Lugano (Svizzera, Canton Ticino) – LAC – Lugano Arte e Cultura

| 10 dicembre 2015
LAC Lugano 1

Una nuova realtà museale a valenza internazionale

La cittadina svizzera, a poco più di un’ora da Milano, è meta perfetta per un fine settimana tra arte e natura. Infatti da poco è stato inaugurato il “LAC Lugano Arte e Cultura”, il nuovo centro culturale dedicato alle arti visive, alla musica e alle arti sceniche, che si candida a diventare uno dei punti di riferimento culturali della Svizzera, con l’intento di valorizzare un’ampia offerta artistica ed esprimere l’identità di Lugano quale crocevia culturale fra il nord e il sud dell’Europa. All’interno della suggestiva struttura architettonica affacciata sul lago, trova spazio una ricca programmazione di mostre ed eventi, stagioni musicali, rassegne di teatro e danza, insieme a una varietà di iniziative culturali e un folto programma di attività per i giovani e le famiglie. Al LAC ha infatti sede il Museo d’Arte della Svizzera italiana, nato dall’unione tra il Museo Cantonale d’Arte e il Museo d’Arte; quest’ultimo era collocato, fino a poco tempo fa, negli spazi di Villa Malpensata, ora destinati ad altre funzioni; rimane invariata la presenza di Marco Franciolli, nel ruolo di competente Direttore per le mostre d’arte. I tre piani espositivi ospitano la collezione permanente della città e del Cantone Ticino, mostre temporanee ed installazioni appositamente create per l’ambiente. In una nuova sala concertistica e teatrale da 1000 posti, interamente rivestita in legno e dotata di una speciale conchiglia acustica modulare e rimovibile, viene svolto invece un ampio calendario di spettacoli performativi e concerti. È la sede principale delle stagioni di LuganoInScena e di LuganoMusica (la nuova denominazione di Lugano Festival) alle quali si affiancano le attività della Compagnia Finzi Pasca e dell’Orchestra della Svizzera italiana (OSI), come pure parte della stagione concertistica della Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana (RSI). Il LAC rappresenta il cuore pulsante di una rete culturale che si estende ben oltre i confini cittadini, coinvolgendo gli attori pubblici, para-pubblici e privati già attivi nel territorio nell’ambito della cultura – musei, orchestre, artisti, associazionismo culturale, biblioteche, le istituzioni educative, gallerie d’arte, collezionisti – che intendono costruire un progetto condiviso. La mostra che lo scorso 11 Settembre ha inaugurato l’apertura ufficiale del LAC propone un viaggio attraverso le opere di numerosi protagonisti dell’arte a nord del Gottardo e nel “paese dove fioriscono i limoni”: da Böcklin a De Chirico, da Hodler a Wildt, da Anker a Morandi, da Segantini a Medardo Rosso per giungere, attraverso esponenti del dadaismo e futurismo a due maestri del Novecento come Fontana e Giacometti. La rassegna, dal titolo “Orizzonte Nord-Sud” documenta un arco cronologico che va da metà Ottocento a metà Novecento, ma si apre con le opere di due artisti preromantici: l’italiano Giovanni Battista Piranesi e lo svizzero Caspar Wolf. Il primo è noto per le sue acqueforti di maestose architetture antiche, il secondo per i dipinti di grandiosi paesaggi alpini. Pur prediligendo tecniche di rappresentazione diverse e soggetti antitetici, entrambi offrono un’interpretazione dell’estetica del sublime che rivela sorprendenti punti di contatto. Attraverso le loro opere il visitatore ha l’opportunità di mettere a confronto visioni del mondo maturate in contesti culturali e geografici lontani tra loro, cogliendo le differenze, ma soprattutto le affinità che legano esperienze tradizionalmente considerate distanti. Si scopre così che De Chirico, sentì – come egli stesso afferma – un’affinità esistenziale con l’opera multiforme di Böcklin, che Giorgio Morandi ha in Albert Anker un insospettato antesignano nel cantone di Berna nelle nature morte di oggetti, che Felice Casorati ha in comune con Félix Vallotton non solo il nome di battesimo ma anche lo stile, che lo svizzero Hodler e l’italiano Wildt sentono entrambi la necessità interiore del Simbolismo, che Balla e Depero furono influenzati dall’oltralpe, che Fontana e Giacometti condividono una passione quasi morbosa per la rappresentazione dello spazio. In questo percorso fatto di dialoghi visivi incontriamo due interpreti, diciamo “solisti”: J.M.W. Turner e Paul Klee. Il grande pittore inglese valicò più volte il Gottardo e rappresentò nel suo stile inconfondibile sia il fascino minaccioso delle Alpi che la dolcezza dei paesaggi ticinesi. Klee – cresciuto nella Svizzera interna – celebrò in molte opere la luce del sud e lì, per sua stessa ammissione, apprese l’uso del colore. