Mantova FESTIVALETTERATURA
Il 7 settembre si è concluso il Festivaletteratura, importante appuntamento a livello internazionale. Mantova ha ospitato scrittori italiani e stranieri offrendo palazzi, piazze ed angoli incantevoli, perché i loro racconti d’esperienze vicine e lontane, divenissero patrimonio di molti.
Numerosissime le domande di partecipazione al Festival: una rivoluzione culturale in un’Italia con radicata propensione allo “scrocco” e alle copie taroccate, ai libri fotocopiati e cd masterizzati. Caccia all’autografo e alla foto ricordo, applausi e grida da stadio. I Biglietti esauriti hanno ricordato i concerti di gran richiamo o le prime nei Teatri. Più di cento gli autori italiani e stranieri, presenti all’iniziativa. Diversi nomi internazionali, apparsi tra le piazze mantovane: Imre Kertesz, (premio Nobel) Anita Desai, Jonathan Franzen, Hans Magnus Enzensberger, Antonia Byatt, David Grossman, Joseph O’ Connor, Péter Esterhazy, Tibor Fischer, Arturo Perez- Reverte, Joachim Fest. Scrittori di tutto il mondo, si sono messi a disposizione degli appassionati lettori, che hanno affollato il Festival. Tra i numerosissimi interpreti del Festival mantovano, è doveroso ricordare due ospiti cari al Benaco: Francesco Permunian, e Franca Grisoni. Il primo, bibliotecario di Desenzano intitola la sua opera “Nel paese delle ceneri”. Un noir dall’atmosfera cupa e angosciante, che narra di un uomo costretto a ritornare nel paese d’origine, e rivangare così, un passato doloroso. In un ambiente culturale attuale che vede il dialetto passare da lingua madre a lingua in via d’estinzione, Franca Grisoni, nata a Sirmione, è considerata dalla critica, come una delle voci più espressive della poesia italiana contemporanea. Dal dialetto proveniente dalle esperienze di vita comune, l’autrice vi costruisce un’intensa musicalità. Il lessico nudo che è la radice delle sue opere, è reso lucente come cristallo da un’aristocratica verticalità emotiva. La Grisoni, collabora col Giornale di Brescia e con la Rivista Paragone. Numerose le iniziative promosse dagli organizzatori del Festivaletteratura: attraverso la formula degli incontri informali, “Balla coi libri”, si è assistito a letture e perché no, a dimostrazioni vere e proprie, di cosa sanno fare coloro che di solito, sono seduti a scrivere. Vale a dire, dopo la lettura dei loro “scritti”, alcuni autori, con l’aiuto di bravissimi musicisti nella spettacolare cornice dei laghi di notte, per tre sere consecutive sono stati trasportati dal battello e dalle note di balli zigani, tanghi, valzer che hanno coinvolto il pubblico con divertenti danze. Festivaletteratura, insieme con “Illy caffè”, da sempre presente nei luoghi in cui si esprime la creatività dei giovani talenti letterari, hanno premiato cinque”novelli” scrittori provenienti da tutta Europa promovendo, inoltre, la pubblicazione dei loro racconti. (Bjarte Breiteig, Richard Jhon Evans, Angharad Prince, Tillman Ramstedt e Flavio Soriga). A cornice del Festival la Provincia di Mantova ha proposto una gran mostra nella Casa del Mantegna, “Il mito della velocità- dal futurismo alla videoarte” evento dedicato alla memoria di Tazio Nuvolari. Ad arricchire e qualificare l’offerta culturale di Mantova, alcuni “raccontatori di strada” proponevano, leggendolo ad alta voce, un repertorio che, andava dal “Deserto dei Tartari” di Buzzati, “Le sorelle Materassi” di Palazzeschi, “Harry Potter” e molte fiabe per bambini. La festa della letteratura è un’occasione per vedere da vicino come sono fatti quei comandanti che guidano, in parte, la nostra fantasia verso luoghi impensati in cui difficilmente, da soli, sarebbe in grado d’arrivare. Se di notte vi siete concessi un ballo, di mattina presto avrete certamente potuto fare una piacevole “colazione con l’autore”: tra caffè, brioche e cappuccino si sono scambiate chiacchiere con il vostro scrittore preferito. Musica e letture che riecheggiano nella nostra mente, i toni ed i colori che i libri ci hanno costretto ad osservare, sono conservati nella nostra memoria accanto al loro autore. A Mantova!
Di: Angela G. Ferrari
Commenti