Mantova Osanna Andreasi (1449-1505) Una mistica del Rinascimento

| 2 novembre 2005


 
La città di Mantova porta, dopo cinquecento anni, Osanna Andreasi da Mantova nell’appartamento di Isabella D’Este in corte vecchia, dove tante volte si recò di persona. In concomitanza con la celebrazione del quinto centenario della morte, la Fraternita e la Provincia Domenicana con il patrocinio della Soprintendenza di Mantova, espone una trentina di opere di pittura e scultura, provenienti da collezioni pubbliche e private, che documentano la tradizione iconografica della Beata Osanna, compatrona di Mantova, venerata ininterrottamente dal XVI al XX secolo.La mostra evidenzia il ruolo di questa mistica, amica dei Principi, nella storia religiosa, ma non solo, della città. Osanna, nata in una famiglia nobile mantovana, si narra volesse farsi monaca, ma una rivelazione di Gesù Bambino durante una visione la invitò invece ad un impegno di apostolato attivo nel mondo; indossò, dunque, l’abito delle terziarie domenicane secolari onde non essere sottomessa a nessuna autorità superiore, ubbidiente solo alla volontà divina. Si diede tutta ad opere di carità verso i bisognosi e i derelitti, attraendosi la stima e l’affetto dei concittadini e della famiglia regnante dei Gonzaga che la chiamarono a compiti di estrema responsabilità. Questi rapporti si intensificarono ai tempi del marchese Francesco e di sua moglie Isabella D’Este che la scelsero, oltre che come guida spirituale, come consigliera di Stato, avendo essa il dono della profezia. Alle sue preghiere i marchesi credettero dovuta la nascita ormai insperata dell’erede Federico II che fu detto perciò ‘figlio d’orazione’; Osanna morì fra le loro braccia nel 1505. Nel 1514/15 Isabella si recò a Roma con Veronica Gambara da Papa Leone X per chiederne la beatificazione. La curatrice dell’esposizione, Renata Casarin, scrive come il percorso esistenziale di Osanna sia simile a quello di Santa Caterina; questa è infatti dal secolo XIV in avanti il grande modello ispiratore di chi vuole intraprendere il cammino della santità e dentro il mondo combatterne i demoni: la corruzione, l’ingiustizia, il vizio, la mancanza di carità verso le creature di Dio. Fra le trenta in mostra, alcune di carattere puramente devozionale, sono presenti notevoli opere d’arte, fra cui le pale del Bonsignori, di Galeazzo Campi, Ippolito Andreasi, Orsola Caccia Moncalvo e in particolare, in anteprima sugli studi tuttora in corso, inedita, una paletta rintracciata da Oreste Marini nella quale il grande critico Roberto Longhi vide, senza ombra di dubbio gli esordi del giovane Correggio. Leggendo la vita di Osanna, ci pare si possa legare l’iconografia ad un miracolo tramandatoci dalle fonti: si narra infatti che, chiamata dai Principi mentre si trovava a Carbonara, essendosi imbarcata lungo il Po con i parenti e le masserizie in una giornata di sole, predisse una grossa bufera che avrebbe sommerso la loro imbarcazione, ma che tutti si sarebbero salvati, e così fu! Una violenta, improvvisa tempesta li rovesciò fra le onde infuriate, ma ecco stare, per volere divino, questa santa vergine nell’acqua ritta fino alla cintura con un crocefisso in mano che sempre aveva con sé con tutti gli altri intorno, condotta per molte miglia nel fiume fino ad approdare a terra asciutti come se mai fossero stati in acqua (da notare che San Nicola è il protettore dei naviganti). Il catalogo della mostra è edito da Casandreasi. 

Mantova, Palazzo Ducale, Piazza Sordello.
Fino al 6 Novembre Orario: 10-13 / 15-19 ; lunedì chiuso
Per informazioni e visite guidate, tel. 0376/352112; www.mantovaducale.it 

Di: Fabio Giuliani

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