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, edito da Skira, con tavole a colori di tutte le opere esposte e contributi di storici dell’arte internazionali. In occasione dell’apertura al pubblico del LAC lo stesso giorno è stata inaugurata una mostra personale dedicata ad Anthony McCall, appositamente concepita dall’artista britannico per gli spazi del Museo. Nato in Inghilterra nel 1946, McCall vive a New York dal 1973. Fin dai primi anni ’70 si è dedicato alla realizzazione di sculture di luce (Solid Light Sculptures): fasci luminosi piani, curvi o conici che delineano nuovi volumi attraversando lo spazio espositivo completamente oscurato. La sua ricerca si iscrive nell’ambito dell’Expanded Cinema che, negli anni ’70, metteva in questione le convenzioni della settima arte come semplice forma di narrazione per indagarne gli elementi costitutivi. Le sculture di luce di McCall trascendono la pura dimensione estetica per divenire un’autentica esperienza sensoriale in grado di sovvertire le abitudini percettive dell’osservatore. Negli spazi del Museo vediamo quattro sculture di luce solida realizzate tra il 2003 e il 2013, tra cui anche la versione digitale della sua opera fondamentale, “Line Describing a Cone”, del 1973. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, con un’intervista all’artista e contributi di studiosi internazionali.             Lo “Spazio –1”, aperto al pubblico nel 2012, situato a pochi passi, ospita la collezione d’arte contemporanea Giancarlo e Danna Olgiati.  È ora sede espositiva appartenente al circuito del nuovo centro culturale LAC, entrambe situate sulle rive del lago. Grazie alla collaborazione dei due coniugi collezionisti, in concomitanza con l’inaugurazione del LAC è stata presentata qui una mostra monografica dell’artista italiano Giulio Paolini (Genova, 1940). Essa si colloca nell’ambito di una serie di iniziative dedicate ad artisti presenti nella collezione stessa. Il progetto espositivo ha origine dall’opera “Mnemosine (Les Charmes de la Vie/7)”, 1981-84 – acquisita dai collezionisti nel 2007 ed iscritta nel ciclo omonimo, 1981-1990, un corpus di sei opere, omaggio di Paolini alla Divinità della memoria e realizzate nell’arco di nove anni. Secondo la Mitologia greca, Mnemosine (la personificazione della memoria, il cui nome stesso è composto da nove lettere) si intrattenne con Zeus per nove notti e dal loro amore nacquero le nove Muse. La glorificazione di Mnemosine attuata dall’artista trova una corrispondenza visiva nel dipinto del noto pittore francese del ‘700 Jean-Antoine Watteau, intitolato “Les Charmes de la Vie” (1718 ca.), un quadro che viene qui riproposto da Paolini in una personalissima interpretazione. Questo ciclo viene per la prima volta integralmente riunito a Lugano con la personale supervisione dell’artista in un allestimento teatrale. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, corredato da immagini delle opere riprodotte in loco, contributi critici e uno scritto dell’artista redatto per l’occasione. Contestualmente all’esposizione, lo Spazio -1 ospita il nuovo allestimento della Collezione, con un centinaio di opere di artisti internazionali fra i più importanti delle avanguardie del XX e XXI secolo, per un totale di 205 tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, installazioni, video e libri d’artista, di cui 157 in deposito al LAC.

Per maggiori informazioni: Spazio -1, Lungolago, Riva Caccia 1, 6900 Lugano; Internet: www.collezioneolgiati.ch

LAC Lugano Arte e Cultura; Piazza Bernardino Luini 6, Lugano; Tel. +41 (0)58 866 4200;                            orari: martedì, mercoledì, domenica: 10.30-18.30; giovedì e sabato: 10.30-20; lunedì chiuso; In caso di spettacoli serali il lunedì, apertura della biglietteria 90 minuti prima dell’inizio dello spettacolo. Nei giorni con spettacoli serali in programma la chiusura del centro culturale è prevista mezz’ora dopo la fine della rappresentazione. Ingresso: Intero: chf 15; Ridotto AVS/AI, over 65 anni, gruppi, studenti 17-25 anni: chf 10; Ingresso gratuito fino a 16 anni, la prima domenica del mese. Sito Internet: www.luganolac.ch

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Fabio Giuliani

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