Lago di Garda SPONDE GARDESANE A CONFRONTO

| 2 maggio 2005

Presentati i dati turistici per il 2004 mentre è al via la nuova stagione turistica del Lago 


Il Presidente della Provincia di Brescia, Alberto Cavalli, e l’Assessore provinciale al Turismo, Riccardo Minini, hanno recentemente presentato i dati statistici relativi al flusso turistico registrato nella provincia di Brescia nell’anno 2004. Nonostante le pessime avvisaglie d’inizio stagione, i responsabili della promozione turistica bresciana hanno potuto constatare che, accanto ad un modesto calo di presenze (– 1,43%), gli arrivi sono considerevolmente aumentati ( + 4,07%).

Il dato è calcolato su base provinciale e quindi appiattisce, statisticamente parlando, buone prestazioni come quelli dell’alta Valle Camonica e risultati negativi come quelli del Lago d’Iseo o della Valle Trompia. Scendendo nel particolare, il lago Garda conferma di essere il vero motore del turismo bresciano con quasi un milione di arrivi e oltre cinque milioni di presenze. I primi cresciuti di 47.000 unità (+5,03%), le seconde calate di 23.000 pernottamenti (-0,46%). Un risultato tutto sommato accettabile viste le non favorevoli congiunture economiche che riguardano non solo il nostro paese (-6,83% nelle presenze) ma soprattutto la Germania nostro tradizionale mercato estero di riferimento che sul Garda ha comunque visto una conferma sia negli arrivi che nelle presenze. Come ha ricordato il Presidente Cavalli la crisi economica europea sta cambiando il modello di turista, teso sempre più a cercare all’esterno degli alberghi quei servizi un tempo inseriti nei pacchetti tutto compreso. La Provincia è quindi impegnata a fare di più e meglio, con programmi di sviluppo concordati con gli operatori privati del settore. L’Assessore al Turismo Minini ha poi preannunciato indagini campione per studiare le aspettative di questo nuovo turista e la centralità delle Agenzie Territoriali nella promozione del territorio e nella partecipazione, che sarà incrementata, a fiere specializzate del settore. Il Presidente degli Albergatori bresciani, Paolo Rossi, ha ricordato infine che il turismo è uno dei principali settori economici dell’Italia e il cui prodotto non è copiabile ne’ clonabile da potenziali concorrenti. Prima di addentrarsi su ipotetici mercati del futuro, secondo Rossi, converrebbe insistere su paesi come Germania, Olanda, Inghilterra. Per meglio comprendere l’andamento e le nuove tendenze di questo turismo contemporaneo abbiano raccolto anche i dati della parte veronese del Benaco. Qui da sempre i numeri – più di 1.670.000 gli arrivi e 8.500.000 le presenze – sono più consistenti della sponda bresciana ma anche qui notiamo l’incremento degli arrivi (+3,43%) e un contenuto aumento nei pernottamenti (+0,62%), con una buona performance, come peraltro nel bresciano, degli esercizi alberghieri. Anche da questa parte del lago sono le presenze italiane a calare, mentre tengono i tradizionali mercati esteri. Si conferma quindi la tendenza all’accorciamento della durata media delle vacanze, tipica dei mercati turistici maturi. Il Garda, e più in generale il nord Italia, non è più in grado di competere quantitativamente con paesi emergenti come la Croazia, la Polonia, la Romania e la Bulgaria, per parlare solo dei più vicini. Bisogna quindi attrezzarsi per un turismo di terza generazione fatto di vacanzieri attenti e curiosi, che moltiplicano i propri viaggi verso destinazioni dotate di un carisma proprio, ben individuabile dal consumatore che, pur accettando il mercato globale, non rinuncia ai microambienti locali selezionati. E’ uno sforzo di modernizzazione che gli operatori turistici devono intraprendere poiché non esistono più rendite di posizione intoccabili. La recente riforma del turismo ha evidenziato la centralità del prodotto che deve essere appetibile, svincolato da limiti territoriali, flessibile per adattarsi ad un mercato complesso e contraddittorio. La storia, la cultura, le tradizioni, lo svago e, in parte, la natura sono gli ingredienti che sapientemente combinati possono concretizzarsi in infinite declinazioni di un prodotto di qualità che possa arrivare alle nicchie del mercato globale e soddisfarle. La soddisfazione del cliente: è questa la sfida del nuovo mercato che è globale e locale nello stesso tempo e che richiede quindi qualità, innovazione, flessibilità, specializzazione e competitività.


Di: Carlo Zani

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