LA SANTA PASQUA Origini e tradizioni

| 15 marzo 2016
uova lastampa.it

La Pasqua, termine che deriva dalla parola pascha e dall’ebraico pesah che significa “passaggio”, è la festa liturgica più importante del cristianesimo. Essa costituisce il nucleo fondamentale del patrimonio liturgico e teologico del cristianesimo, poiché celebra la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo.

Nei primissimi tempi del cristianesimo la Resurrezione di Cristo era ricordata ogni sette giorni, la domenica. Successivamente, però, la Chiesa cristiana decise di celebrare questo evento solo una volta all’anno. A questa decisione diverse correnti religiose si scontrarono nello stabilire il momento della celebrazione. Le controversie si risolsero soltanto con il concilio di Nicea (325 d. C.) in cui si decise che la Pasqua doveva essere celebrata da tutta la cristianità nello stesso giorno. Il compito di stabilire ogni anno tale giorno fu affidato alla Chiesa di Alessandria, ma successivamente, nel 525 d.C., la Pasqua venne fissata fra il 22 marzo e il 25 aprile. Oggi la data si calcola scientificamente e la Pasqua cade nella domenica seguente al primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera, dunque in un giorno di luce continua senza tramonto, quando la luna piena subentra al sole.Cadendo nel periodo della primaveradopo l’inverno, dopo il peccato e la morte, essa è legata al simbolismo della rinascita: la Resurrezione di Cristo porta con sé la salvezza per tutto il mondo cristiano ed è un momento di gioia che succede al dolore della morte. Sant’Agostino definisce la Pasqua “transitus per passionem”, vale a dire “passaggio attraverso la passione”, prima di Cristo e poi dell’uomo. Questa forte componente di rinnovamento veniva celebrata anche nella tradizione contadina: è in questo periodo che la natura manifesta i segni della propria “resurrezione” e simbolo esteriore per i contadini era il vestito nuovo indossato proprio per la solennità. A Pasqua l’Italia “mette in scena” oltre tremila rappresentazioni viventi. Da Nord a Sud è un susseguirsi di processioni, riti religiosi, feste popolari, rappresentazioni sacre, sagre e tradizioni folcloristiche. Interi paesi scendono in piazza durante la Settimana Santa per celebrare e commemorare il dramma sacro della Morte e della Resurrezione di Cristo. La notte del Venerdì Santo le strade si illuminano di fiaccole e vengono solcate da affollate processioni: talvolta i penitenti sono a piedi scalzi o in catene per rendere più difficili e faticosi i percorsi della redenzione. La Domenica di Pasqua esplode l’elemento gioioso che si manifesta nel volo della colombe, nello scoppio di mortaretti e fuochi d’artificio, nelle grida esultanti dei fedeli, nel primo sole caldo della stagione. La Domenica, dopo il lungo periodo di Quaresima che prevede la moderazione alimentare, si consuma l’agnello pasquale e si distribuiscono uova e dolci a forma di colomba.

L’UOVO DI PASQUA rappresenta la Pasqua nel mondo intero e come simbolo ha subito ogni genere di manipolazione estetica. E’ stato dipinto, intagliato, ricoperto; la sua forma è stata riprodotta con elementi diversi: da quelli commestibili come il cioccolato e lo zucchero, a quelli più duraturi come la terracotta o la cartapesta. Le uova di cioccolato e di cartone sono di origine recente, quelle vere, colorate preferibilmente di rosso o dorate, hanno un’origine che viene da lontano. Le uova, infatti, hanno sempre rivestito un ruolo unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del mistero, quasi della sacralità. Già nell’antichità, secondo alcuni culti pagani, il Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita. Con l’avvento del Cristianesimo divennero simbolo della resurrezione del Cristo, della rinascita non della natura ma dell’uomo stesso: come un pulcino esce dell’uovo, oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua tomba.

LA COLOMBA PASQUALE il delizioso dolce di pasta lievitata che tradizionalmente chiude il pranzo di Pasqua insieme alle uova di cioccolato, affonda le sue radici in un passato piuttosto lontano. Dal punto di vista della simbologia cristiana, la colomba ha sempre evocato purezza e innocenza, giungendo in seguito a rappresentare l’intervento divino nell’umanità. La colomba intesa come dolce sembra affondi le sue radici in epoca medievale. Fra le leggende che si tramandano, segnaliamo quella fatta risalire al tempo della battaglia di Legnano (1176 d. C.), vinta della Lega dei Comuni lombardi contro Federico Barbarossa. L’idea del dolce sarebbe nata ad un condottiero del Carroccio, che avrebbe fatto confezionare dei pani a forma di colomba in omaggio ai tre volatili bianchi, simbolo di protezione suprema, che durante la battaglia si erano posati sopra alle insegne lombarde. La colomba diventò il dolce simbolo della Pasqua italiana nei primi decenni del Novecento, quando l’azienda Motta decise di lanciare sul mercato un dolce simile al panettone d’uvetta e canditi, dalla forma di una colomba ricoperta con una glassa a base di zucchero, pasta di mandorle ed amaretto. La grande popolarità arrivò nel 1930, quando l’azienda milanese commissionò a Cassandre, artista specializzato in manifesti pubblicitari, un disegno sulla colomba che riportava lo slogan: “colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera”. Da allora sono fiorite moltissime varianti di questo dolce, arricchite di creme e farciture varie, o impoverite di mandorle e canditi.

Di: Paola Russo

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