Gardone Riviera (Bs): Bandiera blu 2011
Gardone Riviera unica Bandiera blu 2011 della Lombardia. Per la sponda veronese: Peschiera, Bardolino, Lazise e Castelnuovo tutte idonee alla balneazione
E’ tempo di grande spolvero per Gardone Riviera, città-giardino dal fascino decadente e mai del tutto decaduto, da autentica borghese, ricercata e vezzosa nella sua maturità opulenta, fatta di curve sinuose e di chiome verdeggianti. Dopo la riapertura della maestosa Villa Alba e le rinnovate malie del Vittoriale di Giordano Bruni Guerri – parco fra i più belli d’Italia – Gardone Riviera è stata insignita dell’eco-label Bandiera blu, riconoscimento internazionale istituito nel 1987 – anno europeo dell’Ambiente – dalla Fondazione per l’educazione ambientale che premia le località turistico-balneari dalle acque più salubri e dalle sensibilità più affinate alla gestione sostenibile del territorio.
Dopo Sirmione nel 2007, Gardone Riviera è la seconda cittadina gardesana a fregiarsi dell’ambito marchio, unica località lombarda fra le 125 premiate nel 2011 in Italia. Con il blu della Fee, la municipalità gardonese amplia la tavolozza dei colori d’eccellenza, dove già spiccano l’arancione e il verde delle bandiere del Touring Club Italiano e della Confederazione Italiana Agricoltori, a riprova di come le politiche per la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale costituiscano un valore aggiunto nella lotta quotidiana per la canalizzazione dei flussi turistici. Se le presenze 2010 sulla sponda bresciana del Garda si sono attestate attorno ai 6,3 milioni, di cui tre quarti straniere, le previsioni per l’anno in corso lasciano ben sperare in un “tutto esaurito”, almeno nei mesi centrali della sempre troppo breve stagione estiva. Complici non solo la ritrovata espansione economica della Germania e le turbolenze politiche del nord Africa, ma pure la
massa di moneta promozionale stanziata dal ministero del Turismo – 3,1 milioni di euro – a beneficio dell’intero bacino benacense. Nel paiolo degli investimenti pubblicitari sono confluiti anche i denari della Regione Lombardia (855 mila euro), della Provincia di Trento (630 mila euro) e della Regione Veneto (255 mila), allo scopo di innalzare il numero dei turisti dai 18 milioni del 2010 a più di 20 milioni. Tanto per rimbalzare fra le cifre, il dato previsionale stima in 61 miliardi di euro la spesa complessiva in viaggi dei tedeschi, valutando una percentuale di crescita del 3,3% e un terzo posto nell’indice di gradimento teutonico sulle mete turistiche per l’anno in corso. Un business che per l’Italia vale 5,3 miliardi di euro e la possibilità di una riqualificazione generale dell’offerta turistica che necessita da tempo di un’agenda condivisa e stringente. Tra le iniziative volte ad allargare la base di consenso turistico sulla regione gardesana – si pensi al potenziamento dell’aeroporto Catullo e al ritiro precampionato del Bayern Monaco a Riva del Garda – l’inaugurazione con il ministro Brambilla della “Bau beach” di Peschiera merita una particolare considerazione. La spiaggia, destinata agli animali domestici e ai loro umani proprietari, si assume il compito di diffondere fra gli operatori turistici una cultura animal friendly, in grado di tramutare un chiassoso cagnolino in una fonte di guadagno. Lo screening costante della balneabilità dei lidi lacustri di certo suscita meno curiosità delle iniziative da brochure ma la valenza in termini di efficacia sull’immagine turistica del Garda resta d’impari confronto. Non è sempre noto che nei 125 punti di prelievo, oltre alle rilevazioni di carattere ambientale e visivo, l’acqua viene sottopostaquantomeno mensilmente al controllobatteriologico, per l’individuazione della presenza di Enterococchi intestinali e del famigerato Escherichia coli che tanto impazza nelle cronache di questi giorni. Non è quindi notizia di poco conto la conferma a maggio dell’ideoneità alla balneazione di tutte le località benacensi campionate, tra cui le venete Bardolino, Lazise, Castelnuovo e Peschiera, in un promettente sventolìo di bandierine blu targate ARPAV. Se le spiagge gardesane si fanno pertanto più accoglienti e le acque antistanti più pulite, un occhio di riguardo andrebbe riservato anche al residente-tipo, all’autoctono del Garda, all’indigeno benacense. Che, con la bella stagione, annota il moltiplicarsi dei transiti e degli ingorghi automobilistici, il proliferare delle postazioni per la rilevazione delle infrazioni al codice della strada, il rincaro dei prezzi al consumo. Non resta che augurarci che la prossima bandiera assegnata al Garda sia multicolore. Per un lago davvero friendly con tutti.
Anna Dolci
Tags: bandiera blu, Gardone Riviera, Lago di Garda
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