I Viaggi della Zia Marisa

| 23 dicembre 2013
viaggio a S.Pietroburgo 184-1

Sono stata a San Pietroburgo con i miei nipoti Barbara ed Alessandro e vi posso dire che sono rimasta davvero affascinata da questa città soprannominata “la Venezia del Nord”.

Bagnata dal fiume Neva è colma di storia e di arte. E’ una città unica, e non bastano le parole per descrivere tutta la sua bellezza, così come non si può descrivere il profumo della rosa o la vibrazione di una corda di un violino.

Fu fondata dallo Zar Pietro il Grande nel 1703 per avere uno sbocco sul mar Baltico. E’ la città più europea della Russia con sontuosi palazzi barocchi e neoclassici.Al nostro arrivo nevicava, ma così dolcemente che sembrava polvere di neve tanto da rendere più affascinante il paesaggio. Facemmo una passeggiata lungo la strada principale, piena di palazzi e di musei fino alla Cattedrale di S.Isacco con la sua grande cupola  d’oro, la quarta per grandezza dopo  S.Pietro, S.Paul di Londra e Santa Maria del fiore in Firenze.

L’interno era tutto uno sfavillio di stucchi dorati di cappelle raffiguranti santi, di altari, di lampadari che illuminavano la Cattedrale affollata di fedeli in preghiera. La guida, una bella ragazza che parlava bene italiano, ci portò poi a vedere la Chiesa della Resurrezione di Salvatore sul Sangue Versato, costruita nel 1881 da Alessandro III per onorare il padre morto assassinato proprio in quel luogo: una chiesa stupenda dai mille colori con una miriade di cupole grandi e piccole tipicamente russe. Fuori era tutto ricoperto di neve appena caduta e con i nostri passi felpati ci sembrava di camminare sulle nuvole.In seguito visitammo la cattedrale di Nostra Signora di Kazan ispirata, per le forme, al barocco italiano. E’ contornata da una grande loggia paragonabile in parte al colonnato del Bernini di S.Pietro.  E’ la seconda cattedrale in ordine di grandezza dopo S.Isacco. L’immagine della Madonna di Kazan, ricca di brillanti, diamanti e rubini, è una delle più venerate dal popolo russo per il suo grande valore simbolico. Era gremita di gente che pregava e anch’io sono andata a porgere un bacio all’icona benedetta.

La mattina successiva abbiamo visitato l’Ermitage e nel vedere il grande palazzo d’inverno degli Zar sono rimasta letteralmente senza fiato per la sua bellezza. E’ molto grande e dipinto di verde  acqua marina ed è circondato da un grande giardino. Non ci sono gli zampilli d’acqua né i fiori come d’estate, ma in compenso i turisti sono pochissimi così da poter godere appieno il museo.

Ermitage significa “luogo di ritiro”, un tempo fu il museo degli zar, ora è il più grande museo del mondo. Appena entrati abbiamo provato una grande emozione nel vedere lo scalone di gala, creato su progetto dell’italiano Rastrelli, con le colonne monolitiche di granito, i dipinti del soffitto, gli stucchi dorati, pieno di arabeschi e lo spazio illusoriamente allargato nel riflesso negli specchi. In tutte le stanze e le logge di Raffaello poi un susseguirsi continuo di opere mai viste e meravigliose. L’effetto di una scenografia architettonica barocca è impressionante così come la volta del soffitto tutta dipinta con putti e il disegno del pavimento in legno raffigurante fiori e disegni geometrici. Abbiamo ammirato l'”orologio del pavone” dove nella nicchia di vetro allo scoccare dell’ora il gallo canta, lo scoiattolo mangia la nocciolina e il pavone fa la ruota: stupendo!  Ogni salone permette di respirare l’aria di culture diverse e di ammirare grandi capolavori da Matisse a Renoir, Rembrandt, Picasso, Tiziano, Gauguin, la Madonna con il fiore e la Madonna Litta opere di Leonardo da Vinci, Canaletto e tante altre opere.

Abbiamo ammirato la loggia del  Canova con numerose opere tra le quali spicca la meravigliosa scultura di marmo bianco di Amore e Psiche, e le Tre Grazie,  che furono donate all’Ermitage dal figlio di Giuseppina Beauharnais in occasione del suo matrimonio con la figlia dello zar Nicola I. Il giorno dopo la nostra guida ci ha portato a vedere il Palazzo d’estate a Zarskoje Selò cioè il villaggio dello Zar. Questa residenza fu costruita sempre dal grande Bartolomeo Rastrelli e offerta in dono da Pietro I a sua moglie Caterina I che adorava intensamente. Il palazzo è grandioso, lungo più di trecento metri decorato di strisce azzurre, bianche e tanti stucchi dorati alle finestre. In fondo troneggiano le cupole della Chiesa a forma di cipolla tutte rivestite di oro zecchino. L’interno è meno appariscente del palazzo d’inverno ma sempre emozionante. Le scale sono ricoperte di tappeti rossi e alle pareti ci sono una infinità di mensole di marmo con sopra vasi di Limoges. Abbiamo visitato i saloni del trono, quello della galleria di pittura, tutti grandiosi pieni di luce grazie alle finestre e agli specchi con intagli dorati e soprattutto abbiamo ammirato le enormi stufe di maioliche azzurre tutte dipinte. Bellissimi i servizi di porcellana che imbandivano le sale da pranzo con decori floreali.

Ma il maggiore spettacolo del palazzo resta la sala d’ambra completamente decorata con gemme preziose. Guglielmo I donò allo zar Pietro I i pannelli d’ambra che in seguito diventarono la base della sala del palazzo. Le sue tre pareti dal parquet al fregio sono completamente rivestite di varie tonalità di ambra dal colore d’oro che le rendono splendide. Durante l’occupazione nazista la sala d’ambra fu rapinata, rimasero soltanto un mosaico fiorentino e un mobile. La ricostruzione durò alcuni decenni e il 31 maggio 2003 la sala è stata inaugurata . Essa risulta, come ha detto la guida, il massimo esempio dell’abilità di tanti celebri artisti del passato e del presente.

Tutto di San Pietroburgo mi ha affascinato e incantato: le sue cattedrali, i suoi musei, i canali, i palazzi, i suoi dintorni, i ristoranti caratteristici chiamati “ristoranti biblioteca” con tanti libri alle pareti, lo splendido Ermitage e anche “ la polvere di neve “ che ci baciava dolcemente…

 

Marisa Meini Ventura

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