Le interviste di Dipende RICCARDO ZAPPA

| 1 agosto 2006

12 CORDE DI POESIA
Sabato 5 agosto alla Cascina del Parco Gallo di Brescia 2

Concerto da non perdere quello che il chitarrista Riccardo Zappa terrà sabato 5 agosto alle 21.30 alla Cascina del Parco Gallo di Brescia 2 con ingresso libero. Grande successo per lui con l’esibizione che ha tenuto sabato 15 luglio sempre in Cascina dove ha proposto anche un inedito dal sapore nord europeo.
Abbiamo chiesto al maestro se farà parte del nuovo cd che sta preprando nel suo studio di Milano e se gli umori del nuovo progetto discografico avranno altri orizzonti oltre a quelli sentiti nell’anteprima bresciana…
Il brano in questione si intitola Scioglidita e ben rappresenta l’impostazione del mio prossimo album. I temi romantici ed introspettivi debbono lasciar spazio ad un chitarrismo avvolgente, dinamico, sempre in mutazione.
Dal clamoroso esordio del 1977 con Celestion realizzato con Ovation classica e acustica alla Martin 12 corde con cui si esibisce ora nei concerti c’è una differenza di approccio tecnico notevole. Come è arrivato ai suoni attuali?…
Il periodo del mio esordio era contraddistinto da un desiderio di mutare le forme dei suoni e della musica in generale. Per questo la mia chitarra era trattata con una serie di effetti per l’epoca assai sorprendenti. Ora mi interessa il raggiungimento di una sonorità molto vicina a quella naturale dello strumento, laddove il tocco riveste il lato più determinante.
Le sue mani sulla chitarra durante i concerti sembrano gli artigli dell’Aquila-Zeus che rapì la bellezza di Ganimede per renderla eterna: costa anche fatica fisica conquistare l’armonia sulle corde di una chitarra?…
Direi che l’affaticamento investe più la mente che le dita, che mantengono una buona fluidità per circa un’ora. Dopo di che avviene un naturale decadimento nella precisione. Lo stato verso il quale si tende durante un concerto è il raggiungimento del senso di ciò che si desidera comunicare.
Le va di mettere su un podio armonia, melodia e ritmo? A chi l’oro, a chi l’argento, a chi il bronzo?
Darei l’oro alla melodia, poiché quando questa è vincente passano in second’ordine rispettivamente il ritmo (argento) ed armonia (bronzo).
Lei si esibisce da solo oppure in gruppo, spesso con Walter Calloni alla batteria e Rino Zurzolo al basso: è una scelta artistica o il mercato impone alcune mediazioni?
Nel mio caso non esistono mediazioni o imposizioni. Le mie scelte artistiche sono finalizzate al raggiungimento di uno scopo preciso e rispecchiano un particolare periodo, dove, a seconda, prediligo l’esecuzione solistica piuttosto che la condivisione della mia musica con grandi musicisti.
Alcuni titoli del suo sterminato repertorio originale potrebbero far pensare ad un approccio anche mistico, se non addirittura religioso, alla musica: qualcuno potrebbe intuire un atteggiamento post new-age. Che ne pensa?
Alcune delle maggiori opere concepite da compositori universali, come J.S.Bach, prendono origine non solo dal cristianesimo in se, ma addirittura ne rispecchiano la liturgia vera e propria. Durante i secoli che si sono succeduti ogni cosa s’è, diciamo, materializzata sino all’estremo contemporaneo. Occorre dunque individuare un atteggiamento che si ponga nel mezzo, in maniera da non risultare né inconsistente e neppure tanto acculturato da rischiare l’incomprensione.
Per lo sviluppo della sua sensibilità musicale è stata fondamentale la frequentazione dei classici: Bach soprattutto. Lei che è anche impegnato da un punto di vista didattico, quali mondi sonori consiglia ai suoi allievi….
Ogni allievo è un caso a sé poiché ciascuno ha obbiettivi diversi. Rispetto alla consuetudine didattica, io tendo a suonare molto assieme all’allievo, in modo tale che si possano accomunare e confrontare le rispettive esecuzioni.
Ha mai consigliato a qualcuno di smettere di suonare la chitarra e se si, per quale motivo…

Non c’è motivo per cui una persona debba smettere di suonare. Nel caso un allievo non abbia spiccate doti innate impiegherà semplicemente più tempo a raggiungere determinati risultati.
Lei che ha collaborato con alcuni dei nomi più importanti della scena musicale italiana e internazionale, di quali le è rimasta l’impressione più vivida?
Una collaborazione interessante è quella dove si impara dagli altri qualcosa di importante. Da Walter Calloni ho imparato un modo di gestire le divisioni ritmiche che ho immediatamente trasposto dalla batteria alla chitarra, così come suonando con Rino Zurzolo si impara a proporre all’ascoltatore continue sorprese.
La collaborazione dei suoi sogni?
Mi ha sempre interessato la musica di Peter Gabriel, Joe Zawuinul, Riuychi Sakamoto ed alcuni brani dei Deep Forrest. 

Per conoscere la discografia dettagliata di Riccardo Zappa, per avere informazioni sui corsi, per ascoltare e comprare la sua musica, le sue partiture, visitate il sito www.riccardozappa.it. L’artista risponde spessissimo in tempo reale alle curiosità degli appassionati di chitarra.

Di: Alberto Boldrini

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