LE TRADIZIONI SCOMPARSE

| 1 giugno 2006

I TRIDUI

Se in maggio si facevano le “Rogazioni” per chiedere “protezione “ dal Cielo e messi abbondanti, in giugno se il Cielo era avaro della benefica pioggia necessario per far crescere le coltivazioni si facevano i “ tridui”. Anche per questo rito ci si ritrovava presso la Chiesa Parrocchiale di buonora e in corteo Parroco in testa salmodiando si andava nei campi. Qui giunti il Sacerdote recitava le preghiere di rito: ovviamente implorazioni al Padre Celeste perché facesse cadere abbondante la sospirata pioggia e particolari preghiere affinchè con la pioggia non cadesse anche la tempesta; perchè anche se, il mese pericoloso per la possibilità di tempestate ( infatti c’ era un detto ancora oggi in uso quando ci si rivolge a qualcuno che ne ha combinate di grosse “ sei come la tempesta di maggio) era il maggio, il pericolo di una tempestata esisteva anche in giugno. Ecco allora, quando il temporale si annunciava particolarmente minaccioso, si correva in castello a suonare a distesa le campane, mentre sulle aie con badili, zappe e forconi distesi per terra si formavano delle croci rudimentali: doveva essere un antidoto per scongiurare una tempestata.

Di: Silvio Stefanoni

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