti e mecenati. Tra i numerosi premi acquisto che nel corso di tutto il Novecento hanno accompagnato le mostre d’arte contemporanea realizzate dalla Società, secondo un costume di illuminato mecenatismo, volto a favorire gli artisti quando ancora il mercato non aveva raggiunto l’attuale sviluppo, si segnalano in particolare i Premi Fornara e Feltrinelli per la pittura e il Premio Bagutta – Orio Vergani per le arti figurative, oltre ai premi della Biennale di Milano, tenutasi presso la Permanente a partire dal 1955. La prima opera che segna la nascita della Collezione fu il ritratto in bronzo di Carlo Borghi realizzato da Giuseppe Grandi esposto alla mostra inaugurale.

In occasione del 130° anniversario della nascita della Permanente, e per la prima volta nella storia delle mostre sociali, i soci artisti hanno sentito l’esigenza di dialogare con oltre quaranta opere storiche della collezione; l’iniziativa, a cura della Commissione Artistica Annuale composta da Antonia Campanella, Laura Di Fazio e Sara Montani vede la partecipazione di oltre 120, tra scultori e pittori, diversi per disciplina, linguaggio, tecnica ed età. Partendo da una celebre frase di Einstein, “Un tavolo, una sedia, un cesto di frutta e un violino, di cos’altro necessità un uomo per essere felice?”, è stata scelta la sedia come argomento principale delle opere – uno degli oggetti più diffusi al mondo – l’argomento principale, un invito simbolico per i “Padri” della Permanente ad accomodarsi e a partecipare all’evento commemorativo. Tra le opere “storiche” vediamo “Profilo verso sinistra” (1983), bronzo di Alberto Ghinzani ((Valle Lomellina, Pv, 1939, Milano, 2015) al quale lunedì 15 Maggio, a due anni dalla scomparsa, è stato dedicato un incontro omaggio con una proiezione di alcune opere del suo percorso lavorativo presieduto dalla storica dell’arte Elena Pontiggia con alcune testimonianze di chi l’ha conosciuto quale apprezzato scultore e per anni figura fondamentale all’interno della Permanente nel ruolo di Direttore Artistico.

La mostra è corredata da un catalogo edito da La Serigrafica (Buccinasco, MI) con le biografie di tutti gli artisti presenti.

Museo della Permanente – Via Turati 34, Milano; fino al 21 Maggio 2017; Tel. 02 6551445; Orari: da lunedì alla domenica, 10-19.30 (giovedì 18 chiuso per motivi tecnici); www.lapermanente.it

Fabio Giuliani

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