LA COSTITUZIONE E LA BELLEZZA – Michele Ainis-Vittorio Sgarbi

| 12 dicembre 2016
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Come le Istituzioni dovrebbero…..

La bellezza del patrimonio artistico e culturale visto come elemento unificante dell’Italia, che come tale si riflette nel testo della Costituzione: è la tesi congiunta di un costituzionalista e di un critico, Michele Ainis e Vittorio Sgarbi, nel libro “La Costituzione e la bellezza”. Ne hanno parlato entrambi con Pierluigi Panza nell’incontro “L’Italia è una repubblica fondata sulla bellezza” al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” all’interno di “Bookcity”, Manifestazione che dal 17 al 20 Novembre scorso, con oltre 1000 eventi in diversi luoghi della città, spesso in contemporanea, ha visto la partecipazione di 1500 autori, tra affermati e “nuove leve”. Se l’Italia è una Repubblica fondata sulla bellezza, come è stato recentemente proposto in Parlamento, non c’è dubbio che l’abitudine al bello – e a un patrimonio artistico e culturale che non ha eguali nel mondo – sia il vero elemento unificante degli italiani, e come tale si rifletta nel testo della Costituzione promulgata nel 1948. Ainis e Sgarbi, compongono un inedito commento letterario e illustrato alla nostra Costituzione in sedici capitoli, uno per ciascuno dei dodici princìpi fondamentali e dei quattro titoli in cui s’articola la prima parte della Carta. Un incontro che rivela la bellezza di un documento a cui contribuirono intellettuali come Croce, Marchesi, Calamandrei, capaci di esprimere, nel rigore della forma, un’altissima sensibilità letteraria. Questo “paesaggio umano e naturale”, che affiora tra gli articoli e i commi della Costituzione, esprime nella forma più riuscita la corrispondenza tra il diritto e i cittadini: noi stessi, posti davanti allo specchio della legge, potremmo riconoscervi molto della nostra eredità, e scoprirci più ricchi di quanto immaginiamo. Alla bellezza del testo della Carta, questo libro affianca un tesoro di riferimenti tratti dalle diverse arti e ispirati ai princìpi costituzionali: suggerimenti di lettura che illuminano la vitalità e l’attualità del testo della Costituzione, un monumento da preservare come parte del nostro immenso patrimonio culturale. Questa pubblicazione è un intreccio sorprendente tra arte, diritto e letteratura, che si legge come un’appassionata storia della bellezza d’Italia. il riferimento al lavoro nell’articolo 1: “Ho associato quest’articolo al “Quarto Stato” di Pelizza da Volpedo: è l’espressione di un popolo che, attraverso il lavoro, aquisisce cittadinanza, diventa il portatore di democrazia”, ha affermato Sgarbi. Sull’articolo 8, dedicato all’uguaglianza di tutte le religioni davanti alla legge, Sgarbi e Ainis hanno fatto cenno alla celebre immagine della distruzione di Palmira, in Siria, contrapposto al celebre dipinto della Scuola di Atene di Raffaello: l’inno alla tolleranza e allo scambio culturale contro il simbolo del più tetro e barbaro fondementalismo. Per finire, l’articolo 10 che recita: “La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”. “La Costituzione è la carta di identità del Paese – ha, affermato il costituzionalista -, è bella perché riflette la nostra identità nazionale. (…) Noi teniamo la nostra carta di identità, ma pochi conoscono a fondo la Carta di Identità comune.” Brevi note sugli autori: Michele Ainis è nato a Messina nel 1955. Costituzionalista, giornalista al “Corriere della Sera”, editorialista, saggista, dal 2016 è membro dell’Antitrust. Fra i suoi ultimi volumi: La cura (2009), Chiesa padrona (2009), La legge oscura (2010), L’assedio (2011), Privilegium (2012), Le parole della Costituzione (2014), La piccola eguaglianza (2015), L’umor nero (2015), L’ordinamento della cultura (con Mario Fiorillo, III edizione 2015). Nel 2012 ha pubblicato un romanzo, Doppio riflesso. Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara nel 1952. Critico e storico dell’arte, ha curato mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54° Biennale d’Arte di Venezia. Tra i suoi ultimi libri: L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma (2011), Piene di grazia (2011), L’arte è contemporanea (2012), Nel nome del figlio (2012), Il tesoro d’Italia (2013), Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (2014), Gli anni delle meraviglie (2014), Dal cielo alla terra (2015). I suoi viaggi nel mondo dell’arte hanno sempre tanto da insegnarci facendoci conoscere, non solo artisti famosi, ma anche strepitosi esempi nascosti di un’Italia minore con il suo occhio di conoscitore prodigioso, dal passato al presente con il sussidio dell’ora sociale. “La nave di Teseo”, che pubblica il libro, si occupa di narrativa, saggistica, poesia (italiane e straniere), attenta alla valorizzazione dei classici. I suoi principali dettami: guarda al futuro e dà futuro al passato; considera gli autori e gli editori il proprio patrimonio; esprime la propria identità attraverso gli autori che pubblica, i libri che pubblica, la qualità dei libri che pubblica e la coerenza grafica dei libri che pubblica. “Giovane” Casa Editrice fondata in primis da Elisabetta Sgarbi, sorella di Vittorio, dopo la sua uscita da Bompiani; Direttrice generale ed editoriale, persona colta, ha ideato la “Milanesiana”, Manifestazione multiculturale ormai divenuta un’istituzione fissa tra i mesi di Giugno e Luglio di ogni anno. Tra i soci fondatori ha fatto in tempo a vedere la sua “nascita” Umberto Eco, venuto a mancare poco dopo. E’ fresco di stampa l’ultimo volume di Vittorio Sgarbi “Dall’ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il tesoro d’Italia”, quarto appuntamento della storia e geografia dell’arte italiana, su cui l’ormai famoso critico terrà una “Lectio” illustrata giovedì 15 Dicembre a Milano presso il Teatro Franco Parenti alle ore 18.30; ma ne parleremo poi in modo più ampio e dettagliato.

Fabio Giuliani

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