La recensione ANDERS JORMIN

| 13 ottobre 2005

In winds in light. Cd Ecm 1866

L’intraprendente etichetta tedesca Ecm sforna un altro dei suoi cd: difficilmente classificabili, opere in bilico, al confine dei generi (quelle esperienze che oggi va di moda chiamare bordeline), con vigorose spruzzate di misticismo. Tutte le composizioni sono di Anders Jormin, contrabbassista svedese, classe 1957, jazzista affermato, frutto d’una commissione proveniente dalla cattedrale di Vasteras, Svezia. Al compositore-strumentista si uniscono la voce di Lena Willemark (cantante specializzata nel folk scandinavo), il pianoforte di Marilyn Crispell, l’organo di Karin Nelson e le percussioni di Raymond Strid. Il recensore della rivista Amadeus non aveva dubbi: “Si tratta di un bellissimo disco di musica sacra”, aveva avvertito. In realtà, i testi sono più naturalistici che panteistici: nuclei infuocati si stagliano su orizzonti fiammeggianti, bombi volanti disegnano ombre e planano sull’erba, corvi, mele, muti licheni che nemmeno pregano Dio, anime vacue che sprofondano nelle acque. Nulla di cattolico, insomma, una decisa vernice new-age, molta noia, tempi lenti e sprofondati, frasi vocali molto brevi, rapsodismo . la cantante sussurra, sibila, spesso grida e declama. Il protestantesimo si affida all’ispirazione del singolo. (E certi cattolici all’emozione del momento: “Sì lo so, non è altro che il tuo / amore, questa luce dorata che / danza sulle foglie, queste pigre / nubi che veleggiano nel cielo. / Questa brezza che passando lascia / fresca la mia fronte. Sì lo so). 


Di: Enrico Raggi

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