Mantova MANTOVA E I GONZAGA Arte e destino collezionistico

| 2 maggio 2005

Ancora una volta la città dei laghi, si pone in questa primavera all’attenzione del pubblico e degli studiosi di tutto il mondo, sia per l’apertura di un nuovo museo, che per la mostra a Palazzo Te, incentrata sulla figura del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga(1690-1756). Alto uomo di chiesa, (Segretario di Stato e Camerlengo di Papa Benedetto XIV Lambertini) illustre cittadino ed intellettuale, egli fu anche appassionato e competente collezionista di opere d’arte, e di questa sua prerogativa oggi ci rimane la più grande testimonianza: un grande dipinto (per dimensioni e per fattura tecnica) realizzato su sua stessa commissione da Giovanni Paolo Pannini, (1691-1765) pittore tra i prediletti del Cardinale, eccezionalmente prestato per due mesi e mezzo dal Wadworth Atheneum di Hartford (USA, Connecticut). Cinquant’anni sono trascorsi dall’ultimo suo trasferimento in Europa e ora ‘La galleria del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga’ (titolo dell’opera) torna, se pur temporaneamente, nella città città natale del Prelato, e così possiamo ‘respirare’ idealmente anche noi quelle atmosfere e conoscere alcuni dei personaggi da lui conosciuti.Una delle opere più significative e rappresentative per ‘inquadrare’ meglio il Cardinale – collezionista è senz’altro il doppio ritratto ‘Benedetto XIV e Silvio Valenti Gonzaga’, sempre ad opera del Pannini, proveniente dal Museo di Roma. Sono presenti altre importanti tele derivate dalla collezione e copie tratte da quadri famosi di celebri autori.Nella sezione della mostra dedicata ai dipinti non compresi nel quadro di Hartford (ma esposte per descrivere meglio lo spirito collezionistico del Cardinale) è presente una ‘Veduta di Ronciglione’ di Gaspar Wan Vittel (Vanvitelli), esposta qui per l’occasione. Documenti storici, disegni e stampe spiegano ulteriormente la figura del Valenti Gonzaga, e lo spettatore potrà anche ‘ visitare virtualmente’ da vicino nei dettagli le opere comprese nel grande quadro, grazie ad un supporto multimediale. La mostra è curata da Raffaella Morselli e Rossella Vodret, appassionate e preparate storiche dell’arte, e per questo evento è intervenuto un autorevole comitato scientifico internazionale presieduto da Claudio Strinati con altre esperte personalità critiche come Andrea Emiliani.Diverse opere provengono dalla Galleria di Palazzo Barberini di Roma (e tutte restaurate per questa situazione) e altre, originali o copie, prestate da Musei italiani e stranieri, nonché collezioni da Marsiglia, Madrid, San Pietroburgo. Una mostra da vedere per il suo fascino e le sensazioni, soprattutto visive, che trasmette e chissà che un po’ per volta non vengono risolti altri enigmi riguardo i personaggi ritratti nel celebre quadro del Pannini, fornendoci nuove appassionanti e, magari, clamorose scoperte. La mostra ha avuto l’onore dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana ed è corredata da catalogo Skira, contenente oltre alle immagini riprodotte, numerosi scritti e saggi critici e soprattutto gli inventari per cui ciascuno con buona memoria e buona vista può imbattersi, riconoscendole, nelle opere perdute.


Ritratto di una collezione Pannini e la Galleria del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga. Palazzo Te fino al 15 Maggio Orari : lunedì 13 – 18,30 ; da martedì a venerdì 9 – 18,30 Info: 0376/ 323266 ; www.centropalazzote.it



Di: Fabio Giuliani

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