Milano: ANTONIO CALDERARA – mostra all’Università Bocconi e monografia SKIRA

| 18 marzo 2015
Calderara 1

Una vicenda artistica ed una collezione da conoscere

“Antonio Calderara 1903-1978”, con testi di Paola Bacuzzi, Luciano Caramel, Eraldo Misserini:

 

Un ricco volume edito da Skira e, negli spazi espositivi della Bocconi una piccola ma importante mostra dedicata all’opera del pittore, con opere provenienti dalla Fondazione Calderara di Vacciago di Ameno. La selezione di dipinti ripercorre l’intera carriera dell’artista. Antonio Calderara (Abbiategrasso, 1903-Vacciago di Ameno, 1978) è un artista difficilmente descrivibile attraverso categorie predefinite: il suo linguaggio espressivo evolve da un primo periodo figurativo (influenzato in parte dalle correnti artistiche coeve, come Novecento e il Chiarismo, ma anche da maestri del passato, come Piero della Francesca, e da movimenti come la Scapigliatura e il Divisionismo) ad uno astratto che lo vede confrontarsi sia con le esperienze sviluppatesi in seno al Movimento Arte Concreta, sia con quelle dei gruppi di arte cinetica e programmata come Gruppo Zero, Nove Tendencje, Gruppo T e Azimuth. La drammatica morte della figlia, scomparsa appena undicenne, e la precarietà della sua salute, lo portano a riflessioni sulla fragilità dell’esistenza e sul senso ultimo della pittura che trovano nell’incontro con l’arte di Mondrian nel 1954 una direzione ed una forma possibili. I dipinti diventano sempre più sintetici ed essenziali e la struttura intrinseca in ogni aspetto della realtà emerge con sempre maggior chiarezza: la svolta astratta non nasce da un estraniamento dalla realtà, ma dal desiderio di coglierne l’essenza al di là del dato contingente. Il suo lavoro, o meglio, l’intera sua esistenza, trascorsa in un isolamento quasi ascetico all’interno della sua casa sulle sponde del lago d’Orta e della sfera degli affetti familiari più stretti, ruota intorno al tentativo di “capire cosa fosse la pittura”, di coglierne il mistero, l’essenza ultima. È proprio in questa tensione che il suo modo di dipingere, così apparentemente eterogeneo, trova unità e coerenza, così come le ricerche su luce e colore ne costituiscono il filo conduttore. Le intense frequentazioni con i grandi maestri dell’astrattismo europeo come Mondrian, Albers e Mavignier a partire dagli anni Sessanta gli apriranno le porte del mercato nord europeo. La Collezione Antonio Calderara nasce grazie alle acquisizioni e agli scambi che il Maestro fece con artisti suoi contemporanei, a lui legati da rapporti di stima e amicizia o di affinità di ricerca. Così egli compose quella che con semplicità e modestia volle intitolare “La storia di Antonio Calderara e una scelta di artisti contemporanei suoi amici”, composta da 327 opere di pittura e scultura – di cui 56 di sua stessa mano e 271 di diversi artisti europei, americani, giapponesi e cinesi. Fu proprio il Maestro, consapevole del grande valore della sua collezione, ad aprire le porte della sua casa-studio all’interno della bellissima villa seicentesca a Vacciago di Ameno. Si tratta di una preziosa collezione, rara nella sua completezza, organizzata secondo un itinerario che trova il suo filo conduttore nelle molteplici consonanze che hanno accompagnato l’evoluzione della sua poetica. Percorrendo le stanze della Fondazione si possono così vedere, oltre ad un’antologia dell’opera dello stesso Calderara – quasi un’autobiografia in immagini – pezzi di artisti italiani e stranieri che lui sentiva come punti di riferimento come Albers, Bill, Fontana e Manzoni e una selezione di lavori che si caratterizzano per il comune riferimento ad un’astrazione geometrizzante, declinata talvolta secondo un’impronta concretista più prettamente nordeuropea, tal altra secondo un’intenzionalità espressiva che invece rimanda alla classicità, di marca più atmosferica e tonale. Tra gli artisti presenti troviamo anche Vasarely, Morellet, J. R. Soto, Arnaldo Pomodoro, Spagnulo, Alviani, Licini e Dadamaino. La “Fondazione Antonio e Carmela Calderara” è stata costituita il 10 gennaio 1979 in esecuzione delle volontà del pittore con lo scopo di mantenere l’unità e la specifica destinazione culturale delle opere che costituiscono la Collezione, oltre alla promozione di attività culturali. Sempre a Milano avevamo già avuto modo di conoscere, questo artista e la sua opera in una bella ed esaustiva mostra negli spazi della Galleria Gruppo Credito Valtellinese nella primavera del 1999, anch’essa corredata da un importante catalogo pubblicato da Skira.                                                                                                                                                                                                                         Università commerciale Luigi Bocconi – Via Sarfatti 25, Milano Fino al 29 Aprile 2015; orari: dal lunedì al venerdì: 8-21; sabato: 8-18

Fabio Giuliani

 

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