LE UOVA DELLA TRADIZIONE

| 1 aprile 2006

Fra i numerosi ricordi infantili, di certo ce n’è uno che riguarda la decorazione delle uova.

Se ricordate quel rituale piacevole e creativo, ricorrente in periodo pasquale, in cui si intingevano gli ovetti sodi in intrugli colorati che odoravano d’aceto, allora forse sarà come soddisfare una curiosità fanciullesca, se vi riveliamo le origini di questa antica tradizione. Si narra che Maria Maddalena, di ritorno dal sepolcro vuoto di Gesù, riferendo quanto accaduto, non fu creduta dal discepolo Pietro. Per tutta risposta il pio uomo con scetticismo affermò che avrebbe accettato come vero quanto udito solo se le uova, che giacevano in un paniere sul tavolo, si fossero colorate di rosso. E così fu. Si tratta di una pratica diffusa in tutta Europa ed ogni nazione la interpreta a modo suo. Rosse in Grecia, verdi nei paesi germanici, con immagini religiose o totalmente fantasiose, con motivi geometrici a due colori o rappresentazioni pagane come nei paesi dell’est. Le uova sode, colorate con tinte vegetali, vengono poi consumate. Un’ altra tecnica di decorazione consiste nel praticare dei fori sulle sommità dell’uovo da cui si risucchia il contenuto e poi, infilzandolo su un bastoncino, improvvisarsi artisti e dare libero sfogo al proprio estro pittorico. In natura esistono diversi coloranti: le bucce delle cipolle cotte o il tè per ottenere il marrone, le foglie di ortica e di edera per le tonalità del verde, spezie come lo zafferano ed il cumino per avere il giallo, il succo di rape per le cromie del rosso. Si immergono in acqua colorata con l’aggiunta di aceto per risultati brillanti e vivaci. In acqua fredda colorata, dopo due ore di infusione, si otterranno colori tenui e dalle trasparenze delicate. Ma perché l’uovo come simbolo? La Pasqua si celebra proprio quando la primavera fa timidamente il suo esordio dopo i rigori invernali. E’ una fase di rinascita, di rigenerazione e nulla come l’uovo, nella sua semplicissima perfezione e nel suo contenuto così prezioso, poteva emblemizzare meglio un concetto tanto complesso e nel contempo elementare: il perpetuo rinnovarsi della vita.

Di: Elena Pellegrini

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