Lago di Garda IN BICICLETTA ATTORNO AL LAGO

| 1 agosto 2005

E’ arrivata l’estate e i turisti, magari un poco ridotti nel numero e con disponibilità economiche un poco sottotono, sono arrivati a popolare spiagge e lungolaghi. Sarà forse per la crisi o per la maggiore attenzione all’ambiente, ma sempre più numerose sono le richieste di informazioni su passeggiate ed itinerari da percorrere in sella a due ruote. Da anni le Amministrazioni Provinciali che governano il territorio gardesano stanno realizzando percorsi protetti, e quelle bresciana e trentina sono sicuramente le più avanti nelle realizzazioni di veri percorsi ciclabili protetti anche se Mantova sta rapidamente recuperando terreno. A supporto di questi itinerari sono stati approntati recentemente nuovi strumenti – guide, cartine, siti internet – che coprono sostanzialmente l’intera offerta di cicloturismo gardesano con qualche eccezione per il territorio veronese, compensata però dalle splendide guide edite dalla Esterbauer, purtroppo solo in lingua tedesca. 

La provincia di Brescia, oltre alle piste ciclabili tra il capoluogo e i centri di Salò e Desenzano, ha attivato e attrezzato il collegamento di Desenzano con Pozzolengo e con Rovizza di Sirmione e si appresta a realizzare la ciclabile alta della Valtenesi lungo l’itinerario Villa di Salò, Puegnago, Soiano, Padenghe, Lonato. Gli itinerari già aperti sono ottimamente ben presentati nel sito ufficiale della Provincia all’indirizzo www.provincia.brescia.it/. In queste pagine, volute dall’assessorato retto dal desenzanese Mauro Parolini, si trovano cartine, descrizioni particolareggiate dei percorsi, luoghi da visitare, indirizzi di ristoranti, alberghi, agriturismi, meccanici e tutte le notizie utili ai pedalatori, il tutto liberamente scaricabile. A questo strumento di base si è affiancata la recente pubblicazione, promossa dall’Assessore al Turismo Riccardo Minini e redatta dal CTS, che descrive sette itinerari gardesani, insieme a numerosi altri individuati nel territorio provinciale e facilmente raggiungibili dai villeggianti, per un totale di oltre ottocento chilometri e dotata di testo in inglese Anche in questo caso le informazioni sono scaricabili da internet all’indirizzo: www.bresciainbici.it , con i percorsi qui disponibili anche in tedesco e francese. Nel corso della presentazione l’assessore Minini ha auspicato che alle prime 500 miglia per pedalare in tranquillità si possa, tra qualche anno, presentare la guida della “mille miglia” della bicicletta. Una battuta che, riagganciandosi alla mitica gara automobilistica, sottolinea l’impegno della Provincia nella progettazione, realizzazione, diffusione e conoscenza delle piste ciclabili. Per iniziativa dell’Associazione Indipendentemente è stato inoltre predisposto un duplice itinerario fra i castelli della Valtenesi, pubblicato in questa pagina, ma reperibile anche all’indirizzo www.rivieradeicastelli.it.

Anche la Provincia di Mantova ha recentemente presentato una cartoguida alla rete degli itinerari ciclabili, reperibile presso gli uffici Iat del lago. Accanto alla classica del cicloturismo italiano – la Peschiera Mantova – sono presentate altre quattro ciclovie, lungo l’Oglio, il Po e sulle colline moreniche, mentre sull’altro fronte è pubblicato tutto il programma denominato Mantovainbici!. La cartografia e le informazioni sono forse troppo spartane ma abbastanza precise e sono disponibili presso gli uffici IAT del basso Garda

Ben curate sono le pubblicazioni realizzate dalla Provincia di Trento che in breve copriranno tutti e dieci i percorsi realizzati. Si compongono di una carta stradale complessiva dotata di una breve descrizione di ogni itinerario e di singole cicloguide (alcune in corso di pubblicazione) molto ben dettagliate nella cartografia e nelle informazioni di viaggio. Sono reperibili presso gli uffici turistici trentini oppure consultabili all’indirizzo www.trentino.to/home/ruote_amiche/intro_ita/index.htm

Sulla sponda veronese le informazioni sono decisamente meno comuni anche se la cultura cicloturistica sembra decisamente più avanti rispetto alle vicina sponda bresciane. A Garda si tiene un’importante appuntamento dedicato all’argomento – l’edizione di quest’anno si svolgerà dal 29 settembre al 2 ottobre, info all’indirizzo www.gardabikexpo.com – mentre è da tempo attivo un punto di noleggio biciclette alla stazione di Peschiera con ritiro alla stazione di Mantova – info 347.4436982 o www.zeppelin.it/index_mcms.php?id=260 – Un servizio molto all’avanguardia è quello fornito da Gardatur – tel 340.6629690 o www.Gardatur.it – qui è infatti noleggiabile un sistema di guida tramite un navigatore gps che consente un sicuro orientamento anche senza carte stradali.

