IL CASTELLO DI PADENGHE

| 6 luglio 2012
CASTEL

La fortificazione sorge sulla parte più alta del colle che domina il sottostante paese, sparso sulle pendici degradanti verso il lago di Garda. Le mura racchiudono un’area di forma rettangolare (m.40 x 70) a cui si addossa, nell’angolo nord-ovest, il cosiddetto “Castellino”. Questa piccola struttura, a pianta quadrata e munita di torre di forma cilindrica che consentiva una maggiore resistenza agli attacchi della “artiglieria pesante”, era la sede della guarnigione e del suo comandante e costituisce una costruzione del tutto originale rispetto ai castelli-ricetto della zona. Le mura del castello-ricetto, per lo più in ciottoli, presentavano in origine sul lato ovest, quello più esposto alle possibilità di attacchi esterni, quattro torri quadrangolari: due di dimensioni maggiori agli angoli e due minori al centro. Una delle due minori venne demolita, mentre il torrione dell’angolo nord-ovest è stato inglobato nelle strutture del più recente Castellino. Il lato est non era munito di torri, ma dotato solamente di sopralzi angolari e, attualmente, risulta privo delle originarie merlature guelfe (o forse “a capanna”, come nei castelli scaligeri) che caratterizzano gli altri lati. Tutto il castello, di dimensioni ragguardevoli, racchiude tre isolati di case divise da due strade interne ed era in origine protetto da un fossato, oggi in parte interrato. Il portale di accesso, ad arco e collocato in posizione eccentrica sul lato nord, è sormontato da un torrione a base quadrata alto m 22, la cui parte sommitale è stata ricostruita in tempi moderni. L’ingresso era dotato di ponte levatoio e di una passerella pedonale, come testimoniano le feritoie ancora visibili. Gli edifici residenziali all’interno del ricetto, allineati su tre file, erano disposti lungo il pendio della collina in modo che le due strade di accesso si trovassero a livelli diversi e le case presentassero un piano seminterrato affacciato su quella più bassa e il primo piano su quella opposta. L’utilizzo dei medesimi materiali e tecniche costruttive per le strutture abitative e le mura di recinzione ne fanno presumere la contemporanea costruzione. La posizione del castello, sul margine di un pianoro affacciato sul lago di Garda, consentiva un’agevole difesa dello stesso, nonché il massimo controllo visivo sui percorsi di accesso e avvicinamento alla Valtenesi. Sorto probabilmente sul luogo di preesistenti costruzioni, residenziali o di difesa, il primo documento scritto che attesta l’esistenza del castello risale al 1145, quando Padenghe venne concessa in investitura al vescovo Teobaldo di Verona, insieme ad altri luoghi della Valtenesi. Nei secoli successivi fu oggetto di continue contese tra Brescia e Verona finché, nel 1328, venne consegnato dai ghibellini bresciani ai “della Scala”, signori di Verona. Nel 1426 la Riviera passò sotto il dominio veneziano e successivamente fu al centro di aspre lotte durante il tentativo di riconquista da parte di Milano. Nel ‘500 venne occupata dai Francesi, ma dal 1516 Padenghe tornò sotto il dominio veneziano, fino alla conquista napoleonica del 1796 e ai passaggi successivi al Regno Lombardo Veneto e all’Unità d’Italia, con i castelli-ricetto dei dintorni trasformati in semplici recinti per alloggi popolari. Alla fine dell’Ottocento sono documentati interventi alla struttura del Castellino, con l’abbassamento del livello del cortile interno, la realizzazione dell’attuale accesso, il parziale interramento del fossato e la trasformazione del torrione cilindrico in ghiacciaia. Nel 1912 un incendio distrusse il tetto e la sommità del mastio, ricostruita a partire dal 1914 sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Monumenti. Nel 1966 si procedette a un massiccio intervento di restauro statico della torre principale, che minacciava di crollare, e successivamente si intervenne con consolidamenti delle mura. Infine, in tempi più recenti, è stato realizzato il generale recupero del castello e delle residenze interne, abitate ancora oggi.

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