L’ecomuseo della pace

| 18 agosto 2023
Ecomuseo della Pace

Un grande progetto che coinvolge il Parco del Mincio, sostenuto dal Gal e da Regione Lombardia, con la partecipazione dei comuni di: Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Monzambano, Ponti sul Mincio, Solferino, Volta Mantovana, Lonato del Garda, Desenzano del Garda, Sirmione e Pozzolengo.

Un vasto territorio che copre le province di Brescia e Mantova ed è caratterizzato da realtà straordinarie dal punto di vista ambientale e storico. Tra il Garda ed il Po, si trova il Parco Regionale del Mincio, che include 13 comuni lombardi con le loro riserve naturali, boschi, zone fluviali caratterizzate da una ricca fauna e da una spettacolare varietà floristica.  Paesaggi morenici, tipicamente collinari, ospitano zone boschive e prati aridi, campi coltivati, aree umide, torbiere, paludi, terrazzi fluviali. Si trova anche un’isola, nel fiume Mincio, formatasi per erosione e non mancano laghetti dalle forme insolite, come quello di Castellaro Lagusello che ricorda un cuore.

Tipici del territorio, i boschi di roverella, con il carpino nero ed il più raro carpino bianco e quelli di cerro, tra biancospini e nespoli. Frequenti le orchidee, di cui sono state censite ben 32 specie ed i bucaneve, caratteristici dei prati aridi, dove fioriscono piante che ricordano quanto il suolo sia ricco di pietre, come la “garofanina spaccasassi”. Altri arbusti molto diffusi, i bellissimi mandorli, i cipressi, gli ulivi ed i capperi. Non mancano: le robinie, gli ontani, i salici. Anche l’avifauna annovera numerosi esemplari, come: la Ghiandaia, il Colombaccio e la Tortora, il Merlo, la Capinera, il Fringuello, la Cinciallegra, la Cinciarella, il Pigliamosche, la Passera mattugia, lo Storno, il Rigogolo, il Verzellino, il Torcicollo e il Gufo comune. Non mancano anche Picchi, Usignoli, Pettirossi e diverse altre specie ornitologiche, compresi i rapaci. Sono state classificate 99 specie di uccelli presenti nel territorio.

Tanti anche i piccoli mammiferi, i rettili e gli anfibi che popolano l’area del Parco del Mincio: un vero e proprio scrigno naturale, compreso tra i 24 parchi di Regione Lombardia. Istituito nel 1984 con una superficie di quasi 16 mila ettari. Al suo interno si trovano le riserve naturali: Valli del Mincio, Vallazza, Chiavica del Moro, Castellaro Lagusello e la riserva statale di Bosco fontana. Nel Parco Bertone di Goito, anch’esso parte del Parco del Mincio, non manca un centro di reintroduzione della cicogna bianca mentre nel Parco di Rivalta sul Mincio è presente un museo etnografico sui mestieri del fiume. A Castellaro Lagusello, la torre campanaria ospita la mostra permanente “Un borgo medievale in una culla di natura”, con pannelli informativi che raccontano la varietà degli habitat della zona.

Il Parco del Mincio include anche il Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) di Solferino e quello di Castiglione delle Stiviere, quest’ultimo definito di importanza comunitaria a livello europeo per la sua ricchezza ambientale.

Vi è poi il Parco del Corridoio Morenico del Basso Garda Bresciano ed il Monumento naturale di San Francesco, nella zona umida di Desenzano. Il Parco del Mincio riveste anche un’indiscussa importanza storica: a Monzambano vi è traccia di un insediamento neolitico, a Castellaro Lagusello vi furono quelli palafitticoli, in località Batuda di Castellaro sono stati scoperti edifici romani ed in località Galeazzo sono stati fatti ritrovamenti risalenti al periodo celtico. Sulla strada Cavallara venne rinvenuta una necropoli. Alcuni ritrovamenti vennero musealizzati: è il caso del Museo Archeologico dell’Alto Mantovano di Cavriana, che conserva numerosi reperti sia di età preistorica che più recenti. Resti di una villa romana furono ritrovati anche a S. Maria di Castiglione ed a Lonato si annoverano resti di palafitte; la zona di Lavagnone poi è stata dichiarata sito UNESCO.

A Sirmione si trovano le suggestive grotte di Catullo, Lonato ospita le Fornaci romane ed a Castiglione passava la strada che Carlo Magno fece da Aquisgrana a Roma, la via Carolingia.

Il territorio dell’alto mantovano, attraversato dal fiume Mincio, confine naturale, ha visto per secoli alternarsi numerose battaglie e la creazione di strutture difensive, fortezze e bastioni. Sono tante le battaglie risorgimentali che avvennero su questo territorio, come quella di Solferino e San Martino del 24 giugno 1859 e non ne mancarono di precedenti, di epoca napoleonica (come la battaglia di Castiglione e quella del Mincio) e successive, durante la Terza Guerra d’Indipendenza e la Seconda Guerra Mondiale (la battaglia di Monte Casale). Rocche, castelli e fortificazioni caratterizzarono anche il periodo precedente: dall’Alto Medioevo fino al Rinascimento, numerosi esempi di borghi fortificati si trovano nei comuni del Parco del Mincio.Percorsi ed itinerari che intersecano battaglie, per proporre un percorso dedicato alla pace. Nel progetto entrano anche luoghi sacri: numerose chiese si trovano proprio lungo il corso del Mincio e non mancano figure di santi e beati collegati a questo territorio: San Luigi Gonzaga (Castiglione delle Stiviere), San Biagio (Cavriana), la beata Paola Montaldi (Volta Mantovana) e S. Angela Merici (Desenzano del Garda).

Vicine alla tradizione sacra, anche alcune ricette, come quella della torta di S. Biagio. Altri sapori hanno un origine sicuramente diversa e celebrano il piacere profano della buona tavola: i capunsei, gli agnolini, i tortelli di zucca, il risotto con la salsiccia, il luccio in salsa, la sbrisolona, il bisulàn. Non da ultimi i vini e gli oli che valorizzano il territorio del Mincio, un luogo dove natura, storia, tradizioni ed enogastronomia danno vita ad una realtà dall’impareggiabile bellezza.

Elisa Zanola

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