LA STRADA DEI VINI E DEI SAPORI DEL GARDA

| 4 maggio 2012
vino novello

La Strada dei Vini e dei Sapori. Un’espressione d’edonismo enogastronomico? Una leva per innalzare il turismo su prospettive più appetibili? Certamente. Ma c’è di più. A partire dal rimando alla strada. Tragitto, cammino, percorso, varco, rotta, sentiero, molteplici sono i sinonimi ma uno solo è il sottostante. Il viaggio, una filosofia prima che un movimento. Viaggiare presuppone un’uscita – da una casa, da una certezza, da un luogo comune, dal proprio ego – per andare verso una meta o verso un traguardo in costruzione con tasselli di scoperte sempre nuove. Perché la strada è il luogo dell’incontro, dell’avventura, della conoscenza. Si viaggia da protagonisti della propria storia e della propria esistenza che è fatta sì di scelte, ma soprattutto d’esperienze. La passività cianotica dell’abitudine non trova posto nel bagaglio del viaggiatore che svuota gli zaini dai pregiudizi e li ricolma di stupore. E poi c’è il vino. Bevanda di territorio, di convivio, di amicizia, di ebbrezza. Il vino è l’eterno testimone delle civiltà mortali che hanno abitato il Mediterraneo, popoli in cammino verso l’acqua, la terra fertile, verso una serenità talvolta squarciata da lampi lividi di ferocia. Il vino racconta la varietà del paesaggio, del suolo, del clima, del temperamento di chi lo produce. Il vino va fiero delle proprie origini ma non teme le contaminazioni, viti e barbatelle in giro per l’Europa sui carri dei mercanti, sui basti dei contadini, nelle bisacce dei benedettini. Per poi radicare, germogliare, fruttificare e farsi bandiera di una regione, di una vallata, di una conca, di un campanile. I sapori del borgo dialogano ogni giorno con la tipicità del vino, un rapporto carnale che è tattile e visivo, ma prima di tutto olfattivo. Odori e sentori raccontano di un territorio più di una cartolina, risalgono in effluvi le vie nasali per poi depositarsi nella memoria come immagini indelebili. Tutto questo ha un nome. Ed è Piacere. La via del gusto è un percorso iniziatico verso la riscoperta di un benessere che è scompiglio dei sensi e pace dello spirito. E’ una bava di ragno che tesse cerchi concentrici per sigillare nel centro il senso e il segreto della sua trama. E’ una ferrata d’altura che da’ le vertigini. E’ una campana di vetro che nasconde la provincia infinita alla volgarità di tetti e di tette. La Strada dei Vini e dei Sapori conduce all’origine. A quel grumo denso di storie e di nomi, di dialetti e di pietre che è la storia di ciascuno di noi.

Anna Dolci

Tags:

Commenti

×