I RACCONTI E LE VISIONI AL MACHETTO

| 1 dicembre 2002

L’oratorio del Machetto, spazio che ha rimesso a lucido l’immagine del suo tempo, raccogliendo storie fatte di devozione e trasmissione di memorie.

Contrade, borghi, paesi del nostro lago, parlano ancor oggi, il linguaggio della religiosità. Mentre al vivere civile servivano fortificazioni e dimore signorili, alla vita religiosa bastavano luoghi dove radunarsi in preghiera, magari nei pressi di rustiche case di campagna, davanti alle quali soffermarsi in devota orazione, per rendere grazie o per invocare la misericordia divina, oppure ancora, per celebrare la Lode della Vergine e dei Santi. San Francesco Saverio, nacque nel 1506 in Navarra. A Parigi, collaborò con il santo spagnolo Ignazio di Loyola alla fondazione della “ Compagnia di Gesù”. Diffuse il Vangelo in alcuni paesi dell’India e in Giappone: per il suo ardore nei confronti delle opere missionarie, fu considerato il patrono delle missioni cattoliche. Morì nel 1552 in Cina. Nel 1683, in località Machetto, il conte Cristoforo Villio figlio di Saverio, chiede la licenza di poter costruire un oratorio, nella propria residenza di campagna, sita in tale loco. Con l’appoggio dell’Arciprete don Agostino Tantini, il 16 maggio del 1685 il nuovo oratorio è benedetto ed aperto al culto. I membri della famiglia Villio, diedero sempre lustro alla fama e alla nobiltà del loro nome: tra loro vi furono molti preti, militari notai. Purtroppo vi fu anche una “pecora nera” della famiglia, il conte Saverio Villio , figlio di Cristoforo, bandito dalla Repubblica di Venezia come “ falso monetario”, nel 1747 abitò proprio nella casa di campagna a Machetto. L’evento che caratterizza questa località, è legato soprattutto alla presenza di Sant’ Angela Merici che, pare aver avuto alcune visioni, proprio in questo luogo. Tuttora, tra la gente del luogo, si conserva viva la tradizione di “levar il cappello” e fermarsi a fare qualche orazione, davanti a questo piccolo borgo. Il Celesti, gran pittore in visita pastorale nel 1743, con l’aiuto di garzoni di bottega, dipinse una pala per altare dedicata alla Maria Vergine e a S. Angela (oggi conservata all’interno del Duomo di Desenzano). Una parte della corte e dell’oratorio di Machetto, interamente ristrutturati, sono la sede del Centro Studi e Ricerche sul Restauro il cui Direttore è il professor Gian Carlo Quaglia.

Di: Angela G. Ferrari

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