MARCO POLETTINI – PRESIDENTE ASSOHOTEL CONFESERCENTI: “DALLA SHARING ALLA SHADOW ECONOMY. QUESTO FENOMENO INQUINA IL MERCATO”

| 23 maggio 2016
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“Lavoriamo sullo stesso mercato e chiediamo le stesse regole” così Marco Polettini esprime il punto di vista di Assohotel Confesercenti. L’affermazione arriva a distanza di pochi mesi dall’emanazione da parte di Regione Lombardia della nuova legge sul turismo n. 27 del 01 ottobre 2015 di cui si è in attesa dei decreti attuativi.

Assohotel ha voluto accendere un focus sulle numerosissime offerte derivanti dai portali web che, ad oggi, sfuggono ai controlli degli enti preposti.

“Basta fare un esempio pratico – prosegue Polettini – ed effettuare una ricerca nella sola località di Desenzano del Garda: si evidenzia la presenza di oltre 300 immobili dati in locazione con prezzi di affitto, per un’intera villa, anche di 700 euro giornalieri. Se è questo il terreno su cui dobbiamo confrontarci, è necessario che ci sia un controllo vero e reale di tutte le situazioni non note. Come? L’auspicio è che entrino in funzione meccanismi di identificazione digitali dei soggetti privati che danno in locazione le loro abitazioni”. “Abbiamo appreso positivamente – aggiunge il presidente Assohotel – l’iniziativa della Guardia di Finanza in Veneto, che ha cominciato ad incrociare i dati telematici tra Agenzia delle Entrate e portali web per tracciare chi effettivamente le norme le rispetta”.

Le preoccupazioni di Assohotel Confesercenti sono condivise ormai da tutto il mondo:  Amsterdam ha disciplinato gli affitti brevi, Berlino ha regolamentato il settore con multe inasprite per i soggetti abusivi, con la conseguente cancellazione dal portale di oltre 100 nominativi privati soltanto nei primi giorni.

“La regolamentazione della Sharing Economy costituisce la nuova frontiera da presidiare – continua Polettini -, anche perché il lavoro svolto dalle strutture ricettive è facilmente quantificabile. I dati nazionali mostrano che le nostre imprese ospitano più di 100 milioni di turisti all’anno  e danno lavoro ad oltre 250mila lavoratori”.

I confronti con la Sharing Economy attualmente non ci sono e non esistono dati ufficiali: perciò attivare sistemi di controllo idonei permetterà di inquadrare il fenomeno correttamente.

“Chiediamo ai comuni – conclude Polettini – di garantire e assicurare regole certe e controlli effettivi per la gestione di questa ricettività parallela e consigliamo loro l’adozione del software utilizzato a Venezia in questi giorni”.

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