Milano ADDIO A DON GIUSSANI

| 1 marzo 2005

Commozione e cordoglio per la scomparsa di don Giussani sono stati espressi sia dal mondo ecclesiale che 
da rappresentanti politici di ogni schieramento oltre che dalle più alte cariche dello Stato, a significare il rilievo sociale per il lavoro educativo che ha caratterizzato la sua esistenza.



La notizia ha “profondamente colpito” il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. “Con la sua azione generosa ha contribuito a promuovere il percorso di maturazione sociale e umana di tanti giovani che hanno in lui riconosciuto la loro guida spirituale” ha scritto il Capo dello Stato in un messaggio. “E’ un dolore e una perdita per tutti i suoi ragazzi e per tutti coloro che hanno creduto in lui”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il Papa, da sempre molto vicino a CL, ha inviato il Cardinale Ratzinger a presiedere la cerimonia funebre. Ma a piangere la sua scomparsa è soprattutto quella interminabile “fila” di ciellini che all’Istituto Sacro Cuore, dove è stata allestita la camera ardente, ha portato un ultimo saluto al Don Gius., quella folla impressionante che, pur sotto una granella di neve, ha riempito all’inverosimile Piazza Duomo nell’occasione del funerale. Uomini e donne, giovani e meno giovani: con la scomparsa di Don Giussani, con il tacere della sua voce roca ma decisa, oggi sarebbero più soli se il suo carisma, diffuso e radicato in oltre 70 paesi nei 5 continenti, non avesse generato una compagnia e una speranza, anche attraverso l’investitura del successore alla guida di CL, il teologo spagnolo Julian Carron.

Si è spento nei giorni scorsi, nella sua abitazione di Milano, il fondatore di Comunione e Liberazione Don Luigi Giussani. Cresciuto in una famiglia “povera di pane” ma ricca di cultura riceve dalla madre la prima quotidiana introduzione alla fede e dal padre, intagliatore in legno e restauratore, la prima introduzione al gusto del bello, in particolare attraverso la passione per la musica. Giovanissimo, Giussani entra nel seminario diocesano di Milano, proseguendo gli studi e infine completandoli presso la facoltà teologica di Venegono sotto la guida di insigni maestri. Ordinato Sacerdote si dedica dapprima agli studi teologici poi, conquistato dalla passione educativa per i giovani, entra al Liceo “Berchet” come insegnante di religione. E’ in quel periodo, verso la metà degli anni Cinquanta, che alcuni giovani del “Berchet”, colpiti dall’incontro con quel Prete, iniziarono a radunarsi dando vita a Gioventù Studentesca, l’organizzazione giovanile che dopo il ’68 sarebbe divenuta Comunione e Liberazione. Nel corso degli anni quei giovani, divenuti adulti maturando una concezione della fede che abbraccia tutti gli aspetti della realtà, hanno investito la vita civile, sociale, culturale, economica e politica della passione ideale che da Don Giussani hanno imparato. Sono nate così importanti esperienze come il Meeting di Rimini, un appuntamento internazionale crocevia di incontri ed eventi di grande rilievo; la Compagnia delle Opere, una associazione che raccoglie oltre 30.000 tra imprese ed enti non profit in tutta Italia e nel mondo, e tante altre iniziative che danno evidenza a tre parole, che il carisma di Don Giussani ha da sempre indicato come le tre dimensioni dell’esperienza cristiana: cultura, carità e missione. Nel solco di questa esperienza sono cresciute inoltre personalità oggi impegnate, con ruoli chiave, nelle banche, nelle università ed in politica.

Di: Giacomo Ferrari

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