Il ritorno degli acquisti a rate: finanziamenti a grande richiesta!

| 16 ottobre 2015
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Se con un piccolo sforzo di memoria proviamo a tornare agli anni pre-crisi, pensiamo ad esempio al 2006 o al 2007, ricorderemo forse una caratteristica tipica di quegli anni (da un punto di vista meramente economico) che erano gli acquisti a rate. Li ricordate? Anche qui nella zona del Garda non c’era un esercizio commerciale che non proponesse la famosa rateizzazione dell’acquisto, a prescindere dal fatto che esso riguardasse un oggetto di elettronica, piuttosto che un componente d’arredo o un abito.

Con la rateizzazione in effetti, in quella fase storica, i consumi subirono una forte spinta all’in su, perché in definitiva, rateizzando, ognuno di noi avvertiva la possibilità di potersi permettere tutto; lo smartphone da 700 non era più un problema perché magari la rata mensile da pagare era di soli 25 euro, e così anche per la tv e qualsiasi altro bene (o servizio).

Poi è arrivata la grande crisi del 2008 e con essa un momento costrittivo sul credito a consumo che ha letteralmente falcidiato anche questo tipo di acquisti; da un parte c’era infatti la gente che, complici le paure per il futuro, aveva paura a spendere, a dall’altra le banche erano meno disposte ad erogare credito. Il risultato finale lo conosciamo tutti.

Oggi però qualcosa sembra finalmente cambiare. La tv ci racconta di uno spiraglio di luce in fondo al tunnel di questa grande crisi di inizio secolo, ed in effetti (forse) ognuno di noi nel suo piccolo sta iniziando a percepire come le cose, da un punto di vista economico, si stiano rimettendo in moto.

Un buon “termometro” da usare per verificare se la nostra sensazione è fondata è proprio quello di andare a vedere il mercato degli acquisti rateali. Come sta andando? È davvero in ripresa?

La risposta a entrambe le domande è sì, gli italiani hanno ripreso a spendere ed in particolare hanno ripreso a farlo alla “vecchia maniera” ovvero rateizzando. La sensazione l’avevamo un po’ tutti percepita notando di quanto siano aumentate su tv e giornali le pubblicità che sponsorizzano forme di prestito al consumo, pubblicità e spot cresciuti di pari passo con quei portali web specializzati, dove è possibile calcolare la rata e i tassi del finanziamento richiesto, e che sono diventati il primo punto di riferimento informativo per chi è alla ricerca di un prestito.

Questa sensazione viene oggi avvalorata dai risultati del Baromestro Crif, secondo il quale la domanda di prestiti da parte delle famiglie italiane è in continuo aumento negli ultimi mesi. Si parla di un +8% a giugno, di un +22% a luglio e di un +6.3% ad agosto, e di un trend generico per il 2015 che si assesta sul +10%.

E’ dunque chiaro, e certificato, che gli italiani effettivamente stanno tornando a chiedere prestiti. Ma per cosa?

Anche per questa domanda esiste una classifica dedicata, secondo la quale il grosso delle richieste di finanziamento, circa il 38% nasce per la ristrutturazione della propria casa. Subito dopo, al secondo ed al terzo posto di questa particolare classifica, ci sono le richieste di finanziamento per l’acquisto di un’auto usata o per l’arredamento, rispettivamente con percentuali del 19 e del 15.8%.

Leggermente più distaccate al quarto posto troviamo le richieste di finanziamento per l’acquisto di auto a km0, che coprono il 9% del totale, mentre al quinto posto con una quota di mercato del 6.8% troviamo le richieste di prestito per usi non specificati.

Più distanti infine tutte le altre voci come le richieste per l’acquisto di un motoveicolo (2.4%), per l’acquisto di un box (0.7%) o per il credito al consumo (che in media copre una percentuale del 1% rispetto a tutte le richieste di finanziamento in corso).

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