Lago di Garda STORIE DI UN TEMPO…

| 1 agosto 2006

Rapporti tra le sponde gardesane
Commercio e occupazioni

Nonostante una situazione di forte diversità tra le due sponde, nell’antichità i contatti esistenti tra le due parti del lago erano molto intensi, probabilmente addirittura più di oggi. Fino agli anni Venti infatti, periodo che vide l’attuazione di una delle più incredibili opere ingegneristiche del primo Novecento, quale appunto la costruzione delle due Gardesane, la situazione era per certi versi completamente diversa da quella attuale. Se al giorno d’oggi infatti sono gli spostamenti via terra quelli certamente più utilizzati, precedentemente alla costruzione delle strade erano quelli via acqua che andavano per la maggiore. Prima di tutto per una questione di sicurezza; non esistendo ancora le strade, i sentieri e le mulattiere costruite sugli strapiombi, soprattutto nella parte più a Nord del lago, si dimostravano spesso inadatti ai trasporti. In secondo luogo gli spostamenti sull’acqua erano decisamente più veloci. Oltre alle numerose manifestazioni di cui parleremo in uno dei prossimi numeri, vi erano anche ragioni più prettamente commerciali che rafforzavano ulteriormente gli scambi culturali e che vedevano come principali protagonisti mercanti, commercianti ed artigiani. Come nei periodi più antichi infatti, il grande specchio d’acqua del lago di Garda era considerato un importante punto strategico ed in particolare un enorme bacino di scambio che vedeva il trasporto di una incredibile quantità e varietà di merci. Per quanto riguarda i traffici più “regionali” abbiamo “un dettagliato rapporto compilato all’inizio del 1798 da un funzionario degli uffici regionali di Desenzano” in cui è ben documentato come uno dei beni più richiesti, in particolare dalla sponda bresciana, fosse il legname proveniente dal Trentino, indispensabile per la costruzione delle limonaie, adoperato anche per coprire i sontuosi giardini della sponda bresciana e veronese. Ma anche nel senso opposto, ovvero da Sud verso Nord vi erano intensi traffici che vedevano barche di diversa stazza partire da Desenzano, Salò, Peschiera cariche di merce destinate a paesi molto lontani; in particolare i frutti e gli agrumi, coltivati grazie al clima mediterraneo caratteristico del Basso Garda, erano infatti molto richiesti in Germania, così come l’olio di oliva e ai limoni. Oltre a queste merci pregiate, da Desenzano provenivano il grano, i cereali, le tele di canapa, tutti prodotti strettamente indispensabili e che non erano reperibili nelle zone più a nord. Da Toscolano, sulla sponda occidentale, giungeva invece la carta, un bene allora considerato di lusso e che una volta arrivato nel grande porto di Desenzano veniva spedito in un po’ tutta l’Italia centrale. Da un punto di vista commerciale Salò riveste una certa importanza, anche se non ai livelli di Desenzano. Nel suo porto giungono grandi quantità di “gallette”, bozzoli di seta pronti per essere lavorati nei filatoi, e grandi quantità di uva destinate a Brescia, Milano, fino a Genova. Verso Salò giungevano inoltre tutta una serie di prodotti tipici delle montagne bresciane, dei quali ancora oggi ci possiamo deliziare. E così già da tempi remoti possiamo notare l’esistenza di innumerevoli porti e porticcioli che mostravano ancora una volta l’incredibile vivacità della navigazione all’interno del lago; in particolare sia tra basso e alto lago, sia tra le due sponde gardesane; i porti di Desenzano, Salò, Limone, Peschiera, Garda, Riva ne sono un chiaro esempio. Anche Gardone con i suoi lussuosi alberghi era un forte richiamo dal punto di vista della possibilità del lavoro, oltre che naturalmente da un punto di vista turistico. Parlando poi di occupazione accadeva spesso che molti giovani della sponda veronese si trasferissero per lavoro sulla costa bresciana, a Campione, per esempio, presso il famoso cotonificio, dove spesso prendevano lavoro ragazze veronesi, soprattutto di Brenzone. Mentre giovani giardinieri bresciani erano molto richiesti nelle stupende serre di Torri. Spesso i pescatori di Garda e di Torri, per cercare di aumentare la pescagione, si “alleavano” con i pescatori di Sirmione per utilizzare e per formare le “crosare”; ovvero per aumentare le possibilità di pesca utilizzavano questo innovativo sistema che consisteva nell’unire quattro reti a quadrifoglio.

Continua…

Di: Jacopo Mantoan

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