GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO

| 1 agosto 2005
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Anche in cucina: se secondo il vostro palato accostare la cacciagione o il maiale a deliziose confetture di fruttini di sottobosco sudtirolese o associare a delinquere la succosa polpa di un pompelmo al sapore intenso del tonno è criminale, beh…non leggete questo articolo…non sarà di vostro gusto.

Perché è di contrasti che vogliamo parlarvi. Ma non di quelli oramai metabolizzati, gli agrodolci, bensì tutti i connubi talvolta strampalati, ma davvero deliziosi che le nostre papille abbiano mai incontrato. Se per gli amanti del pesce l’aspra dolcezza dell’arancia è spesso preferita all’eccesso acido del limone e quindi accettano di buon grado il connubio fra crostacei e rosse di Sicilia, per i cultori del formaggio è oramai succulenta consuetudine accompagnare i stagionati al miele o ai fichi. Se al contadino non facevamo sapere quanto fosse buono il formaggio con le pere, beh, non diciamogli neppure quanto sia squisito il mascarpone o il gorgonzola, delizia delle delizie, felicemente ammogliati ai gherigli delle noci. Se poi vogliamo strafare, suggeriamo di provare le fette di mela distese su un letto di speck o carne trentina (quella cruda e per giunta salata)…buonissimo. Per i raffinati c’è da sbizzarrirsi fra risotti alle fragole o ai petali di rosa, l’alito ne trarrà sicuro beneficio. Ma se fino a questo punto non vi abbiamo annichilito neppure una singola porzione di lingua, allora siamo pronti a presentarvi una chicca culinaria che si è persa nella notte dei tempi. Di tradizione nordica (famiglia dei canederli) diffuso in diverse parti dell’Impero Asburgico, nonché preziosa prelibatezza triestina, lo gnocco di pane con le “zibibe” (=uva passa) fa parte di una nutrita, è il caso di dirlo, schiera di primi piatti poverissimi, ma estremamente sostanziosi e gustosi. Citiamo per onore di cronaca anche gli gnocchi con le susine e la cannella, da servirsi con burro fuso e grana se li si sceglie come primo, altrimenti con una pioggia di zucchero grezzo se si fa il bis come dessert. Vi abbiamo deliziato o l’effetto della lettura vi ha fatto precipitare su un sano piatto di spaghetti alla carbonara? Nessun problema: de gustibus non disputandum est…dopo l’assaggio.

Di: Elena Pellegrini

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