FRA I CASTELLI DELLA VALTENESI
Dal Castello di Soiano l’itinerario, di circa trenta chilometri, prevede l’imbocco a ritroso della strada per Padenghe. Tragitto da seguire sino alla vista di un viale di cipressi. Subito prima piegare a destra, in forte salita lungo via Fienile, proseguendo poi, sempre in leggera salita, fino ad incontrare, a destra, una strada sterrata in discesa da seguire sino ad una sbarra che chiude la via in località Le Freddi. Aggirato l’ostacolo si procede diritti sino al bivio. Qui si svolta a destra in direzione di un allevamento avicolo. All’inizio della zona artigianale, si prende a sinistra per arrivare all’ingresso del Golf Arzaga. A questo punto la pista corre in discesa sino allo stop con SP N° 4. Imbocco a destra, prestando molta attenzione al traffico, per arrivare all’intersezione. Qui si riparte a destra per cento metri, per poi attraversare con perizia la strada principale e per imboccare una stradina asfaltata che corre sul fianco di un capannone. Poche centinaia di metri dopo l’inizio dello sterrato si prosegue a sinistra. Poi di nuovo a destra, in un’altra piccola strada sterrata. Attraversata nei pressi della rotonda la tangenziale di Bedizzole, si riprende a destra la strada che conduce al centro del borgo di Cogozzo. Nuova digressione su una pista ciclabile ricavata sul fianco tangenziale che porta al centro di Bedizzole. L’itinerario riprende sulla direttrice che porta alla frazione bedizzolese di Cantrina. Anche qui si percorre una ciclabile riservata, dopo la rotonda sulla tangenziale. Prima di entrare nella piccola borgata si svolta a destra, sino ad incrociare una strada molto trafficata da attraversare per inserirsi poi in un’altra via sterrata. In breve si raggiunge così Macesina, frazione di Bedizzole. Da qui si prosegue a sinistra e, dopo una breve salita, ancora a sinistra. Proprio accanto al cartello che segnala il confine di Bedizzole, si imbocca, sempre a sinistra, una via sterrata che attraversa la campagna. Al termine della strada, è necessario ancora un attraversamento di un’arteria trafficata per poter entrare a Mocasina. Oltrepassato il borgo, arrivati ad uno stop si prende a sinistra, sulla pista ciclabile protetta che porta al centro di Calvagese. Il viaggio riprende ritornando verso la sede del Comune per poi procedere in direzione della Parrocchiale fino alla strada che conduce al cimitero e da imboccare a destra. Dopo un paio di chilometri ecco Carzago, aggirato da lontano seguendo i sensi unici. Uscendo dalla fortificazione si prosegue verso la parrocchiale per poi prendere a destra e successivamente a sinistra, sino a raggiungere la via e l’omonima chiesetta di Sant’Antonio Abate. Ancora una volta è bene prestare attenzione ai sensi unici che costringono a numerose deviazioni. Dopo la chiesa la rotta ciclo – turistica porta nei campi. Obiettivo visivo: un’imponente costruzione agricola che conserva ancora importanti vestigia architettoniche, tra cui una torre angolare circolare. Da qui si riprende a destra sino a raggiungere un’altra cascina. Poi ancora a destra, in salita, per arrivare in via Castello di Bottenago. Il percorso ora porta a sinistra, fino al superamento di un maneggio. All’incrocio si imbocca nuovamente la sinistra per raggiungere via Monte Fontana, dove si svolta a destra. A questo punto la direzione è quella che corre nella prima stradina a sinistra fra gli alberi. Il successivo incrocio con una strada asfaltata, da attraversare con attenzione, mette nuovamente in condizione di procedere su uno sterrato. Dopo un’ampia curva attorno all’avvallamento del lago Lucone, raggiunto ad un crocicchio, si imbocca la destra, in leggera salita, verso la chiesa di San Pietro. Da qui una strada in discesa porta rapidamente alla rotonda di Polpenazze. Dove la visita può proseguire verso altre rocche e castelli della zona.

