Milano – 100 ANNI . SCULTURA A MILANO 1815-1915

| 27 novembre 2017

Tesori d’arte dal deposito museale della Galleria d’Arte Moderna

Ancora una settimana di tempo per visitare una delle mostre più interessanti del 2017, e per di più nel luogo più prestigioso della città: la Villa Reale di Via Palestro, ospitante la GAM (Galleria d’Arte Moderna). Pochissimi sono i musei che aprono i loro depositi al pubblico. Dal Settembre 2016 la conservatrice della GAM, Paola Zatti, con l’operazione “Sottosopra” ha avviato l’apertura dei sotterranei per mostrare le opere non esposte nel percorso museale, circa un migliaio, e le attività del laboratorio di restauro. Nel 2017, sempre in partnership con UBS, con l’intento di valorizzare questa raccolta, ha selezionato 92 pezzi, di cui 64 mai visti prima, per raccontare la scultura a Milano dal “Neoclassico” al Novecento. Gessi, marmi e bronzi che, suddivisi in sei sezioni in altrettante sale, mettono a fuoco la creatività, i temi, e le istanze di quel periodo.

1 – “Il mito. Classicismo e Accademia”. Si documenta il legame delle città con l’Accademia di Brera dove gli artisti si formano sui gessi della scultura antica.                                                                                                                                                                                                                  2 – “Letteratura e romanticismo”. I temi letterari, dalla poesia al melodramma, sono fonte di ispirazione per la capacità di essere comunicativi e meno elitari. Emerge – e meriterebbe una monografia a parte – lo scultore Giuseppe Grandi.                                                    3 – “Milano si mostra al mondo”. Esposizioni, successi internazionali e scultura di genere: vero leader Vincenzo Vela.                                   4 – “La costruzione della nazione: personaggi, storia, monumenti”. Celebrazione delle maggiori figure del Risorgimento: Manzoni, Hayez, Verdi, Cavour, Garibaldi.                                                                                                                                                                                              5 – “Crisi e dissoluzione della forma”. Dagli anni Sessanta/Settanta necessità di una evoluzione che termina con Medardo Rosso in un rinnovamento totale della scultura.                                                                                                                                                                                        6 – “Inquietudini dell’animo e nuove tensioni sociali”. La scultura prende nuove vie. Emblematico è Adolfo Wildt.

Questa iniziativa ha inoltre il merito di togliere dall’oblio artisti dimenticati ma di valore che tornano qui alla ribalta. L’esposizione, realizzata e prodotta da Comune di Milano-GAM, in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore – Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, Università degli Studi di Milano – Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, Politecnico di Milano – Laboratorio Materiali e Metodi per il Patrimonio Culturale, è accompagnata da un importante catalogo edito da Officina Libraria, ricco di approfondimenti, compreso il testo della curatrice che ci narra la storia di questa straordinaria costituzione museale e le sue vicende nel tempo. Una mostra da non perdere, onde renderci conto delle vicende storiche, politiche ed artistiche di un nostro passato prossimo con i suoi ideali e i suoi protagonisti.

Galleria d’Arte Moderna – Via Palestro 16, Milano; fino al 3 Dicembre 2017; Orari: da martedì a domenica 9-17.30                                    (ultimo accesso 30 minuti prima dell’orario di chiusura); biglietto intero € 5; biglietto ridotto  € 3; Ingresso alla mostra incluso nel biglietto del museo. Ingresso gratuito ogni giorno un’ora prima della chiusura e tutti i martedì dalle ore 14;                                                   Tel. 02 88445943 (biglietteria); www.gam-milano.com

Fabio Giuliani

 

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