Lonato del Garda (Bs) LA CASA DI MARIA

| 19 aprile 2014
abbazia di maguzzano 2

IL CULTO MILLENARIO DELL’ABAZIA DI MAGUZZANO

Il culto mariano può essere considerato uno dei cardini della religione cattolica. Una fede in cui la figura discreta di Maria diviene essenziale. Per celebrarne la presenza, il tre maggio, contestualmente alla festa degli Olivi, è stata inaugurata la nuova “Casa di Maria” all’Abbazia di Maguzzano. Edificata in un luogo dove precedentemente sorgeva una struttura costruita dai Padri Trappisti in onore della Vergine, vicino al cimitero dei Padri, sarà ora denominata “Madonna degli Olivi – Casa di Maria”. Luogo che, carico di valori emblematici e spirituali, accoglierà tutti coloro che occorreranno in difficoltà. Don Gino, il priore dell’abbazia, ha inteso legare l’annuale festa all’inaugurazione di questo luogo di culto, in cui si è tenuta la prima celebrazione eucaristica, per creare un’occasione di profonda riflessione sulla relazione fra “Terra e Cielo”. Ed è proprio ad una profonda devozione mariana che si deve l’incontro avvenuto fra il Prof. Vittorio Messori, Don Gino e l’Arch. Emilio Cupolo, i quali hanno profuso molte energie nella realizzazione di questo straordinario luogo di culto. L’incontro risale all’ottobre 2008, quando Messori informò Cupolo dell’esistenza, presso l’abbazia, di una statua della Madonna, in un luogo molto appartato, che richiamò la sua attenzione per un segno manifestatosi una decina d’anni prima, allorquando la statua fu risparmiata da una tempesta di vento che mise a repentaglio la sua sicurezza. La tempesta aveva abbattuto due dei tre grandi pini che si trovavano sul luogo. Il tronco di uno di essi si fermò a pochi millimetri dalla statua. «Un fatto inesplicabile – dice Vittorio Messori – quell’albero, in equilibrio sopra la statua, era in una posizione contraria alle leggi della fisica». Un fatto che si può definire ragionevolemente «segno», che peraltro rimase isolato e, a quel tempo, non mancò di infondere forti impressioni nelle persone che erano presenti la mattina seguente la tempesta. «Quando ho visto la statua, dice Cupolo, sono stato colpito dalla sua bellezza. Il tempo aveva in qualche modo dipinto su quel volto e su quelle vesti, di poverissimo cemento, un qualcosa che le dava un carisma fortissimo». Da qui alla realizzazione del progetto, nonostante le avversità atmosferiche, il passo è stato breve. Dalla testimonianza di questo evento è nata l’idea, accolta da Don Gino, di realizzare una nicchia per proteggere la statua e, al contempo, creare un luogo ove fosse possibile celebrare la messa. «L’idea di ricostruire in quel luogo la Casa di Maria, in memoria di questa millenaria tradizione mariana, mi è sembrata molto buona» dice Don Gino, che da sempre veglia su «questo luogo incastonato che la natura favorisce». Un progetto realizzato ispirandosi alla Casa della Madonna di Efeso, antico luogo di culto e meta di pellegrinaggi. Efeso, la località della Turchia ove Maria, condottavi dall’Apostolo Giovanni dopo l’Ascensione di Cristo, visse nove anni. Pensare dunque a questo importantissimo riferimento ha ulteriormente contribuito ad accrescere l’evocatività di questa separatezza all’interno dell’abbazia. «Considero un privilegio aver potuto fiancheggiare l’Arch. Cupolo. L’Abbazia di Maguzzano è molto antica, di fondazione carolingia. In 1200 anni, in cui è successo di tutto, il luogo è sempre stato intitolato a Santa Maria Assunta. Qui la Madonna è la padrona di casa», conclude Messori. La costruzione della nicchia è stata realizzata unicamente con materiali antichi. L’irregolarità nella disposizione dei mattoni, le antiche finestre, provenienti da una dimora medievale di Verona, sono a riprodurre la stessa opera devozionale dei pastori e pescatori che accorsero per costruire l’antica abitazione di Maria. Onorare la presenza discreta della Madonna, riconoscendone i segni, ha in qualche modo contribuito a confermare la forza di un culto in cui da sempre ci riconosciamo.

luglio 2009, Davide Marchi

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