TRA LE COLLINE DEL BARDOLINO
Il percorso lungo circa trenta chilometri, inizia nel parcheggio del Gardaland Resort. Aggirata la rotonda imbocchiamo la sterrata via della Bagolina sino al primo incrocio dove prendiamo a sinistra in via Fontana Figara. Seguendo le vie Pigno, Mantovana,Mantovanella, delle Greghe arriviamo ad uno stop alla confluenza con la SP 30. Qui andiamo a sinistra sino al susseguente bivio dove andiamo a destra seguendo le indicazioni di una pizzeria. Seguiamo la strada che si addentra in una zona residenziale sino all’incrocio con la SP 5. Svoltando a sinistra in discesa si arriva in breve al Castello di Lazise. Si riprende a ritroso, ed in salita, la provinciale in direzione Verona prestando attenzione al traffico sempre intenso. Superata la superstrada prendere la prima a destra in direzione Colà e subito dopo la prima a sinistra – la strada del Tione-.sino ad incrociare a destra via Paolonga e poi, a sinistra in salita , via Zonconi. Terminata la strada sterrata prendiamo, dirigendoci verso il centro di Sandrà,. per via Dosso e poi per la via Modigliani. Allo stop andiamo a destra in discesa. Alla rotonda prendiamo a destra per via Silani e poi a sinistra in via Crosana sino ad incrociare via Fontanon, che prendiamo a destra, seguendola sino all’incrocio con la Sp 30 che superiamo per proseguire sempre diritti in via della Pedalora. Più avanti imbocchiamo a sinistra via della Bagolina sino a ritornare al parcheggio di partenza.

LA VALLE DEL SARCA
Questa pista ciclabile è divisa in due tronchi, poiché non è stato ancora ultimato il tratto centrale che attraversa il suggestivo deserto di pietre delle Marocche di Dro. I due tratti realizzati misurano complessivamente circa dieci chilometri; il più lungo ha inizio sulle rive del Lago di Garda, nel paese di Torbole, fino a raggiungere il piccolo borgo di Ceniga; l’altro tratto, più corto, unisce Pietramurata a Sarche. La pista segue l’argine del basso corso del Fiume Sarca, da dove questo sfocia nel Garda, e lo risale per circa sei chilometri fino a raggiungere Arco, deliziosa cittadina ai piedi della rupe che accoglie l’omonimo Castello. Proseguendo lungo il percorso ciclabile che attraversa l’abitato, in breve si raggiunge il paese di Ceniga, passando a cospetto delle pareti del Colodri e della Malapreda, palestra ricercata dai rocciatori di tutto il mondo. A Ceniga la pista termina il suo percorso, in attesa di venire completata con l’attraversamento delle Marocche di Dro, area naturalistica protetta. L’altro tratto di pista ciclabile percorre sempre la sponda del Fiume Sarca dal paese di Pietramurata a quello di Sarche. Si tratta di un breve tragitto di circa tre chilometri e mezzo ed è possibile collegarsi con il tratto precedente attraverso sentieri sterrati all’interno dell’area delle Marocche; con una strada asfaltata che costeggia il Lago di Cavedine; oppure percorrendo la trafficata strada statale. Un altro tratto di pista ciclabile interessa la sponda settentrionale del Lago di Garda e collega Torbole con Riva, partendo dallo stesso punto di quella appena descritta, oppure dal ponte della strada statale che supera il Fiume Sarca. Costeggia il Lago su una mensola a sbalzo che supera all’esterno una breve galleria e raggiunge il Porto San Niccolò ed il centro di Riva del Garda, capoluogo della sponda trentina del più grande lago d’Italia.

LA VIA DEL MINCIO
Dal centro di Peschiera si sottopassa Porta Brescia prendendo a sinistra per qualche centinaio di metri sino ad un ripido sentiero a sinistra che ci porta a livello dell’acqua che riempie il fossato della fortezza. Lo si segue sino a sottopassare il ponte ferroviario. Da qui inizia una delle più antiche ed affascinanti ciclabili italiane che ci porterà in una quarantina di chilometri sino al centro di Mantova. Si segue la strada che costeggia il Mincio sino a Pozzolo dove si prende la strada alzaia del canal Bianco che si costeggia sino a Porto Mantovano. Qui il percorso piega a destra nei campi sino alla frazione di Cittadella ove attraversiamo i laghi mantovani sulla passerella posta fianco del ponte stradale e ferroviario.

Di: Carlo Zani

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