Milano – “BOLDINI. RITRATTO DI SIGNORA”
Capolavori da due musei
La GAM Galleria d’Arte Moderna, un tempo “Villa Reale”, è già di per sé ambiente storico strepitoso da visitare per le sue collezioni permanenti, frutto anche di periodiche acquisizioni avvenute negli ultimi anni. Al piano superiore è anche attualmente in corso una mostra che potremmo definire “dossier”, sia per la contenuta struttura che per gli spunti che essa offre: “Boldini. Ritratto di signora”, promossa dal Comune di Milano-Polo Arte Moderna e Contemporanea in collaborazione con il Museo Giovanni Boldini-Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, con cui la GAM ha attivato uno scambio reciprocamente fruttuoso: la partecipazione di tre importanti dipinti divisionisti di Giovanni Segantini, appartenenti alla GAM, alla mostra “Stati d’animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni” al Palazzo dei Diamanti di Ferrara (tutt’ora in corso fino al 10 Giugno 2018) mentre il Museo Boldini ha straordinariamente concesso un nucleo di 11 opere dell’artista suo concittadino che dialogano con i dipinti della GAM di Boldini stesso e con le opere di Paul Helleu, suo amico e come lui protagonista della “Belle Epoque” parigina a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del secolo seguente; in totale una selezione di 30 opere tra dipinti, pastelli, disegni ed incisioni documenta in modo esemplare il genere a lui più caro: il ritratto femminile mondano. Giovanni Boldini (Ferrara, 1842-Parigi, 1931) è considerato uno degli interpreti più originali e sensibili delle atmosfere piene di charme della “Belle Époque”. Formatosi in giovanissima età grazie al supporto del padre, anche lui pittore, Boldini subì successivamente l’influenza dei “Macchiaioli”, preferendo però ai temi naturalistici, prediletti dai membri di questo movimento, quelli ritrattistici. Egli si affermò a cavallo tra Otto e Novecento come il più richiesto e corteggiato ritrattista d’Europa e d’America, mettendo a punto il suo inconfondibile stile compositivo, per cui risultarono fondamentali le esperienze a Londra e Parigi, città quest’ultima che divenne la sua seconda patria e, per tale motivo, denominato, unitamente ad altri colleghi connazionali operanti in contemporanea nella “Ville Lumière”, uno degli “Italiens de Paris”. La straordinaria sequenza costituita dai tre grandi dipinti “La contesse de Leusse”, “La passeggiata al Bois de Boulogne” e la celebre “Signora in rosa”, mostra in successione cronologica (1889, 1909, 1916) la solidità di una formula collaudata e il contemporaneo avanzamento della sperimentazione formale, ma è anche esemplificativa della committenza di Boldini: internazionale e cosmopolita, colta e ricchissima, mondana e inquieta. Una galleria del bel mondo dell’epoca, figure femminili delineate con “gittate” di colori accesi, pennellate veloci e accostamenti dissonanti: ad avvicinarle è la esemplare affinità stilistica, che evidenzia l’elaborazione di un modello di ritrattistica ufficiale ma antiaccademica e i risultati di grande raffinatezza e virtuosismo raggiunti da Boldini. Una cifra che influenza gli artisti parigini, e non solo, attivi in questi anni, tra i quali spicca Paul-César Helleu, di cui la GAM di Milano conserva uno straordinario corpus di 10 ritratti incisi a puntasecca che in questa iniziativa viene per la prima volta presentato integralmente: il ritratto femminile qui è esplorato con gli stessi toni di inquieta mondanità di Boldini, a comporre una galleria di “femmes fatales” eleganti e nervose. I rapporti tra i due artisti, legati da una lunga amicizia, sono testimoniati dal pastello “Madame X” dei musei ferraresi, che ritrae la cognata del pittore francese, stilisticamente assai prossimo al grande pastello “L’Americana”. Oltre che con questi dipinti, i fogli di Helleu si possono mettere a confronto con i disegni e le incisioni di Boldini, con cui condividono il tratto lineare ed elegante. La parte scultorea è completata da tre piccoli bronzi di figure femminili di Paul Troubetzkoy, delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna, che si legano a Boldini per affinità estetiche, tematiche e biografiche: figlio di un principe russo, italiano di formazione ma cosmopolita per carriera, Troubetzkoy si affermerà a Parigi negli stessi anni come un richiestissimo ritrattista mondano, in sculture dedicate in particolare alla celebrazione della bellezza femminile. L’esposizione, realizzata grazie al contributo di UBS nell’ambito della partnership avviata nel 2013 fra l’istituto bancario e la GAM di Milano, è corredata da un contenuto ma esplicativo catalogo di Officina Libraria. In occasione della mostra la GAM inaugura un progetto di mediazione culturale in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano. Giovani storici dell’arte sono a disposizione dei visitatori per illustrare il percorso di visita e rispondere a domande e curiosità, ogni martedì, sabato e domenica dalle 10 alle 17.
GAM Galleria d’Arte Moderna – Via Palestro 16, Milano; fino al 17 Giugno 2018; Orari: da martedì a domenica 9-17.30 (ultimo accesso 30 minuti prima dell’orario di chiusura); Per informazioni: Tel. 02 88445947; www.gam-milano.com
Fabio Giuliani
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